Lo Stato Moderno - anno IV - n.2 - 20 gennaio 1947

40 LO STATO MODERNO Conferenze. internazionali 1946-47 Le riunioni dip!omatiohe che per quasi tutto'il corso del 1946 hanno tenuto io moto le cancellerie si sono svo:te intorno a due oggetti principali: i trattati di pace e l'organizzazione internazionale. Logicamente questa avrebbe dovuto seguire quelli: ma dato che la firma di questi irraggiungibili trattati ritarda tanto, mo!to opportunamente le Nazioni vittoriose si sono preoccupate di organizzare la pace prima ancora di aver posto giuridicamente fine al!a guerra, stipu:ando con gli Stati ex-nemici i re!ativi strumenti. Onde :e due attività hanno proceduto di pari passo: co– minciate a Londra io gennaio, si sono entrambe portate negli ultimi mesi a New York. Questo battesimo di New York come centro di vita po!itica internazionale, quasi capita'.e del mondo come si diceva di Ginevra quand'era sede del!a So– cietà de!:e Nazioni (e certo con ben S:tri titoli di que!la), è una de:Je novità più siogo:ari in questo campo det'aono de– corso ed è uno di quegli avvenimenti che ben si possono dire di portata storica. L'e!;perimento ha dòvuto dare comunque buona prova se, contrariamente aìle tendenze rivelatesi in principio, New York ha finito con l'essere scelta come~ede permanente dell'Organizzazione dete Nazioni Unite: che sor– gerà dunque proprio nel cuore de:la metropoli, sull'isola di Manhattan, lungo l'East River. La serie de!le riunioni richieste da!la formazione dei primi cinque trattati di pace europei ha avuto, tra Londra e New York, anche una ·fase parigina, che ha costituito anzi il momento culminante. Le varie fasi si sono svolte più o meno com'era stato previsto ne!la Conferenza di Mosca dai tre ministri deg!i Esteri nel dicembre 1945: dal 18 gennaio una sessione londin- dei sostituti dei quattro ministri degli Esteri per una prima e!aborazione degli schemi dei cinque trattati, con l'Italia, :a Romania, la Bu!garia, J'Unghei-ia e la Fin– landia; poi, dal 25 aprile al 16 maggio, una conferenza scar– samente conclusiva a Parigi dei ministri tito!ari, seguita, a partire dal 27 maggio, da un nuovo supplemento di riunioni dei sostituti. Si può dire che dal 25 apri'.e la conferenza della pace abbia seduto in permanenza a Parigi, al Lussemburgo, • fino a: 15 ottobre, sotto diverse forme: prima, per due volte, a!ternativamente come conferenza dei ministri degli Esteri delle quattro maggiori Potenze e dei loro sostituti, poi come conferenza dei Ventuno. Questa avrebbe dovuto essere, per la sua solennità e il numero cospicuo di Stati partecipanti (i quattro.. invitanti, i diciassette invitati, i sette sentiti a richiesta, i cinque ex-ne– mici), la conferenza della pace propriamente detta; in realtà la sede in cui si presero le decisioni impegnative e per la maggior <parte non più revocate fu la sessione dei Consiglio dei ministri degli Esteri svo:tasi dal 15 giugno al 13 luglio: onde si può dire che conferenza del:a pace. propriamente non vi fu. La conferenza dei Ventuno fu in realtà un organismo consu!tivo, che lavorò a vuoto o quasi: e quei governi dei Paesi vinti che non si resero conto di ciò, e credettero al:a vigilia della Conferenza di poter influire su:J'opinione pubb:ica e sui governi vincitori per modificare a loro favore lo schema del rispettivo trattato dovettero cònstatare che era orma.i troppo tardi. Non ripeteremo mai abbastanza che questa procedura nella formazione dei trattati di pace è stata di per sè, anche a prescindere dal loro contenuto, un gravissimo errore, che non mancherà di pesare -sul loro destino futuro. La nuova sessione del Consiglio dei minlstri deg:i Esteri (io cui solo tre dei ministri erano presenti, e Couve de Mur– vtle sostituiva BidaU:t>,riunitasi a ew Yok dal 4 novembre al 13 dicembre, non si è tanto occupata di prendere atto del risu!tati della Conferenza dei Ventuno quanto di continuaTe I' e!aborazione dei trattati al punto in cui essi ministri li ave– vano lasciati prima della Conferenza, confermando i punti già decisi e riprendendo in esame, con le stesse preoccupazioni e gli stessi punti di vista di prima, quelli ancora controversi. E' perciò che furono necessari altri quaranta giorni di discus– sioni: e so:o nel:~ u:time due settimane la maggiore arren– devolezza di Mo!otov, su cui sembra abbia avuto grande in– fluenza il colloquio del 25 novembre con Bymes, permise un più rapido svolgimento dei favori. La delegazione italiana ebbe ancora modo di intervenire più volte, sui vari problemi, e cosi quelle deg:i altri Stati ex-nemici: ma purtroppo, per quanto ci concerne, :e condi– zioni di Parigi furono u!teriormente peggiorate, tra J'S.:trocon l'assegnazione al TeTritorio Libero di Trieste di un presidio jugos:avo e l'elevazione de!la cifra g!obale de:le riparazioni a nostro carico, con inc:usione tra g!i aventi diritto dell' A:– bania, che pure non era stata in guerra con l'Italia e che ac– canto ai danni dell'occupazione fascfsta doveva pur noverare i benefici procurati'.e in tanti anni da:Ja tecnica e dal lavoro ita:iani. Fu inoltre fissata in due terzi la percentuale da rim– borsarsi da parte dei Paesi vinti dei danni di guerra procu– rati a cittadini del:e Nazioni Unite, formulato lo statuto del Territorio Libero di Trieste; raggiunto l'accordo per il ritiro delle truppe a:Jeate, creata una Commissione internazionale consultiva del porto, decisa l'inserzione dell'accordo De Ga– speri-Griiber nel testo de: trattato con l'Italia, sancito il prin– cipio sostenuto dag:i Ang!osassoni deJ:a libertà di naviga– zione sul Danubio, fissate le riparazioni a carico della Bul– garia, confermato il tracciato de:Ja frontiera greco-bulgara e disposta la sua smilitarizzazione, ed altro ancora. Ridotti final– mente a poche questioni di dettaglio i punti àncora insoluti, la redazione de: testo definitivo dei cinque trattati di pace fu affidata a un comitato di sostituti e la fuma fissata per il 10 febbraio 1947 a Parigi. Mentre si compiva cos1 il penU:timo atto della prepara– zione dei primi cinque trattati di pace, si svolgeva in seno al Consiglio dei Quattro (7 dicembre}: il prologo de:la pre– parazione del secondo gruppo, quelli con la Gei-mania e con l'Austria. I Quattro esaminavano :e proposte re:ative ai due prob:emi rispettivamente presentate dai dai delegati ameri– cano, sovietico e francese, e decidevano di affrontarli ne! 1947 in due diverse sedi, prima in riunioni di appositi sostituti, poi in una nuova sessione moscovita del maggior consesso. Si aggiunga che anche i « cinque • grandi (i quattro, più la Cina) si riunirono a New York dal 18 al 23 novembre per esaminare la questione del « veto•, ronza per altro giungere ad alcuna conclusione per la recisa opposizione del delegato sovietico a quS:unque rego:amentazione di tale diritto. Non meno laboriosa, come si è detto, è stata dunnte l'anno l'attività volta all'organizzazione pacifica de:Ja so– cietà internazionale, imperniata intorno all'Organizzazione de:le Nazioni Unite e ai suoi « enti specializzati•. Basti dire che si sono avute nel giro di dodici mesi due sessioni del maggiore organo deJ:'Organizzazione, l'Assemblea Generale, anche se per ragioni particolari considerate come due fasi de:l'unica prima assemblea annuale. La prima assemb:ea si ~ aperta a Londra, alla Centrai Hall de:J'Abbazia di West– minster, il 10 gennaio, ventireiesimo anniversario della nascita deJ:a Società de:Je Nazioni, e, sotto la presidenza del -ministro belga degli Esteri Spaak, ha continuato le sue riunioni fino iìl 14 febbraio per riprenderle a Long lsland il 23 ottobre e chiudei-le definitivamente il 15 dicembre.

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