Lo Stato Moderno - anno IV - n.5 - 5 marzo 1947

110 LO STATO MODERNO • :Francia ha servito a riaffermare la democrazia e ad impedire che le discordanze fra i partiti si approfondissero sino ad una crisi non più risolvibile costituzionalmente. Può esser lecito aggiungere che un simile tentativo e una risoluzione quale fu attuata da Blum sarebbero impossibili al– trove, quando mancasse la sicura e indiscussa autorità morale concessa oggi in Francia al capo del partito socialista. Inoltre .questa risoluzione fu possibile perchè la piena autonomfa del partito sociali~ta francese di" fronte al partito comunista gli permise di costituire un termine medio fra due atteggiamenti contrastanti rappre~ntati dagli altri due partiti di massa. òi aggiungit che l'autonomia del partito socialista francese r.on significa affatto dissidio per quanto riguarda le esigenze soc .a– l,i difese dal partito comunista, bensì l'affermazione decisa di una prassi democratica di fronte àd ogni specie di affern .a– zione totalitaria. La interpretazione della prassi democrat.ca ovviamente si rivolge anche contro qualsiasi restaurazione dd– le ideo:ogie e de:!a prassi che la guerra ha dimostrato non es– sere in Francia più rispondenti alle esigenze proposte dalla vita politica e sociale odierna. ALESSANDRO PELLEGRINI L'articolo dell'amico Pellegrini si presta, a mio vedere, a qualche non inutile postilla. L'esperienza Blum sempre più ci.appare come la esemplificazione di quell'autentico parados- so per cui vaste zone d'Europa (Francia e Italia comprese) hanno necessità assoluta di una direzione democratica, e non riescono a trovarla. Evidentemente i politici si sono troppo illusi nella co– moda legge della funzione che crea l'organo. Non è vero che la storia trovi gli strumenti di cui ha bisogno, se gli uomini non li apprestano con la fatica e il dramma della loro scelta. In mancanza di un partito cosciente di questa sua funzione di– rettoriale, essa ricorre al partito sociàlista, impreparatv e non voglioso di adempierla per il terrore dell'ombra di Noske. E molte volte un'ombra è storicamente un ricatto. E per questa sua fondamentale importanza, che sfugge a definizioni giuridiche, io dubito, anche per ragioni teniche, che l'esperimento Blum possa farsi rientrare nella categoria dei ·regimi presidenz!lnli. Ho detto anche per ragioni tee11icHe,perchè non mi pare che 8i possa .ritenere il ministero Blum vi:ncc:ato soltanto aNa fiducia .di un capo dell..- Stato - <tfora del resto inesistente - e rum aNa fiduaa deNa Camera. In realtà quel ministero fu assai più una esperienza poli– tica che non giuridica. Tant'è vero che, « mutatis mutandis», esso continua anche col gabinetto Ramadier. Cosa si aspetta dunque, per dar vita al partito della De– mocrazia senza minaccia di ombre e senza lusinghe di mil– lenni? VITTOR FEDERALISMO EUROPEOIN lrfALIA :se anche non farà la federazione in Europa, amterà :a t1em-0craziain Italia: questo è su per giù ~ pensiero di riserva, di molti aderenti al Movimento Federa:ista Europeo. Ed è giusto, a:meno in questo senso: che tutti g:i sforzi di discus– jione, di propaganda, di organizzazione, in un sistema libe– ra:e, contribuiscono per sè stessi a:Io stabiÌirsi di un costu• me democratico; democrazia è anche ricchezza e disparità di v~ute, e per paradosso :e gioverebbe persino l'agitarsi legale di tendenze tota:itarie. Senza dire ch(l queTidea:e europeo è prospettato da taluno come una condizione neces– saria, per non dire l'unica efficace, al realizzarsi di tante istan– _ze democratiche destinate a!trimenti a rimaner zoppe. Ciò non significa che un avvenimento come que:lo preconizzato possa nascere da un ingenuo moto popolare e affermarsi con bene– ducati metodi democratici. Ma esiste un innegabi'.e punto di contatto tra democrazia e europeismo. Intanto si può vedere senz'altro ~e:J'idea'.e democratico la linea più :egittima del progresso ideale europeo; ina:'tre, sia che si faccia della demo– crazi'a un prius da cui discenderà la frate:lanza dei popoli, sia che si faccia de:Ja comunità po:itica de::e nazioni il presupposto %-idispensabi:e deg:i istituti democratici, non c'è dubbio che in entrambi i casi I' ostaco:o da rimuovere ,sta nelle egoistiche 1.ovranità nazionali. Oggi 'la difesa della sovranità nazionale si identifica con interessi rivo:ti a mantenere nel\e società sistemi gerarchici di c:asse, che possono essere tanto a 'Struttura liberale quanto socia:ista. In genere concludono ne::a prassi totalitaria; e anche questa può essere conserva– trice o progressiva. Non per ~u[a anche· la politica estera comunista oggi ha assunto per parola d'ordine, in Po':onia come in Jugos:avia, la difesa del:e nazion&ità. Merita .quindi di non venir sottaciuto questo fatto: che tra i vari movimenti federa:isti affermatisi più o meno effi– cacemente in Europa in questi anni, i:l più esente da riserve conservatrici, il più diffidente verso quei richiami, i: più aperto a te.ndén1e -progressive è stato il M.F.E. italiano. Perciò ha riscosso '.e maggiori adesioni ne: campo dei partiti avanzati, persino nel:' ambiente osti:e dei comunisti. Che la direziÒne dè. P.C.I. lasci i su~i aderenti più fidu– ciosi passeggiare in que!:o che esso considera il giardino del– !' utopia, anche per esercitarvi un'uti:issima funzione di con– tro[o e di freno, è ben comprensibi'.e; tanto· più che da noi avrebbero ben poco da pasco:are nel campo nazionalistico. Più interessante è osservare l'orientamento, indipendente ma favorevole, de! M.F.E. ,italiano verso ogni iniziativa progres– sista. Senza dubbio vi ha contribuito l'esser nato quel ·movi– mento in clima di pe~secuzione politica e in funzione anti– fascista, tra i confinati di Ventotene; e più ancor-a i' esser cresciuto come un laborioso sforzo di superare certe aporie politiche, o che al:ora sembravano tali, mercè un'imposta– zione nuova, de:Ia qua:e il principio deJ:'unione europea era il caposa:do. L'aporia principa:e era que:Ia de:la libertà demo– cr<ltica. Essa è la spontaneità delle forze che esprimono inte– gralmente i particolari e limitati interessi di una società: e questi interessi hanno hr tendenza a acquietarsi ~ a risol– ver9i so:o in sistemi coJ:ettivistici. Ma ìl col!ettivisiilo conse– guente porta al totalitarismo, a:Ia negazione del:a democra· zia. Lotta di c:asse o lotta di monopolii (che Ernesto Rossi identificava) ,hanno per oggetto e per strumento lo stato sovrano. Soltanto eliminandolo è possibi'.e ·daTe un colpo a> que::'aporia 4i sistema democratico e di libertà. Non è qui il luogo per insistere su questa affase;;1111nte,

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