Lo Stato Moderno - anno III - n.23 - 5 dicembre 1946

LoV I:> TATO M·OD ERNO DAL TESS110RE AL RAMMENDATORE Rivedo il compagno di studl, curvo sui banchi de:l'Uni– versità intento a inc:dere i versi cantati a'.lora da:Ja gioventù incanagJta dal fascismo: « in po:itica si cambia di bandiera ma que::a di De Gasperi è sempre gia:·:o-nera >. Que: mio discepolo faceva le sue prime armi di spia tra noi ed un simile inizio non poteva che portarlo a: sommo de:le gerarchie fasciste, Oggi mi dicono che goda tranquil:o i mi– lioni, cocco:ato da['a:ta società ne::a qua:e è entrato grazie al so:ito gran matrimonio dei gerarchi e gerarchetti. Vent'anni dopo, anche spenta l'eco di quei brutti versi, non appena :a risorta stel:a di De Gasperi accenna ad im– pa]idire, certi giornali non hanno esitato a riprendere i mo– tivi ve:enosi de[a nota po:emica fascista contro De Gasperi. Quando una nazione si ricompone non ha ;: diritto di chiedere conto de::a passata fedeltà dei nuovi cittadini ai precedenti, spesso seco:ari, regimi. La fedeltà comincia dal giorno de:J'annessione, e non si può negare che come cittadino ita:iano De Gasperi sia stato esemplare. Ben presto il nuovo sovrano, Vittorio Emanuele, gli concesse :a più be::a de[e sue decorazioni: una condanna a: carcere pronunciata per ragioni politiche in suo nome dai suoi giudici. Ma i primi a .rendere a De Gasperi un cattivo servizio sono i compagni di partito che si affannano a pre– sentare un De Gasperi irredentista. Verrebbe proprio vog:ia di ricordare certe memorie pubb:icate a Vienna e di docu– mentare qua'.e era l'atteggiamento dei c:erica:i trentini verso l'Ita:ia, paese di scomunicati e di massoni. In rea:tà que: passato non conta, perchè nessuno po– trebbe negaré il tito:o di patriota a['uomo che è stato con dignità in cospetto dei ge:idi ed ostLi giudici di Parigi, a s'con– tarvi le colpe de: popo:o ita'.iano, eg:i ~he fu dei pochissimi estranei a ta:i colpe. Che De Gasperi sia non so'.o abi:e, (l'la anche forte, ha dimostrato in un anno di potere, e non è esclu– so che !o d:mostri ancor più magistraìmente spuntando:a sui Gronchi, Nitti, Saragat che aspirano aJ:a sua successione. Che la sua ben nota abi:ità ne: compromesso, nel supe– rare a forza di virtuosismi :e situazioni più de:icate, abbia reso servizi ai paese, dovrebbero riconoscere proprio i partiti re– pubblicani, perchè se la coa:izione dei sei' partiti si fosse sfa– sciata prima de: 2 giugno, forse non esisterebbe la_repubb:ica. Ma purtroppo De Gasperi non bazzica col demonio, e non sa che i: ma:igno in un verso di Schi::er ammonisce: « non tentar la fortuna troppo a lungo, essa si stanca ». Non si può indefinitamente suonare su di una so:a corda: :a mu– sica diventa nenia stridula. Compromessi, rattoppi, aggiu– stamenti a :ungo andare non servono a nu::a. L'asso de:Ja conciliazione dei contrari, è stato incapace a]a fine di con– tenere :a polemica a'.meno nei :imiti del decoro ed è sceso ne: mezzo de:Ja mischia, proprio come un inesperto princi– piante poco padrone dei suoi nervi. L'Ita:ia fatta da Cavour, i'. tessitore, non può essere ri– fatta a furia di rammendi. E ormai gli Italiani sanno che il gran rammendatore, •:a Madame Viviani de::a politica, non :e darà mai un abito nuovo, La politica richiede fuoco intimo, fantasia creatrice, un dosaggio di ingenu:tà e di sca:trezza, di prudenza e di ar– dire, di ca:co:o e d'azzardo. Guai a chi è soltanto furbo, 10:tanto prudente. Per nostra disgrazia De Gasperl si è formato a Vienna. e A Vienna, ha scritto un francese, tutto è combinazione, com– promesso. Si discute, si transige. Packeln, comporre, trattare è la gran paro:a viennese. Ne::a' vita politica de:la vecchia Monarchia, se i tedescbJ d'Austria rec'.arnavano qualche fa- vore, una scuola, un ponte, un ufficio posta'.e, subito i Cechi, i Rumeni, i Po.acchi ed i Croati ree.amavano in compenso chi i lavori per un corso d acqua, chi una strada, chi una fer– rovia. Ci si metteva aJ:ora a « packeln », a fare nei corridoi de: Reichsrat :·eterno compromesso». L equi.1brio tripartito è un gioco da ragazzi per De Ca– speri che si è istru,to a:Ja danza su ben a.tre corde. Ma proprio per questo compromesso cronico e paralizzante l'impero au– striaco non si è rinnovato a tempo e si è stasciato. Sotto il governo Ve Gasperi tutti i prob.emi incancreniscono. Non si ha i'. coraggio. di riso:vere nul:a. L'uomo di De Gasperi in finanza non per mila era Corbino, 1economista de:Ja fidu– ciosa attesa. Prendete il più semp:ice, per quanto grave dei prob:emi naziona.i: quel.o degli alt1tti, e ricordate che persino ii partito repubb.icano d America, il più liberista partito del mondo, chiede 1·abo:izione di tutti i vinco:i, sa.vo che sug:i affitti. E questo in una nazione che non ha avuto una sola casa di– strutta da::a guerra. ln Ita:ia De Gasperi ha '.asciato credere una cosa insensata: che a fine d'anno gii affitti sarebbero li– beri. I proprietari si sono ~atenati, g,i sfratti sono piovuti, molti inqui.mi hanno dovuto accettare i ricatti, la contusione è stata genera:e. A::'u1timo si è dovuto annunciare :a proroga del b.occo deg.i atfitti: scontenti i pad1oni, che già avevano affilati i co:te. .i, scontenti mo:ti inquilini, per i quali il prov– vedimento arriva troppo tardi. Dopo il 2 giugno non bastavano le acrobazie. Si doveva dare la sensazione di un rinnovamento. Si doveva comin– ciare a tog:iere di mezzo mo:ta de::a dannosa :eg:slazione fa– scista e qoa:cuna deìle istituzioni inuti.i. Si doveva comin– ciare a governare in modo organico. Proprio que::o a cui De Gasperi non riesce. Cos· eg:i è arrivato al co:po del 10 novembre. Ma:grado la protezione ai fascisti, gli elettori di destra de::a D. C. pas– sano ai qua:unquisti. Persino mo:te donne non votano più per i c:erica:i. La maggior perceatuale di astensioni si è avuta nell'e:ettorato femmini.e. Di spiegazioni se ne p~ssono dar tante. A me piace que:Ja che fa più onore a:le donne. Ne:- 1' anima femmini:e la religione è più che nel:'uomo sostanza di vita mora:e, sentito fervore spirituale. Per questo :a donna ha reagito a::o sfrenato connubio di re:igione e po:it:ca, si è disgustata dei pulpiti trasformati in tribune di comizio, dove i'. sacro serviva per impedire il contradditorio, ma non fre– nava :e volgarità comizia:i. E poichè ne:J'orizzonte polit:co di · molte donne non c'era che !a D. C., esse si sono astenute. Certo :a po:itica de[a resina indiana di De Gasperi che tiene insieme i cocci, darà ancora mo:ti frutti; e severe de– lusioni possono aspettare chi pensa ad un serio dec:ino del partito demo-cristiano. Però De Gasperi ha un difetto che può essere fatale ad un uomo politico: eg:i è - lo ha detto un suo apologista - assai vendicativo. Guai a chi fa la po'.itica dei risentimenti. L'esempio di Mussolini dovrebbe insegnare qua:cosa. I mig:iori uomini di Stato sono gli Ang:osassoni, perchè la paro:a vendetta non esiste neppure ne: dizionario de:•:a :oro :ingua. Chi governa deve badare come il buon pilota aJ:à bus– sola, ag:i soog'.i, ai venti ed a::e correnti e non deve avere sentimenti personali, mentre :a vendetta è il più persona'.e dei sentimenti. Chi ne va di mezzo, quando l'uomo di Stato pensa a vendicarsi, è i'. paese che eg:i governa. Può capi– tare che eg'.i si abbandoni al gusto de::a vend~ta, proprio quando è in gioco un problema capitale, per esemp:o Trieste. MARIO BONESCHI

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