Lo Stato Moderno - anno IV - n.2 - 20 gennaio 1947

4'2 LO STATO MODERNO RASSEGNA DELLA STAMPA·ESTERA Jl tu turo dei "tori es'' Dopo -un anno e mezzo di ammini– strazione 'laburista, risorge un proble– ma oapitale per la poLit[ca britannica: riprenderà di potere il pa<rtito conser– vatore, e, in caso positiv'6; quaili saran'– no le innovazioni che i tem.pi avranno portato ne.1programma dei « tories •? n problema, nota il deputato conser– wtore R. A. Butler su 1a WorLd Review dei dirembre scorso, brova ris,contro nel– la situazione del 1906, quando Ja vitto– ria -libera1e indusse .i vincitori ad af– fermM"e che ! conservatori non avreb– bero più assunto il Governo; o, per ri– farci anche più addietro, alla analoga profe2lia di Sir Whltl.iam Harcort, smen– tita entro ao spa7'io di dodici mesi dal– le elezioni generali ohe pqrtarnno al governo il ministero Saldsbury. Per ritornare al presente, si dice da alcuni che, se pure i 1COnservatori ritor– ne<ranno al potere, ciò non avverrà alle prime àeeioni gene<rald, malgrado la prevedibile diminuzione det:a maggio– ranza laburista. Ma l'articolista non è di questo avviso: secondo lui, il ritmo attrettato della vita moderna si è im– presso anche nel'.a mentalità politica. Egli fonda la sua fiducia In primo J.uo – go sull'effetto ese<rcitato sul corpo elet– torale dal mancato adempimento de!le promesse fatte dal present.e governo e, d'altro lato, dalla tendenza crescente all'abuso del potere di goveino. Un altro fattore atto a portare un cambiamento 111el[' atbegg:a~nto del corpo elettorale sarà indubbiamente la istituzione di centri IDOLiticiconserva– tori, dai quali il comune e'.ebtore potrà ricevere informazioni oolitiche assai più dettaglliate che 1110nnel iperiodo fra le due guerre mond:ali. Infine è da con– tare sul fu bto ,che li.I IPOP(i.o inglese va riprendendosi dailla ~tezza che segui una guerra estenuante, e risorge U suo ca<raitberistioo sen– so di .indi,pendenza e i~ suo indivi– dualismo. « AU'epoca deUe -eLezioni molti erano cosi stanchi da propendere per un pa-rtito che prometteva che lo Stato sa-rebbe stato ia madrina di ognuno, e a ognuno avrebbe reso ,la vita infini– tamente più facile e più piacevole. Que– sto atteggiamento è ora scomparso; la buona madrina ha dimostrato di essere una vecchia strega che ficca il naso dappertutto, altrettanto odiosa come !e 'streg.lve del « Macbetn •· I! nat1tr<ùe a.mo- re per la libertà e l'avve-rsione al cont-roUo pe-r il cont-ro!!o si ,raffo-rzano nuovamente•· I conservatori non devono dtme!lti– care che, ded nove milioni di e:ettorl che vota<ron'.o per ~oro nel 1945, quasi la metà avevano un reddito inferiore a 5 ster'.line !)lel" settimana: ciò si.gnitica che il loro modo di pensare trova ap– poggio presso tutte le classi sociali. E un•a~tra garanzia di vitalità è offerta a,J Partito dalJ'eslstenza di una rap– presentanza glovani·le che 1n unione con la saggezza e J'espe,rlenza degli anziani, lo mporterà al potere e « !'aiuterà a ri– trasformare questa ispida e malinco– nica Inghilterra neUa Merry England • Quanto ai compiti di un futuro re– gime conservatore, essd sono In diretta dipendenza dal modo di concepire lo Stato. « Noi consideriamo lo Stato un fiduciario della comunità e una forza equilibratrice fra inte-ressi differenti. Contro lo Stato auto-ritario, ed enti pub– blici irresponsabili, noi sosteniamo lo Stato democ-ratico e !'impresa respon~ sabi!e, animata dalla coscienza della vita sociale. Oggi, disgraziatamentz, nui risentiamo dei difetti di entrambe le concezioni. Lo Stato minaccia di sof– focamento !'iniziativa privata, e contem– poraneamente vo-rrebbe eccitare coloro che ancora godono di un certo grado di inizialnva personale, a venire in aiuto di uno Stato che tutto divora. Non sia– mo così stolti da afferma-re che voglia– mo ritornare all'economia perfettamen– te !ibe-ra de! XIX secolo; ma nemmeno intendiamo continuare net -regime eco– nomico meccanico e -rigido dei sociali– sti. I! nostro pensiero è che deve esi– stere un equilibrio fra !'individuo e !o Stato, fra governo centrate e governo lo– cale, fra intere.ssi della città e deUa campagna e fra la pa,-rte del -reddito nazionale spettante aUo Stato e queUa che tocca all'industria e aU'individuo. Oggi la bilancia inclina eccessivamente dal.la pa-rte deUo Stato e i conservatori ristabiliranno !'equilibrio•· La monarchia britannica In occas:one del prossimo viaggio del Sovrani di Gran Bretagna neil,1'Unione Sudafricana, il ,commentatore de'.1Ja B. B.C., Maodona,ld Hastings, iha rilevato la particolare posizione di prestigio del– la Monarchia britannica. « Molto spesso - dioe - ho udito par– lare de! Commonwealeh. e dell'Impero britannico come di o-rganismi ancora governatii da Londra. Ma, in realtà, it solo tegame costituzionale che tiene le– qati i vari Domin.ions è che ciascuno ha !o stesso re e la stessa regina. Elimi– nate la M anarchia britannica, e del.lo Stato di Westmlnster non rimarrà ef– fettivamente nulla. • Le -relazioni fra i governi dei Do– minions e il governo britannico non dif– feriscono gran che da quelle esistenti fra Londra e Washington. La dìfferen– za sta soltanto ne! fatto che !il capo dei– lo Stato, nel Canadà ad es., è i! re del Canadà, che è anche re d'Inghi!te-rra. Come re de! Canadà, il -re tratta diret– tamente con il governo residente ad Ottawa, att-rave-rso il governatore gene– rale, nello stesso modo in cui egli trat– ta direttamente e indipendentemente con i va-ri governi in quanto re d'Au– stralia, de! Sud-Africa e della Nuova Zelanda. La posizione del re è tanto personale di fronte ai Dominions che, quando egli visita uno dei Dominions, come egli visitò il Canadà prima della guerra e come msite-rà il Sud Africa f-ra breve, non viaggia accompagnato da al– cun ministro del governo britannico. Il fatto è che tale vislita non è cosa che riguardi il governo britann!cu: è cosa che riguarda rispettivamente il Canadà ed il Sud Africa». I vari paesi del CommonweaUh ap- paiono cosi legati simbolicamente da un elementò che pennette a ciascuno la maggior indipendenza e, vsrtua'imente ahneno, una posizione di parità, per cui le funzioni del capo de11o Stato hanno la stessa efficacia Se esplicate attraver– so il .governo 111eozelal!ldese o attraverso que)lo della madrepatria. NOl!l è ohi.111on veda 'la difficootà 'di un eventuale so– SbitUJZione della monarchia con altro elemento istituzionale che possa essere comune a tutti se indlpenden~. al di– !Sopra di tutti e i!JSO!ipettabMe. Nella capitale del mondo Attonita, ammira·tiva, piena di ag– gettivi altisonanti è la descrizione che R. H. C. Steed dedica, sUJI sobrio Daily Telegraph, a New Yock quale è stata vista dai delegati de'lle Nazioni Unite nella recente Assemblea. La città sin– tetizza meglio di ogni altra cosa i'l. di– vario fra l'America ed ili resto del mon– do, fra •i'l paese della febbrile e esube– rante « Reconversion • e i paesi che si • dvbattono nelle strettezze della • Re– construction • o della • Rehabilibation •. Ciò >Cheha più colpito i delegati stra– nieri, m<Jllti dei qua~i, provenienti da paesi «affamati•• è naturalmenite 1'ab– bondanza dei generi alimentari che il nuovay-orkese consuma e che tappez– zano, a straU sowappostl, i negozi; ed è aa rdreroa-tezza e ,ia bizzarria del lusso. Ma ancor più interessarute è l'energia mostrata da ognuno nell'esercizio de:de proprie funzioni. La vita nuovayorkese esige 1UI1asupertensione nervosa che farebbe !mpazz'.!'e un uomo provenien– te da amble,nte più statico e non abi– tuato per giradi. « Il consumo di ener– gie fisiche e nervose di un guidatore di autobus cittadino - ddce lo Steed - è qu.eUo di un campione di box e di un co-rrido-r-e d'automobile uniti insi-e-me. . « Senza addentrarci neila t-rattazio– ne degli impegni di società e di lavo– ro, Q1.1.t?Sta può esse-re conside,-ata una • Lussuosa economia •· E' Inoltre una tipica manifestazione della energia del nuovayo-rkes-e e della isua immediata reazione positiva ad ogni prospettiva utilitaria. A New York Ci si aspetta che ciaseuno lavo-ri duramente, e cia– scuno vuol lavora1'e du1'amente. Ii cuore di questo mondo ricco e febbrile, s,ciupone e J.aivora-tore, è Man– hatban: i suoj grattacieli danno la sen– sazione di quel che sarà New York, città del fu turo. • C.hi -li gua-rda -rimane ogni volto. at– tonito di f1'onte aUa !o-ro bellezza fun– zionale e alla lo-ro grandezza, che as– sumono differente aspetto a seconda deble ore e dell'atmosfera. Sono nel momento più beUo alla fine dei lavoro gio-rna,!iero, con i vetri delle finest-re che b<rillano cont-ro la lùce azzwrTa del giorno morente. « Per decisione del!' As.,emblea Gene– -rb!e, la 11ede permanente :dellle Na– zioni Unite sarà coetruita nel m-ezzo di questi grattacieli, proprio nel cuore di Manh.attan. I nuovayo-rkesi dicono già che i nuovi edifici .taranno gratta– cieli che sorge-ranno al prezzo di uno « sto-rey • al giorno•· O. B.

RkJQdWJsaXNoZXIy