Lo Stato Moderno - anno III - n.20 - 20 ottobre 1946

L O S T•A T O M OD E R N O Lucrezio, a Diderot, La Mettrie, e P.roudhon), credo che renderebbero ai dernocristia:lli W1 cattivo servizio, mentre con la loro politica cif1ierna, acquistano ad essi proseliti. E se gli astuti borghesi che tengono a balia il neofascismo, si oonvincessero ohe un modus vivendi oon la -Russia, è pos– sibile, riconoscendo -il dispotismo illuminato di oui sopra, e un certo diritto sii espansione e tutela slava (che è poi l'an– tico slavofilismo contrapposto all'oocid~ntalismo, ben noto ai lettori di Dostojevskij), molte cose cambierebbero. Invece, sono tutti ossessionati da un comunismo favotoso, dal fu– rore di conservare tradizioni che già cadono in pezzi, dal prurito declamatorio e demagogico della classe eletta, e tu11tofinirà nello roontro fra gli unti del Signore e quelli cieli' Anticristo, secondo la visione che gli emigrati russi del 1919, Merezkovskij e compagni, ci presentavano! A meno che l'idealizzazione del « popolo » fatta dal P. C. I. costituisca una nuova forma di religione, con mi- IMPORT Sok> quattro io ICinqoo >mesi fa era una lagna. ·« Non si riesce ad espor!ta1~ » si ~ntiva ripetere 'da tutte le parti con sconcertante monotonia. « I -mercati ,sono .chiusi. Gli in– tralci burocrotici sono inoo1tnontabili. La situazione dei cambi è confusa e ~aotica ». E cosi avanti su 'questo tono. Poi ad un tratto, come se tutto ubbidisse ad luna bacchetta magica, i meroaOi .ti apt>irono, i prezzi salirono, ecc. ecc. Coincise, è vero, qoosto fiorire 'di affari 'd'esportazione con i 7'1"0ooedimenti 'presi in seguito al. Convegno per il com– merdo estero di Milano. Ma 'è probabile -che ia favorevole congiuntura Yosse !già in IQOrsodi maturazione. Si w come vanno /a finire queste faocende. Tanto si desidera una -cosa che, alla fine, 1 quando la si 1 ha, subito si trovano difetti e magagne. E così è capitato per il commer– cio di esportazicne. Tanto si espanse che da Roma 'SOnove– nuti ukase restrittivi. E qoosto sarebbe niente: ma con una mentalità che non lsi decide q, 1!ramontare ~i continua a mi– naociare provvedimenti· « Tuoite 'a roccia feroce » pare sia la parola cf ordine. Naturalmente gli es-pontatori seri ed one– sti sentono frenato ogni spirito di iniziativa. GU altri belln– mente se 'Ile ridono e 1]1fendono immediatamente misure neu- tralizzatrici. 1 A far,3 J/a rf"acd:a Ve-rocel.9ono,venuti, 'tempo fa ,a Milano prim~ Brostisca e poi CampiU muovendo rlimproveili gerterici alle classi 'dei produttori (cioè 'industridu e ·commeraanOi) per i criteri -coi quali ,sono -utilizzate le 'disponibilità valutarie de– . rivanti dal.le merci espoi!tate. Le 'aOCUSehanno veramente sorpreso gli ambienti milanesi, i quali rnon sanno come sì po&rebbe,'Senza paralizzane ogni ·cor11ente di traffict>, ,rendere ancoro pii, gravi le disposizioni restflittive oggi vigenti in tema di conti rvalutari. ' Com'è iioto, infatti, il famoso 50 per cento di 'valuta la– sc'iato a disposizione degli ;esporlato~i anziché esse'(.e utiliz– zato entro novantia giomi, aora innanzi dovrà essere uti– lizzato entro sessanta. Si vuole passare a wenta giomi? Cosi le case commissìonarje ;di Londra, attraverso le quali biso– gna in moltissimi oasi passare, ,potr,mno ancor meglic pren– derci per !il' collo. Ma non basta: non si è modificato ,soltanto il rel'mine di utilizzazione, ma anche, in senso restrittivo, l'elenco delle merci contenute nella ormai famosa lista. Questo elenqo con: tiene le rmerci imp~bili senza il benestare ministeriale ed è composto soltanto o!pUli da materie prime 'di assoluta ne– cessità 7,e-r il paese; lleStringerlo 1tlte1'ior~nte, oppure Mtto- G o o stici e fanatici, nel qual c.aso Francesco Gufociardini ci con– siglia di abbandonare ogni pensiero di ricondurre la g~nte alla ragione, ammonendoci a « non combattere mai con la religione... perchè questd obbietto ha troppa forza nella mente degli sciocchi ». E giacchè ho Guicciardini tra le mani, mi permetto di regalare ali' on. De Gasperi, ché certo non lo tiene tra i libri da capezzale, un granellino di saggezza, ooe può servire anche cu moraiità del nostro discorso: « Quasi sem– pre in Firenze, per la dapocaggine degli uomini, quando uno ha fatto con violenza uno scandolo pubblico, non si è fatto pmova cu punirlo, ma cercato a gara di deliberar– gli .Ja impwtità, pure che deponga l'"1rm,,ee non ne faccia più; modo non da reprimere gli insolenti, ma da fM di– ventare lioni gl.i agnelli». ARRIGO CAJUl\U EXPORT poftl'e l'impoirtazione .ill'approvazione degli organi burocra– tici, significa forse un inutile appe.wmtimento del sistema di cont~ollo sui cambi e sulle valute. Ad ogni modo questa è materia di discussione. Ritengo 'che oocomi dare la più ampia libertà possibile all'esporta– zione anche se 'l'intensa domanda per vendite all'estero tende a far adeguate i prezzi interni a quelli. ,esteri in aumt:nto. Non bisogn,:zdimenticare r;he l'esportazione è -una delle po– che vie disponibili per ,I.a nostro ricostruzione economica. E' d'uopo apprufittare della favorevolie congiuntura anche a costo di roostringere i! mercato interno ad un rispaNnio for– zato per mancanza di ,prodotti. Gli italiani 'devono ben fic· carsi in testa che hanno pe:'\w una guerra e che per rico– struire bisogna risparmiare. Se non per amore, per forza. Disgraziatamenl!e questo .congegno di risparmi-O forzato agisce a sfavore delle -classi meno abbienti. I ropprosentantl del governo, anzichè venire a Milnno a fare discorsi mma– leggixlnti, dovrebbero pensare seriamente a risolvere questo problema. · Dovrebbero pensa11e,cioè, ,ohe una pianificazione del commercio estero, se pianificazione vi deve essere, deve operarla soltanto dal lnto impom;zzione. Attentamente ,sorve– gliare, quindi, ogni ',possiblk evasione ein questa :materia at– trave~o i facili trucchi <dellelavorazioni per iconto e delle importazioni franco valuta. Vorrei ricavare, se il lettore me lo .consente, anch'io una morale ~ queste '.disoussionL E' ,perfettamente inutile che Campilli e Brusasca >muovanoacc11Segenei!iche ad 'una clas– se 'intera._Se vi oono persone che, evadendo le leggi, otten– gono utili ingiustificabili nell'attuale situazione economica na– zionale siano colpite. Ma non si prendano 7Jrovvedimenti ca– tenaccio che colpiscooo indiscriminatamente quando '8areb6e molto più facile .e molto più giusto rmenar ,colpi soltanto con– tro i pochi colpevoli. Il problema è di grande momento. Esso si presenta in modo aperto per \quanto l'tiguarda oggi i rapporti rmonetari, ma si ripresenta quasi negli_ stessi termini per ciò che con– cerne ile leggi fiscali e la 7Jressione <Oributaria. Qu,i il go– verno ha cercato, rendendo più severe le leggi, di stroncare le evasioni, ed ha /raggiunto un risultato esatfam,ente con– trario. E' da. sperprie che gli stessi errori non si ripetano per il commercio con l'estero. Si devono ricel'Gtlre e col– pire i colpevdli, non ptlnire gli onesti che lavorano per il bene comune. L. L.

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