Lo Stato Moderno - anno IV - n.4 - 20 febbraio 1947

LO STATO MODERNO 91 RASSEGNA DELLA STAMPA ITALIANA li trattato di pace e i parti ti Prima de,J 10 febbraio, e sub:to dopo, ]'opinione pubblica italiana è stata soprat– tutto commossa, agitata, e ~ravagliata dalla discussione se si dovesse o non si dovesse apporre '1a firma; se la fir– ma fosse imp?gnativa, o se lo fosse so 0 Io la ratifica; se, infine, dato il con– tenuto de11'ar.t, 90 del trattato, secondo il quale, agli effetti pratici, il ~rattato diventa esecutivo anche senza la no– stra ra tiiica, ci rimanesse qualche cosa da fare, e che cosa. Firmare o non firmare. Ricord>:amo che già ,parecchi mesi or sono le opi– nioni erano divise; e che mentre una parte d?l'.'opinione pubblica riteneva comunque énevitabile la firma, un'a1tra (rappresen•ata ad es. in campo demo– cristiano dal''on. Gonella, e In campo qualunqu1sta dall'on. Giann:ni) giudica– va la firma come l'i..mJtile e indecoroso riconoscimento di un documento •puni– tivo al quale ,l'anima nazionale, soprat– tutto in ragione de! contributo d'c'mo– cralico offerto dal Paese nel periodo 1943-45, doveva ricusarsi. II ,pens'ero de''. Partito Liberale fu espresso nel modo più autorevoLe nei ~iorni scorsi da Benedet•o Croce in se– de di Con'sil(lio Na7lionale del Partito. Ma la posizione affermata daa Croce, più che una 'P()Si2i one politica. è stata un'aff?rmazione mora•le, un i-nvito a1- l'unione nazionale d,i fronte alla scia– gura. Quanto ar,1a ouestione del fir– mare o non firmare i'! parere de! Croce non recava alla discussione un contri– buto effettivo. perchè si limitava a ri– chiamarsi a Qll<'llo che verrebbe deciso da1 voto d<>l!'A~-ml->'<>aCn<>+ituPnte. Il punto di vista democristiano è stato invece che il Gov,?rno, senza pre.l!iudi– ,care l'esclu~ivo diritto dP.lla Costituen– te a'la ratifica, dovesse firmare. dando alla f•~a un s:~:ficato ,però ben chia– •ro. Stefano Jaclni (« R.al !ioni di un at– te,:~;amento •, I! popolo nuovo. Torino, ,li febbraio) ri',..va che « !a firma - che è sempre stattt ed è un atto di go– ,verno - non siqnifica altro se non !a rinunz;a da parte nostra a opporci con .la foT;m all'apn!icazione delle c!auso– _le•. Il fatto però che •la Costituente pos– :sa negare la ntifica potrebbe essere. 'secondo l'emi.n'!11lte scrittore dernocr,i– st:ano. tale da indutre -le potenze alla •necessità de1:a revlisione. Uno studio di Parri Un vero studio sura questfone è il ,.,asto articolo di Parri « Trattato di oace •e diimità naziona1e • (La Repubblica,. :7 febbraio). Il Parri è dec:samente con– (trar:o al « non firmare• che a suo av– {iso cos 'r.tu :sce o una protesta ingenua f) un atteggiam~nto inuti-lmente torbido 1nel:a vita nazionale e internazionale: lneLa vita naziona1e, in quanto può .essere Ispirato dal1a vo1ontà di riil!fac– t~are una colpa a,\ governo firmatario, l"'r meri motiVi ("}ettorali; net'.a vti,ta Internazionale. perchè i nazlona'listl che rorrebbero rlf'utare •la f:rma sperano ,010 una revisione da un prossimo scon– '.Quasso beJC.llco. 1 • Ma, P~ rispondere ancora ai possi- bi.Li contradditori, allo stato deUe cose, come si può asserire che non firmare ~i:gn'ifica difendere la dignitd del Paese? Lo difenàiamo dunque questo onore av– voigenàoci sdegnosi e severi ne! peplo della nostra dignità, aspettando che vengano gli altri a sge]arci con qualche zuccherino? E se gli altri restano duri, ed imperiose necessità di vita ci obbli– gassero, ancora una volta, a Canossa, dove andrebbe a finire, ancora una vol– ta, !a nostra dignità nazionale? « Le quali necessità sono così pre– senti agli occhi di tutti che io non ho bisogno di dilungarmi molto su di esse. Un nostro atteggiamento negativo po– trebbe invogliar gli A'leati a contrac– cambiarci con qualche spiacevole scher– zo, come quello di farei morir di fame, o quello di proroi1are con !o stato d'ar– mistizio la occupazione ed i! controllo militare; i beni degli Ita"iani all'estero sono a diSPosizione della cattiva vo– lontà altrui; invece di ottenere un mi– gl;oramimto potremmo provocare un rinr.r,ufhnPnto delle clausole ancora modificabili e scomparirebbe .,eno/'al~ tro · la possibil.ità di rivaf•Prd su1.ln.Gor– mania: gli oonett; di possihi.le trn.tfat;va pP.r una s'stemn.zione della frnntiera orientale sono nelle mani deoli Alleati e della Juooslavla. Questa sì chP. può pTenderst impunP.m.imte i'"• lusso di non firmare o d; ritardare la firma: sa nià di non nMor fn.r assepnamento "'" suoli aiut;, de!l'U.N.R.R.A .. nè .,ui crediti a,l– Ieati: sa che le rinarazioni saranno Ptt– gabi!i solo fra due anni: ha le snalle sicure e sa che nessuno le farà la puer– ra PP.r costrinoerln. a soomberarP. ;r ter– ritorio r.h 0 d,,.,rebbe cedere allo Stato libero di Trieste. • Ma noi, in un sett~e così delicato d'Europa. noi, con le frontiere aperte, siamo nn; che possiamo permettP.rci il lusso riol!'isnlamento politico P. diploma– ticn? Noi che vivremn se potremo im– portare merci e capitali e se potremo em'arare e se potremo ancorare la r;ra in un sistema mon.,tario internazionale, sin.mo noi che possiamo tagliarci fuori dai arandi OM"anismi che reaolano e regoleranno !'economia ed i traffici de! mondo•? I socialisti laburisti P.iù aspramente pd.em ~co è l'avviso dei socia,Jis!i 1abur:sti. Espresso da Sa– ragat stesso ne1'l'articolo « Il Governo esagera •• è stato poi 'l'ipreso in varia forma da altri portavoce del Partito. L'editoriale d~'d'Umanità de],]'8 feb– braio, « Il rinvio •, accusa il Governo di una fatic06a e inopportuna a'.chimia parlamentare,- per aver voluto distin– guere la responsabilità dell1a firma da quella della rat:fica. Su Mondo Nuovo di Torino il Ca,!osso (Governo creatore di irrP.dentismo •• 12 febbraio) impianta un vero ,processo a tutta Ja poli-tica este– ra del Governo e sopra I/tutto a'.ila sua impostazione nei riguardi del1la demo– crazia italiana: • Che ha fatto il governo? Niente. • E' il solito metodo adottato in tutti i problem4. In una rituaziòne tragica, la tlmiditd e la ,tanchezza che domina il nostro governo lo ha indotto a credere che sia somma cautela !asciare andare le cose e non far nu,la. Lasciare !e coae • ai tecnici. cioè ai ministeri. Fare tutta in segreto alle spalle del popò!o. In realtà il tripartito mise in piedi una congiura contro il popolo perchè non si accorgesse di quanto avveniva e non turbasse i! gratuito servilismo verso gli a~·:eati. E di tale congiura dovrà esser chiamato a rispondere, perchè non ave- va nessun diritto di sostituirsi a! popo- lo. Ma la conseguenza più grave di que- sta viltà consiste nel fatto che il go– verno non è in grado di dire alla na– zione quell'alta parola che sarebbe ne– cessaria per mettere fine a! complesso nervoso irredentista che risorge. Esso ignora persino oFi strumenti e le possi– bilità che avrebbe in mano a questo scopo. Legato ad una specie di creti– nismo politico, a! « politique d'abord •, i! governo tripartito non fa assoluta– mente nulla, salvo accusare le vespe fasciste e nazionaliste che esso ha crea- to pervicacemente con !a sua politica ad un tempo disfattista e provocatrice di irredentismi. « La stessa tatt'ca sequìta ne! pre– sentare i! Paese all'uUimo minuto di fronte ad una decisione dittator'al.e che sostituiva i! governo alla Costituente e al popolo, era una tattica furbesca di congiura, un atto d; sfiducia e di di– sprezzo verso la nazione, e nello stesso tempo un gesto affrettato di nevraste– nia creatrice di nevrastenia •. Le basi della revisione Le basi della revisione del trattato sono per ora naturalmente assai va.gihe. Abbiamo « bona verba • da par•e di Dun.n e di Bevin. Una parte del''op:– nione pubblica, animata da pess.imist!– co realismo. non si Illude su-1'1afacilità e ..ipidìità de1•'a cosa. Così ad es. i'<><f:– torial:sta deHa Voce Repubblicana de1 14 febbraio (« Revisione •l vede ne1!e s:mpatiche dichiarazioni di uom'ni! re– sponsabili de1!a politica anglosassone, poco ·più, •finora. deJ « me ne duole• de,l'uffioia'e ,g:udiziario. Venendo a ,pro– poste concrete I[ Parri, in fondo allo stud:o citato; si domanda Invece perehè l'accordo che si vi~ intessendo tra Londra, Parigi e Mosca. non dovrebbe trovar,e tra i suoi effettivi cOllltraenti anche 1'Italia. L'op'nlone del-le sinistre non esce pe'!' ora dalla genericità. Cosi in un ar.tl – colo notevo·mente equmbrato (« Le due strade• Unità del 12-11), i1 comu– nista Renato Mieli propugna una s~hietta apertura non so'.o verso l'eco– nomiia anitlosassone, ma altresì verso qucaila dei paesi balcanici e slavi (al contrario, ~•op:nione democristiana in proposito è espressa da questo signifi– cativo titolo di un articolo de1 Tavlani su\ Corriere del Mattino, ancora del 29 gennaio: « Solo ['America ci può aiu– tare •l. Più gener:ca ancora ci sembra l'opinione dei socialisti laburistii, e cioè che 1a revisioM rpuò essere fon.data sol– tanto sufa effettiva formazione di un soc:alismo europeo (v. Arideo FeZZ'i, • Il tra,t!ato di pace: si o no? •• ne La voce del Po, Cremona, 11 febbraio). •---- u.e.

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