Lo Stato Moderno - anno III - n.23 - 5 dicembre 1946

536 LO ·STATO M•OD·E,RNO ASSISTENZIALE Da precetto di privata e pubblica • beneficenza », il compito di assistere g:i infermi, i vecchi e g:i invalidi è di– venuto ormai, ne:Ja coscienza comune, funzione essenziiie de::a ·collettiv:tà organizzata. Ma, natura:mente, l'assistenza così intesa tarda a tradursi in term:ni ~ur:dici, e i: miso– neismo. de: cittad:no medio e in partico:are dei ceti abbienti è i: mig'.iore alleato, in questo campo, del:a istintiva ri:uttan– za di medici e farn1acisfi per ogni innovazione che tenda a modificare il (iberismo integra:e chi!' stranamente coesiste qui con le forme de:Jo statalismo più spinto e de::a più esizia:e burocratizzazione. ' Si tratta quindi di ~tudiare un nuovo organamento giu– ridico e fisca:e dell'assistenza pubblica che possa superare g:J apriorismi socia:istici e :iberistici, cioè l'integra-'.e statizza– zione e i'integra'.e privatizzazione, ambedue veramente ana– cronistiche e inco,nci:iabili. Si tratta, d'altra parte, di dar~ una base omogenea e veramente moderna a:la :egis:azione re:ativa, che dovrebbe trovare anzi nella carta fondamentale de:•:o Stato gli enunciati basi:ari di un nuovo diritto assisten– zia:e pubb:ico. Si tratta, infine, di prevenire il perico·:o di un'impostazione diremmo quasi contrattualistca, come quel– la che postu'.a :•assicur~ione nazionale contro tutti i rischi che insidiano la vita umana, quale toccasana universale con– tro tutte le deficienze e g:i abusi che si verificano in que– sto vastissimo campo. Presupporre una cosiffatta assicurazione pubb'.ica obbli– gatoria, significa praticamente sottoporre i cittadini a un'in– tegrale burocratizzazione, e con essi tutti co'.oro che fanno, de:-:'assistenza ag:i infermi, ai vecchi e agli inva'.idi, scopo della :oro vita. Un'opportuna riforma deg:i istituti già esi– stenti, una gestione autonoma, un vigi-'.e controllo popo:are, una legislazione perfetta non scongiurerebbero affatto il gra-' ve perico:o che questa so'.uzione comporterebbe per (a col– lettività. Tra'.asciando ogni meno essenzia'.e · considerazione, ricordiamo due fatti: , 1) La forma assicurativa genenr'.e e obb'.igatoria pone il cittadino alla mercè de! pubblico apparato sanitario, assi– stenziale e previdenzia'.e. Pone cioè in termini di interpre– tazione contrattuale fra l'assistendo e il funzionario preposto al':'esame de:-:a sua «pratica» un prob:ema che è invece, di so'.ito, anzitutto ed eminentemente c:inico, e che so:o in un secondo tempo deve subire :a sua rego:azione .amministra– tiva. Con l'impostazione assicurativa genera'.e e obbligatoria non abbiamo più direttamente l'amma'.ato e il medico in fac– cia l'uno all'a:tro, ma il postu'.ante assicurato e tl funzio– nario (anche se medico, non ha nessuna importam,a) deJ:'i– stituto stata:e assicuratore. Questi non sarebbe a! suo posto se non avesse una menta:ità « indmtria'.e » e quindi tenden– zialmente specu:ativa, interes~ata. Chi ne andrebbe di mez– zo? La serietà della scienza, ~'educazione civile de: popo'.o, la prontezza e la larghezza del'.a concezione assistenziale pub– blica che postu'.iamo. E' faci:e prevedere che un simfe si– stema (a presci~dere da::a fortissima opposizione del ceto medico) 'offrirebbe il mig:ior terreno di cultura per una bor– sa. nera croniça su'.la salute de: popolo e nel c9ntempo ai danni del'.o Stato. 2) L'esperienza ci dimostra anche troppo qua:e uso fac– cia 1o Stato dei fondi che g:i pervengono a scopo assis.ten– zia'.e (intendo qui, per brevità, con questa locuzione, tutto quanto ha attinenza con le p~ovvidenze restitutive de::a per– duta integrità fisica e con le forme previdenzia•'.i e'.emei;itari, quindi spedliità, mutu~lità, pensioni di invllliclità e_ vec-. chiaia, ecc.). L'assicurazione generale contro tutte le meno– mazioni derivanti da infermità, inva::idità, vecchiaia, porreb– be ne:Je mani delo Stato :a maggior ·parte -del reddito na– ziona:e non immediatamente consumato o capita:izzato. Co– me corrispettivo, lo Stato stesso sarebbe teriuto a provve– dere - attraverso gli appositi suoi istituti specia:izzati - all'integra'.e assistenza de: cittadino. Ma poicM una gestione larga e munifica non potrebbe cÌ:sgiungersi da'.:'immanente pe– rico:o di degenerazione burocratica e di co:•:assode::a finanza pubb:ica, tutte le forze organizzate del paese favorirebbero immancabi'.mente una po:itica de:Ja lesina ne:Je erogazioni previdenzia'.i (mistero inesp:orabi'.e dei re'.ativi istituti). Avrem– mo quindi una ghiotta e insondabilé accumu'.azione stata:e di mezzi provenienti da:!'este'bsione tota:'.itaria de:Je assicu– razioni p_ubblich.~ che no,n andrebbe certo per :a ,maggior parte a mig:iorare l 'assisten.za , a perfezionare '.a·tecnica. ospi– taliera, ad e'.evare ·:e pensioni de:l'Istituto di Previdenza So– ciale, ma def.uirebbe per a:tri rivoli in impieghi di più im– mediato vantaggio po:itico e fors',anche - pur in regime democratico - in impieghi radica:mente diversi da quel'.i assistenziali, come la preparazione be:•:ica, •i sussidi statali ag'.i enti autarchici e al'.e industrie deficitarie, i (avori im– produttivi, ecc. Dobbiamo vo'.ere invece un sistema che concreti la completa assistenza pubb:ica del cittadino attraverso l'inte– gra:e devo'.vimento agli ospeda:i, ai ricoveri, nonchè ai pub– blici istituti già esistenti per •:a mutua:ità e le pensioni base ai lavoratori, dei mezzi che :a comunità dovrà mettere a di– sposizione del:o Stato, a tale scopo. Ma ciò è possibi'.e sol– tanto se gli ospeda'.i non diventano ,(ospedali di Stato », co– me fata!mente si verifichere!Jlbè con l'assicurazione genera~e assistenzia'.e, e se la gestione deg:i enti previdenziali e assi– stenzia~i già esistenti viene sottratta a:l'attua,e burocrazia centralizzata e affid~ta invece ag:i interessati, cioè agli or– ganismi rappresentativi loca'.i de: lavoro, de:Ja produzione e de'.•:'amministrazione. Eretto su questa base l'edificio as– sistrnzia:e pubblico e posto a capo di esso, con funzioni di control:o e di coordinamènto, un Ente nazionale per l'as– sistenza pubb~ica al qua:e affluiscano direttamente i pro– venti di un unico gravame fiscale istituito a questo scopo, con carattere progressivo, ma che assorba g'.i attuali contri– buti assicurativi obb:igatOri, potremmo esser certi che i guai derivanti da:l'istituzione di un mastodontico apparato assi– curativo stata:e vo:to a sopperire a tutte le forme di assi– stenza publùca, sarebbero scongiurati. Un Ente naziona'.e gestito da rappresentanze de: lavoro, della produzione e de'.'.a pubb:ica amministrazione, organo -rumstatale, cui dovrebbe essere demandata, in modo esc'.usivo, l'amministrazione dei fondi provenienti dall'imposta nationa:e per l'assistenza pub– b'.ica e il contrò:lo e coordinamento de::e gestioni previden– ziali, mutua'.istiche e ospita:iere autonome che da questi pro– venti trarrebbero vita, pur adempiendo ad una funzione pub– blica di prim'ordine ed essendo direttamente coI:egato cou l'apparato fiscale .de:Io Stato, sarebbe da:Io Stato completa– mente indipendente, sne'.:o perché con compiti estremamente ristretti, aperto al:o sgua~do di tutti. Esaminiamo ora più davvicino il prob:ema della spe– da'.ità, che è al centro de:Ia questione e che si pone, del. resto, neL modo più acuto, dato l'insormon,tabi:e stato di dissesto di tutti g'.i ospedaii e :a palese impossibilità dei Comuni di asso'.vere ai loro attua'.i impegni finanziari verso di .essi.

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