Lo Stato Moderno - anno IV - n.2 - 20 gennaio 1947

LO STATO MODERNO 29 transatlantici e l'affidame~to per la cessione di cinquanta navi. La stipu!azione di un accordo commerciale con g:i Stati Uniti, data la preponderanza, nél commercio mondiale, dei traffici di quella nazione, sarà sicuramente un elemento. so– stanziale per la rinascita de!la nostra economia. Irivece, per quanto concerne l'immigrazione di italiani, non pare che siano state condotte utili convel'Sazioni. Su questo punto non si potevano d'a:tra parte nutrire eccessive iilusioni, essendo noto che la politica americana ne::a mate– ria è ispirata a considerazioni di carattere sociale, profonda– mente radicate in quel popolo, e che ne hanno determinato la condotta negli ultimi vent'anni. Dei prob:emi politici riguardanti la nostra pace, De Gasperi ha toccato la questione di Trieste e quella de::e co:onie: quest'ultima ancora da riso:vere, e per cui vi sareb– bero prospettive di un mandato ita!iano sui territori co:oniali posseduti prima dell'avvento del fascismo. Si dovrà tuttavia trattare direttamente e accortamente con l'Inghilterra, che in argomento dovrebbe dire l'ultima parola. Il problema giuliano potrebbe essere suscettibile di nuovi sviluppi, e De Gasperi ne definì provvisori,a :a soluzione, in re!azione al:'insistenza jugos!ava nel non voler sottoscrivere il trattato di pace. Nel complesso la nazione italiana esce dal viaggio di De Gasperi con degli aiuti e dei vantaggi concreti e so– pratutto con una sensibile rivalutazione de]a propria posi– zione nel campo internazionale. _ Si deve aggiungere che gli americani, dopo aver assunto precisi impegni per degli aiuti a'.l'Italia e promesso l'intensi– ficazione del:e forniture intese ad accelerare la ricostruzione de:Ja nostra economia, guarderanno con più sottile attenzione e con spirito positivo a:Je cose di casa nostra, Gli Stati Uniti non intendono gettare in un baratro quello che anticipano. Così accadrebbe se non si restituisse progres– sivamente l'equilibrio del bilancio del:o Stato, se non si stu– diasse con ogni mezzo di avvicinare al pareggio la bilancia dei pagamenti con l'estero. De Gasperi torna indiscutibilmente con dei vantaggi concreti, ma un'ardua opera attende lui ed i suoi col:eghi di Governo, se non si vuole che la mano porta dall'America ci sia tesa invano. Si può asserire che solo riportando un po' di giustizia socia:e, si creeranno i presupposti per una sicura rinascita del paese. Riducendo la capacità d'acquisto delle categorie più ricche, che saranno forzate a contenere i loro consumi volut– tuari, si potrà esportare qualcosa' di più. D'a:tronde la finanza dello Stato non potrà essere restaurata che tassando chi abbia maggiori disponibilità e finora, praticamente, non ha pagato imposte. Vi è stato quasi esclusivamente un incremento de:Je imposte indirette che, aumentando il costo della vita, pesano sul:e categorie popolari. . L'afflusso di grano ed una migliore disciplina de!l'ali– mentazione, aumenteranno il rendimento dei lavoratori, cui non mancherà l'indispensabile. · E' stato rotto, con gli aiut! a noi assicurati dagli Stau Uniti, un anello della catena che stringeva la nazione in una situazione di insostenibile disagio: sta agli italiani, ·ai partiti politici, al Governo, di trarre i possibili vantaggi dagli ele– _menti favorevoli che finalmente si offrono al paese, dopo h, sua ventenna:e sciagura. Al Presidente del Consig!io spetta il riconoscimento d&– la dignità e dell'abGità di negoziatore con cui ha saputo com• piere la propria missione. GUSTAVO PREDAVAL Pensarci in tempo Si hanno le notizie ufficiali sull'entità delle sottoscrizioni al Prestito della Ricostruzione: 281 miliardi di lire, cU cui Il 51 e mezzo per cento circa fornito da conversioni di veçchi titoli e il· 48 e mezzo per cento da nuove sottoscrizioni. Si sa bene che il "'51e mezzo per cento del:e conversioni poco inte– ressa ai fini delle immediate esigenze di cassa del Tesoro. In– teressa invece il 48 e mezzo per cento delle nuove sottoscri– zioni: ma anche questi 112 miliardi. 11011 hanno tutti una unica provenienza. Sono frammischiati miliardi tratti dai bas de laine e miliardi depositati presso le banche. Orbe– ne, si sa che questi. uiltim~.in pratica, sono già utilizzati in– direttamente dal T'eS>VTo attraverso i conti. co"enti che le banche mantengono presso di esso. Dunque: non su 112 miliardi, ma su una cifra alquanto inferiore, che è assai diffict:e stimare, il Tesoro può contare per tira(e avanti. Quanto tempo? I COllti son presto fatti. Lo Stato oggi spende mensilmente -dai 60 ai 65 m'i:iardi di li.re. Ne incassa. dai 20 ai 25. Donàe deriva che, grosso mo– do, il Prestito della « ricostruzione » non servirà affatto aJ,lo scopo per il quale è stato emesso, ma sdJtanto a tw-aro le falle del bilancio per 3-4 mesi al massimo. E' poco? E' m.o;to? Nè poco, nè molto. E' quel tanto che b~ta per cOllcedere un momento di respiro al Tesoro e un attimo di sosta al torchio. N011 dimentichiamo che fine ·a maggio la circolazione monetaria (baT1Caria, di stato e am-lire) si era mantenuta sui 890 miliardi di lire e che dJopo è andata progressivamente aumentando fine a raggiungere 457 mi– liardi nel/'ottobre dell'anno scorso. Un momento di .respiro: oime-no fosse utilizzato con– venientemente dai due ministri delle Finanze ie del Tesoro! Quello delle Finanze, ai contrario, rinc.orre farfalle sotto r arco di Tito di una impossibile giustizia tributaria; e im– possibile perchè la macchina tributaria che da lui dipende, non funziona. Quello del Tesoro fa eco a quello delle Fi– nanze,. e minaccia.. Ma chi vuole che 'Oggi si spaventi di ta,/i minooce? I contnibuenti, quelli almeno che voglioM sottrarsi alla patrimoniale straordiTl(J4'ia e al cambio della moneta, corrono assai. E corr01io assai più veloci, in ogni caso, degli agenti del Fisco. A proposito del ministro del Tesoro: S(lf'ebbe opportu– no che iniziastre subito gli studi per un nuovo prestito, se non vuole arrivare all'esaurimento dei fondi a sua dispo– sizione, wll'acqua alla gola, senza avere altre -vie aperte che l'emissione di cana morr.eta. Troppo comodo 5istema. Quan– do venne a Mf/,ano a propagandate il Prestito l'on. Bertene, anzichè ascoltare i competenti che gli suggerivano l' emis– sione con/!emporan-eadi un prestito 8,50% per i grossi ri– sparmiatori e di uno .5% per il picccli, preferì abbandon~– si ad aflermazioni di dubbio gusto sulla non convenienza di accettare prestiti stranieri (a proposito: De Gasperi cosa è andato a fare negli Stati Uniti, se non a chiedere prestiti?). Riascolti tale suggerimento ed !eventualmente salti ,,z fosso e consenta, e.on procedimenti tecnici appropriati, di impie– gare le cartelle 'del nuovo prestito per il pagamento deNa patrimoniale straordinaria. Ma al.tre strade sono pure aperte. Ad esempio l'emi9sion.e di buoni &el Tesoro ordinari. rim– borsabili con moneta. già cambiata. Ad esempio l'emissione di un prestito con garanzie di oombio. E ca-sì via. Non è qui il luogo per addentrarsi ad illustrare tecnicamente qwe– ste proposte. Ma bisogna pensarci, ripeto ed insisto, in tempo. L.L.

RkJQdWJsaXNoZXIy