Lo Stato Moderno - anno III - n.23 - 5 dicembre 1946

LO STATò MODERNO OEMOCBAZ-IA l N ..R I T A R DO lmpopolari!à della· f inanzl:11 pubblica ... i ministri e i funzionari del Tesoro si trovarono portati a contatto diretto con i '.egi;latori e dovevano spiegare, difendere e modificare la poWi~a che palrocinav.ano in quali.à di esperti. Ciascuna tassa proposta !l'Ila Camera rientrò in un piano generale compilato da. Te;oro. Parecchi dei p:ù importanti funzionari del Tesoro erano membri della Camera e avevano una paru, molto attiva nei corrljoi e nei diba·!titi. Commissionidella Camera esa– mmavano i conti con :a mas;ima attenzione; e sventurato quel ministro che avesse destinata una somma qualsiasi ad altri scopi che non fossero quelli prefissati. La Camera, di fatto, e;ercitò un minuto controllo sul.a finanz3 del pae$e e volava i cred:ti con maggiore arrendevolezza, non solo perchè aveva un più co– stante contro:Jo su::•operato dei• m:n:stri, ma anche perché non aveva più timore che le somme venissero mal de,tina:e. Questo processo condusse ad un risultato che nessuno avrebbe previsto: !a sce:ta dei ministri sul nuovo principio che dovessero appar– tenere al partito che aveva :a nuggioranza nella Camera... A quale periodo appartengono questi svt:uppi formativi de]o Stato moderno e de:ta democrazia conèreta, già capace di attuare un piano generale de: Tesoro e un contro:to di maggiornnza sul Bi:ancio <le::o Stato? Essi precedono di un seco:o :a Rivo:-uzione Francese e si svolgono, come è noto, jn Inghilterra subito dopo i! 1688-89, gli anni del rivo:gimento che pose sul trono Gug:ie:mo III d'Orange. Le caratteristi– che di ta'.e rivo:g:mento differiscono da quel:e cl,ie furono più tardi pecu:iari de::a Rivoluzione francese, ma hanno tut– tavià con essa qua'.cosa di comune: J'.a::argamento della base popo:are del Governo, la_partecipazione effettiva di più ampi interessi a:Ja vita de:to Sfato, .i: concretarsi de:Ja democrazia nel contro::o della finanza pubb:ica. Se protagonista de::a rivo'.uzion'e orangista fu la borghesia manifatturiera, come lo fu il cosidetto Terzo Stato in Francia un secolo dopo, tutta– via anche a'.:ora, ,in epoche ancor lontane da:ta « questione socia:e », :a democrazia fu una costruzione da: basso, i: ri– sultato di una faticosa conquista di classe. Dal contro:lo sulle pubb:iche spese la borghesia passò rapidamente, in Gran Bre– tagna, a·! contro[o del:' economia e de::a po'.itica, instaurando un regime che ancor oggi sopravvive. Diversa fu invece :'impostazione moderna de:ta lotta po– litica da Marx in avanti. La conquista del potere economico .fu concepita preva:entemente come conquista diretta, cioè senza il passaggio obbligatorio per la fase de: contro::o fi– nanziario de::o Stàto. La rivoluzione socia:e fu intesa dai più come il trapasso deTintera economia da una classe a::•a:trn, come la tràsformazione tout court de:-:• economia capita:istica, senza fasi intermedie che facessero de! controllo sul:e finanze statali i'. ponte de! trapasso. Ciò fu dovuto a::e origini hege– liane de::a dottrina marxista, a::e influenze de[' enciclopedi– smo rivoluzionario, a:la mancanza di un Bentham neJ:a for– mazione de: pensiero po:itico det:'Europa continenta•:e? Ta!i caratteristiche non diminuiscono tuttavia la validità de: mar– xismo rivo:uzionario; e la Rivo:uzione sovietica ha dimo: strato :a possibLità pratica de:Ja trasformazione deK'economia senza il passaggio obb:igato attraverso :•allargamento del con– tro::o pòpo:are su'.!a finanza pubb:ica. Oggi due fatti ci costringono in realtà"l ragionare diversa– mente: l'accresciuto e conscf.idato potere dello .Stato sU::'e– conomia; !a restaurazione della democrazia in buona parte d'Europa. La macchina statale è ormai•irrevocabi'.mente una màccruna economica da cui dipendono pressochè interamente, dag:i Stati Uniti a['Inghi:terra aX'Italia, le sorti de::a produ– :Ì:ione è del consumo. Lo Stato, da molti decenni, non si H– mita pii! a regolare il rapporto fra spese ed entrate dì pub– blico diritto; a::a politica finanziaria si è affiancata una po:i– ttca economica che di sran lunga la supera; l'intervento St/1- ta(e è divenuto condizione di vita de:J'economia, è invocato da destra e da sinistra, è ormai :a regola in ogru paese. De– molire Stati di questa natura è impresa ben più ardua di quanto non sia stata :a presa de::a Bastig:ia o la conquista de: Palazzo d'Inverno. D'a:tra parte.il ritorno in E-uropa della democrazia apre, o dovrebbe aprire, nuove possibùtà di a,:argamento del con– tro:Jo democratico su::a finanza e su quella imponente quota dell'economia che è contro:Jata e dominata da::o Stato. Pur– troppo l'un fatto ostaco:a :•a:tro; i due processi evo:utivi - «)COnomico i'. ·primo, po:itico il secondo - si svolgono per linee separate e divergenti,, perchè quanto più :o Stato si fa gigante tanto più difficile è i penetrar:o e i: dominarlo con strumenti democratici; mentre i: controllo democratico, quan• do è effettivo, si dimostra ta:vo:ta d'ostaco:o o d'inceppo al funzionamento tecnico della macchina statale. L'attuazione in Ita:ia e in altri paesi sud-occidentali delle premesse fondamenta:i de:-:a democrazia è resa ulteriormente difficile e per l'insufficiente preparazione te~nica dei partiti marxisti, rivo:ti più a::a cr-itica economica che a::a prassi finanziaria, e per la natura:e tendenza dei nostri ambienti . verso la polìtica genera:e e generica più che verso ;•ammi– nistrazione. Eppure amministrazione, finanza pubb:ica, pub– b:ici bi:anci, tutta insomma :a gestione dei valori rappresen- • tativi di ricchezza, da:ta moneta ai tito:i pubb:ici e privati, sono oggetto e condizione fondamenta:e de::a democrazia. Direi anzi che senza h diretto intervento delle rappresentanze popo:ari in questa mater.ia non esiste democrazia. Un ing:ese sorride di que::e democrazie dove il bi:ancio de:Jo Stato non è argomento di ampia, approfondita, meti– colosa, pubb:ica discussione; ed è capitato anche a me di sor– ridere - pur non essendo ing:ese - quando un deputato a[a Cost-ituente e Ministro per di più, vedendòmi fra mano L conto de: Tesoro e ·'.a Situazione del Bilancio di Stato, mi domandò: • Dove te !o sei procurato? Mo:to interessante, interessante davvero! ». E si tratta so!tanto di un supp:e– mento mensile del:a Gazzetta Ufficiale, che un Min;stro può trovare sui tavo:i, credo, dei propri funzionari, un deputato a::'Archivio di Montecitorio, gratuitamente, e un privato at:a Libreria di Stato per il non eccessivo prezzo, oggi, di L. 200. Tutto ciò per dire, senza più sorridere, come si sia -;;cor lontani, in Italia, da:::a democrazia effettiva.• Che se poi ci si vo:esse persuadere de:fimportanza de: Bi:ancio sul'.a vita nazionale, suI:a stessa po'.itica, sul modo di essere, di reagire, di impoverire e di arricchire, di mi:ioni di cittadini, basti ri– flettere su poche cifre. Per l'Entrata: su 133 miliardi incassati durante ,'esercizio 1945-46 soltanto 20 miliardi provengono da imposte dirette; 59 mi:iardi da tasse e imposte indirette sugli affari; 8 miliardi da dogane e imposte sui consumi; 33 mi:iardi dai consumatori di sa-!i,tabacchi e genèri affini. Su un reddito naziona:e annuo che si aggira intorno ai 1200 mi– liardi i tributi diretti rappresentano meno del 2 per cento! D resto è tuttora pagato, in gran parte, data classe lavoratrice, dai ceti medi, dai consumatori, dai picco:i risparmiatori. Per la Spesa: su 366 mi:iardi spesi . durante l'esercizio 1945-46 quasi 100 miliardi furono destinati ai Ministeri mi• :itari; mentre per i'. Lavoro e la Previdenza Sociale non si spesero che 8 mì:iardi e mezzo, per !a Giustizia 4 mi'.iar~ e 900 mi:ioni; per_i Trasporti 1 mLiardo e 250 mi:ioni; per I' A:imentazione 91 mi'.ioni in tutto. E questo non è che u11 picc;&o esempio. L'orientamento ienera:e_ del!a fina.lWI ,ita•

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