Lo Stato Moderno - anno IV - n.4 - 20 febbraio 1947

76 LO STATO MODERNO mirazione per un po_poloche ha dato il 54% dei voti alla rt>– pubblica, malgrado gli errori commessi dai partiti repubbli– cani, oppure dobbiamo rimproverare il popolo italiano per non aver dato alla repubblica più che il 54% dei voti, dopo che nella esarchia i partiti repubblicani avevano sudato tutte le camicie di questo mondo per evitare che la repubblica fos~.., bocciata nella votazione e magari suangolata prima di sor gere da un colpo di stato militare? Ecco un problema che meriterebbe - e come! - di es. sere discusso. GAETANO SALVEMINI Avevo scritto le pagine che precedono, quando mi sono venuti per le mani il settimanale Oggi del 20 novembre 1945 e il numero giugno-luglio di Critica Politica. Nel numero cli Oggi, il monarchico Vittorio Gorresio spie– gava le rngioni per cui, tutto compreso e in mancanza di me– glio, il sistema della esarchia era quello che più conveniva ai liberali (cioè conservatori monarchici): Se i liberali si dimettono, uscendo dal governo e dai C. L. costituirebbero un governo con l'appoggio dei democratici cristia– ni e di tutti i partiti, i gruppi, i fronti, le correnti diverse che oggi sono fuori dei Comitati di Liberazione. Senonchè un go– verno cosi, senza i mezzi normali di governo - carabinieri, poli– zia, collegamenti, possibilità di controllo - porterebbe l'Italia forse a un disordine peggiore se le « masse » non fossero disposte non che a obbedire, a collaborare... Gli uomfoi di destra, soli conllro le masse senza la regia guardia, non se J,a sentono di go– vernare. E d'altra parte le sinistre non sono pai cosi sicure della forza che vantano. Non sono certe, voglio dire, che quelle forze che hanno misure e proporzioni incontestabili, siano dav• vero sufficienti a superare tutti gli ostacoli. Se le destre lascia.s– sero i C. L., se il governo cadesse, andrebbero al potere le sinistre? Non lo desiderano. Il potere in questi tempi brucia ,le mani... E allora? Allora le sinistre continuano loro malgrado a coabitare con le destre, e queste a stare sotto lo sresso tetto delle prime; e si abbaruffano e si deplorano e deprecano a vicenda, ma le une san– no benissimo che non possono fare a meno delle altre. Ed util– mente. Mi pare infatti che sia venuto il momento d'affermare che questa pratica è di fatto la .più utile, la più benefica per il paese.... • Il paese » naturalmente era il paese così come poteva concepirlo un conservatore-monarchico. Il quale, mentre in– tendeva evitare i danni che sarebbero derivati se le destre si fossero ritirate dalla esarchia, non sentiva nessun bisogno di esaminare quali danni avrebbero sofferto le destre se fossero state le sinistre a ritirarsi. Ma non aveva preoccupazioni di questo genere. Togliatti stava lì a garantire le destre che .non c·era pericolo, e i socialisti andavano dietro a Togliatti, e gli azionisti dietro ai socialisti. Come le pecorelle escon dal chiuso a una, a due, a tre, e l' altre stanno timidette atterrando ,l'occhio e il muso e ciò che fa la prima, e !'altre fanno, addossandosi a lei, s'ella s'arresta, semplici e quete, e lo 'mperchè non sanno. Nella Critica Politica, poi, leggo 1 le seguenti affermazioni di Oliviero Zuccarini: La Repubblica è dovuta alla capacità di di-scernimentoe di scelta del popolo italiano molto più che alla volontà e alle abilità tattiche dei partiti che dicevano di volerla... I partiti della Re– pubblica - sia detto senza malignità - hanno fatto durante due anni quanto di meglio poteva essere fatto per rivalutare una dina– stia che nel sentimento degli italiani era scaduta del tutto.... li merito dei partili dell'esarchia non è quello di avere reso possi• bile la repubblica. Sarà piuttosto quello di non essere arrivati a comprometterla del tutto. I critici lontani non pensarono mai diversamente e non avrebbero potuto dir meglio che questo critico vicino. G. S. COS111 UZJONJ ED U1 OPIE L'adagio, si sa, dovrebbe essere sempre quello: che sono i buoni popoli a fare .Je buone leggi, e non viceversa. Per quel che si riferisce in particolare all'attività costituente, ~ re– dazione di una carta costituziona:e è dopo tutto, nonostante il gran daffare che si danno sempre coloro che vi sono preposti, un atto assolutamente a buon mercato, e che non richiede uno sforzo eccessivo. Di questo o di quell'aluo genere c'è nel presente momento ~arsità, e bisogna fare la fila, spendere, in– somma, tempo e fatica se si desidera venirne a capo. Ma per ·le costituzioni, no; risultano a portata di mano; ed anche un popolo politicamente immaturo può venire in possesso di una carta costituzionale sotto ogni punto di visl'a soddisfacente, ed anzi perfetta. Il contrasto, s'intende, permane: e mentre su!la carta tutto procede ne: migliore dei modi, e le libertà •po:itiche appaiono garantite e i diritti socia:i assicurati, nel.!a rea!tà 5iamo assai di– stanti, ci troviamo ancora molto al di qua del segno. Sulla carta la cosa più facile di questo mondo è dar vita a. Stati per– fetti, sancire i più sacrosanti principi; e rion importa poi se si pervenga ad evidenti assurdità e casi estremi, come quelli nientedimeno del Giappone e del1a Germania in questo dopo– guerra, che corrono il rischio di dividersi il primo premio ex aeqU() in un idea!e concorso per la migliore, e quindi più de– mocratica, carta costituzionale dei tempi moderni. In Giappone, dopo che quel popo:o aveva manife.5tato la sua decisa ostilità a modificare in qualche modo la vecchia costituzione Miiji, ha pensato, come è noto, i1 generale Mac Arthur a troncare gli indugi, ad approntare, lui e gli ufficia:i del suo stato maggiore, un docwnento efficiente e addirit- tura esemp:are; ne è venuta fuori la « Nuova Dichiarazione dei diritti», che pretende portare rimedio a tutti i mali e difetti di una società di concezioni troppo poco democratiche, che con– cede il voto alle donne, traccia !o schema cli una riforma del– l'insegnamento, promuove .Jo sviluppo dei sindacati, e chi più ne ha più ne metta; ma ha l'inconveniente di essere stata ela– borata secondo lo spirito occidentale e da uomini addirittura di un altro mondo. E c'è dell'altro: poichè metter sulla carta utopie non costa nu::a (ma forse il Genera:e pensava che tutto serve, e che per tenere il proprio nemico in condizioni di non nuocere può essere utile anche il paragrafo di una carta costituzionale), si è giunti al sorprendente articolo 9, secondo cui il Giappone, apparendo ispirato al più progredito idea:e pacifista ed umanitario, prende formale impegno che d'ora in avanti non ricorrerà più al:Ja guerra e irinuncia persino a man– tenere esercito, flotta, aviazione per la propria difesa. Nei tre stati della zona tedesca sottoposti ad occupazione americana (Baviera, Wurtemberg-Baden, Grande Assia), il pa– norama è presso a poco identico. Anche qui i giuristi americani hanno lavorato in maniera degna di elogio. La costituzionè di base, da loro tenuta presente, è stata quella di Weimar; ma sono 1.tati introdotti ingredienti di varia specie ed in diversa dosatura, secondo che si trattasse di popolazioni prevalente• mente informate a concezioni catto!iche (Baviera), o si dovesse tener conto del:e simpatie dimostrate per i partiti laici (meno per il Wurtemberg-Baden, ed in maggior misura per la G,:and, Assia). Tutto è previsto, e tutto è regolato secondo il piò schietto spirito democratico: dal diritto di riunione alla facoltà di ascoltare le trasmissioni delle radio suaniere (art. 109 della

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