Lo Stato Moderno - anno IV - n.2 - 20 gennaio 1947

34 LO STATO MODERNO .. , abbiano la superiorità di andarne immuni, è dimostrato dalle. recenti, pur modeste rivendicazioni territoriali ai danni del– ritalia: le quali, poichè sprovvedute di senso po!itico, non sono spiegabi!i altro che in ubbidienza a quel passiona:e spi– rito di « revanche », che tenacemente aliigna ne:Ie pieghe del!' animo naziona!e, e di cui g:i stati maggiori, per l' esseq– zia1e « arcaicità • de:Ja loro funzione politica, sog:iono essere i fatali depositari. Così se, trascurando per un momento gli obbiettivi fat– tori economico-socia!i, ci affisiamo su quel!i, ai primi stretta– mente co:Iegati, più propriamente psicologici, e tenuto conto dei precorrimenti, da que!li crispini a quelli naziona:istici del tempo dell'impresa di Lfbia, e di certo interventismo del '15, ben potremo dire chel l'atto di nascita del fascismo va fatto risalire a Caporetto. Da que:la sproporzionata coscienza di co:pa, da quel crudele sospetto d'inferiorità svi!uppatosi in seno al:o spirito militare italiano, si èispiegarono a poco a poco - per quel!a legge dei compensi che è fondamento di ogni psicO:ogia - l'amplificazione roùtarista, la rettorica e la prassi imperialistica de: fascismo. E', per questo, importante che avvenimenti ancora in corso - _e, in partico!are, :a dolorosa amputazione di Trieste -, vengano studiati e valutati nelle loro cause e realtà effet, tive, senza che ragioni pur giuste possano offrire spunto alfo svi:upparsi di quelle pericolose reviviscenze passionali e irra– zionali, -:e quali, in definitiva, altro non costituiscono ohe le oscure cariche sentimentali del gioco assmdo deJ:a storia. Per questo ci ostiniamo arncora a richiamarci, .coi pochi mèmori, aJ:o spirito che animò, ne!!a sua più pura espressione, la guer– ra di lioerazione: spirito in certo senso espiatorio, e che mai separò, dal:e ragioni della patria, le ragion· dell pace e di una più umana convivenza tra gli uomini. SERGIO SOLMI Il MANJFE~TO DEI CINQUE PARTITI • E LA CRISI DÈLLA SCUOLA 11ALIANA 1. Fisionomia della scuola « riconosciuta ». Un importante manifesto è stato lagciato al Paese da cinque partiti (d'Azione, Comunista, Liberale, Repubblicano, Socialista) con la fiima di molti esponenti de:\' alta cultura, fra cui il Croce. Mentre dobbiamo rimandare il lettore a!l'esame di tale documento che qui non possiamo considerare per intero, ci contentiamo di notare che esso ha posto il dito sulla piaga più do!ente della nostra scuola, fra tante tramandateci dal fascismo: lo sviluppo anormale delle scuole « lega'.mente ri· conosciute», cioè aventi dimtto a rilasciare titoli dotati di piena validità legale. In un paio di lustri, e specie negli ulti– mi anni, tali scuole sono sa:ite da un centinaio o poco più, fino ad o:tre duemi'.>a(1), e nuove lega!izzazioni sono tut– tora in -corso con ritmo accelerato! __,, A che cosa dobbiamo tanta fioritura? Come mai pro– prio in tempi come questi si è accesa e diffusa fra privati una sì viva sollecitudine per fa cultura e l'educazione dei giovani? E' facile CO}llprenderlo. L'a!unno di queste scuo!e « legS:izzate », non solo oggi numerose, ma fiorentissime, paga una tassa .innua che si aggira sulle venticinquemila lire quando non le supera di molto. Riceve, e paga, private lezioni dai -professori del pro– prio istituto, se non addirittura dai suoi stessi maestri, poi– chè fa scuo!a è « privata •; si mostra fedele praticante se la scuola è tenuta da religiosi, o procaccia di° ingraziarsi a:tri– menti i superiori se la scuola è laica. Come umanamenre ne– gare una promozione o una !icenza a chi ha sopportato s'1 gravi e onerosi sacrifici? In realtà non sarebbe moralmente ammissibile che di tal diritto fosse garante i! gestore nel cui portafoglio sono finiti in gran parte quei sacrifici propiziatori. Ma tant'è: lo Stato fa orecchi da mercante a voci che ormai da tempo lo invitano ad un più serio esercizio dei suoi diritti e doveri di controllo, subendo per contro le pressioni di chi è ben di– versamente interessato; sicchè il commercio fiorisce, ed è considerato oggi fra i più redditizi, da chi se ne intende. 2. Necessità degli esami di Stato. A tale stato di cose le forze sane del Paese, che per fortuna non difettano, rnagiscono in vari modi specie in • queste ultime settimane: nel manifesto accennato, si riaffer- • ma fra 1' a:tro che « la scuola non statale deve essere ricon– dotta alla sua originaria, legittima funziDTI{!di iniziativa pri- ..t oota culturale; a tal fine lo Stato deve avocare ai ISUOÌ arga– ni diretti l'autorità di aooertare l'idoneità di ogni cittadino ad accedere alla scuola governativa, e a conseguire i diplomi di studio, la cui effettiva validità sociale no,i può essere garan– tita che daUo Stato ». E la Federazione Nazionale degli Insegnanti Medi, che in questi giorni risorge promettente di energie, riallacciando– si aJ:a vecchia e g:oriosa Federazione che il fascismo volle annientata, pone già fra i suoi scopi essenziali quello di « ri– vristinare, nel ,-rispetto della Ubertà di insegnamento, un pub– blico sistema di garanzie · di cui siano parte essenzial,e gli esa– mi di Stato ne.Va loro forma originaria». Questo fine potrà apparire discutibile a qualcuno; ma :a necessità di una formu:azione purtroppo così rigida, appa– re chiaramente a chi consideri che noi ci troviamo oggi nella condizione di dover percorrere un oammino a ritroso, aspi– rando a mete che - in più felici circostanze - sarebbero state forse tappe già superate. Può darsi che la primitiva forma degli esami di Stato sia oggi discutibi:!e; e noi stessi pensiamo che per alunni ,provenienti da scuol,e pubbliche molti temperamenti sarebbero possib.ili, come altrove (2) ab– biamo accennato. Ma il concordato lega - per un inisuo mercato politico - le sorti de:Jo studente pubblico a quelle del privato, stabi!endo auoluta parità di trattamento nelle prove finali. Aprendo oggi, a proposito di esami, una di– scussione profonda e inte:ligente quanto interminabile, non si farebbe che favorire il disegno di chi desidera il perdu– rare dell'attuale stato di confusione e di :iJ:egalità. I profes– sori nella larga maggioranza lo hanno capito, e manifestano perciò la loro volontà di riguadagnare la pietra miliare degli • esami di Stato, modificando f attuale situazione, intolle– rabi:e per chi ha a cuore le sorti de:la cU:tura e del!'onestà. Lasceremo poi che psico:ogi, pedagogisti, e giuristi, e mae– stri decidano sul da farsi in base al!e esperienze nostre ed a!trui: il tempo del!e riforme miracolistiche uscite dagli antri segreti di Minerva, non passate al vaglio del:a pubblica di– scussione, è trascorso da un pezzo, assieme al totalitarismo im– pennacchiato e alla arrogante ignoranza. (1) Vedi in 1Prop<>SllO Tlalrt.Jcolo 'Su!Jla Scu.olb parificata, di A, BASSO ,1lell a,. 21 drl quest.o per.iod'.co. n cen~•:Jlo di! 50UO:e di ,ma vo.ia ereno pareggiate, mentre le 1934 che ad es6e s1 sono aggiunte 1n QUest.1 -U:timi annJ sono pariftcate; ma 1n pratica oggi la scuola parU:cata go<1'e ,tutte ,., pnerogat!,v<e de:la -g(aù ('..ibero r'.(uelo dJ (l)l'omoz.loru e d(J'.(oml con P1«19 ietfetto a-le) •senzia dlvld«'lll<e g:; obbl!g!ù e gU onerl. (2) Vedi Eco delta Scuol<1 Nuova, tugl.lo- ag09to 1946 .

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