Lo Stato Moderno - anno III - n.20 - 20 ottobre 1946

LO STATO MODERNO Perciò Keynes ebbe ragione per allora e per adesso ed in questo dopoguerra è un po' una consolazione pensare che stanno per iniziare la loro attività istituzioni finanziarie inter– nuioti:1.li in cui è passata una particella della sua ansia di pace e di prospero sviluppo dei popoli, e che, forse, le isti– tuzioni di Bretton Woods potranno aprire fa via alla colla– borazione economica internazionale. SILVIO POZZANI LA BORGHESIA A SCUOLA? Poichè il risultato più evidente della politica del P.C.l., dal 25 aprile in poi, è ,stato d'aver gettato il paese in brao– cio aj demooristiani, e !ti futiure elezioni registreranno certo un peggioramento del-la situazione a favore dei qualunquisti e delie altre frazioni e fazioni di destra, riteniamo oppor– tuno segnare qui alcuni punti da meditare, qualora si vo– gliano veder de cose con assoFuta spregiudicatezza, com'è nostra comueturune. Soffiava ancora il vento del nord al– lorohè prospettammo, v:il!uperate Cassandre, amichevoli ed affettuose critiche al contegno ·delle sinistre, e la loro pro– gressiva 1 limitazione e oompressione fu da noi agevolm'ente prevista. Adesoo ohe tira impetuoso il vento dellla reazione, un po' di esame di coscienza e qualche altro monito po– tranno riusoir ~ovevoli? Lucio Lombardo Radice ha espresoo, poche settimane or sono, un punto di vista assai curioso. Prendendo congedo da don Booedetto, ohe con le sue nostalgie ,borboniche aveva portato iJ p·artito liberale a1 qualunquismo, il giovan·e Lom– bardo Radice si distaooava da quella Hlooofia ideal'istica di cui s'era per troppi anni nutrito, nell'illusione che fosse la maestra della hbertà, e diceva chiaro 1 e tondo ai suoi oon– fratelli borghesi, di andar d'ora innanzi a scuola dag.Ji ope– ra:ì. Da parte sua Palmiro Togliatti, nell'intervista data al milanese Tempo del 17 ottobre, con maggiore asl:U!zia in– tonava il « vieni meco ~ alla piccola e media borghesia, l.a– sciando in penombra che docenti dovrebbero esser 5enipre fe olassi operaie, come con ingenuità più scoperta aveva affermato Lombard0 Radice. Questi tentativi di cattura delle masse el dei quadri borghesi da parte dei comunisti, alla vigilia delle elezioni, sono naturali: il P. C. I. si è accorto, che oltre al suo nemico per definizione, al capitalismo, gli si è andata muppando contro una tenace, sorda, continua ostilità dei oeti che sono - come reddito - peggio ohe proletarizzati, e che nondimeno ripetono, e tendono a rico– stituire, la solidarietà anticomunista che provocò il fasci– smo, del quale costituirono Je prime basi. Situazione 1919- 1922. · E corre, oome è logico, ai •riparj, Senonchè, a mio giuruzio, anoora una volta infila - per difetto di sensibilità, e di psicologia - la strada sba– gliata. I cosiddetti ceti medi, scottati dal fallimento del 1 partito d'azione, che era fatto per rappresentarli abbastanza organicamente, hanno mandato qua:tohe pattugl'ia nei par– titi comunista, socialista, e magari repubblicano, ma il g,rosso delle loro ~hiere è confluito nella democrazia cristiana, nei qualunquisti e ne11e destre monarchico-liberali. Dispooti · il 25 aprile a ooh:ierarsi .sotto aa bandiera delle sinistre, hanno - causa le declamazioni preudorivoluzionarie - ro~iato il fronte, ed oggi sono pronti a pigliare per buono, nelh carenza del governo della democrazia cristiana, il primo :tvventuriero che si presenterà oome uomo provvidenziale. li ,P, C. I. aveva creduto di attirarli, occultando il: proprio radicalismo in ambi~e formule di compromesso, e man– dando in soffitta il materialismo ateo, ,per sostituirlo coi cap– pellani dei partigiani; abbandonando il divorzio, la legge sull'aborto, il !Wcismo scolastiro e statale, per ripiegare sui 1J11nsiali di 1e,,tione, l'opera maternità ~ infanzia, ecc. In un I ~ plfese di furbi come i'ltaha, il gioco è stato subito scoperto, e 'Si è vist,o e commentato cHe, a dispetto deMe apparenze, i soli tutelati daUe Camere del lavoro erano gli operai e non gli impiegati, i commercianti, i professionisti, ecc., e che si sono v&ificate e quotidianamente· si ripetono, maniresl!a– zioni d'fatolleranza, di arbitrio, e di prepotenza di cui i oeti medi fanno per lo più, accomunati alta borghesia grassa e aHe oomarille di destra, le spare. Per tirarle a sè, il P. C. I. ora manda queste classi, gelosissime delle apparenze, e om– brose, a scuola dagli operai! Ma quale sia il livello della classe operaia, purtroppo, constatiamo ogni giorno: non che individualmente, specie fra i vecchi operai socialisti, man– chino pen;ooe capaci, serie, meritevoli di considerazione e di fortuna, ma la media è troppo più bassa di guelfa del Belgio, dell'.Olanda, dei Paesi anglosassoni, e deHa rusci– plinata e fattiva Rus,sia. Gli amici comunisti certo stupi– rebbero, re sapessero quanti cosiddetti borghesi si augu– rano un'applicazione in lta·lia del regime industriale msso, senza consigli dJ gestione politicanti, con autorità effuttiva dei dirigenti e dei tecnici, oon competenza e buona vo– lontà nella burocrazia dei comitati. Credo che nessun ca– pitalista italiano, anche se \scritto a:J'U. Q., rifiuterebbe un dirigente sovietico nelle sue imprese, perchè sarebbe sicuro della loro produttività. Può sembrare paradossale, ma il desiderio dei borghesi intelligenti, è proprio il -ritomo della politica del P. C. I. alle sue naturali forme: anticlericalismo {quando pretoriani e congregazioni detengono le leve di comando, si ha - col fulmineo successo di Don Basilio - il ooraggio di scri– vere che r anticlericalismo 11100 è urgente, e non intere6Sa il proletariato!) e materialismo, nucleo d'intellettuali alla testa del partito, meno demagogia melliflua e declamatoria, e uno studio più concreto dei problemi I ceti medi sono un semenzaio di capacità, e quando 1Sap~sero ohe il loro peso preponderante è valutato rettame·nte, ci starebbero. Ma adesso mostrano 111ausearu avere a che fare con troppa gente di cui appena WlO su un milione ha letto Marx, e oon la quaie ·cuna persona colta non può neppure comin– ciare a ragionare. La paura e J'jpocrisia dei -reazionad da un lato, la man– canza di -sincerità daH'altro (lo stile della Civiltà cattolica e la Compagnia di Gesù sono, meglio del Catechismo dei comunisti, le fonti palesi ed occulte del P. C. I.) vogliono far passare àl fenomeno wvietico per comunismo. Ma il Maresciallo Stalin, sotto l'etichetta comunista, ohe gli serve più all'estero che all'interno, sta realizzando l'ideale del di– spotismo illuminato di tipo settecentesco. E noi, non da oggi, siamo convinti, ohe una cura di iLluminismo del ge– nere, fatJta oon la persuasiooe, e con i restii anche. un po' con ,la forza (giaoohè è bene esser schietti), sarebbe oitre– modo salutare anohe in Ita1ia e in altri paesi, perchè di tale illuminismo \Siamo da tempo convinti ammfratori. Se quindi gli amici del P. C. I., anzichè mandare( a scuola dalla classe operaia nostra, ci rime~sero davanti agli oc– chi i testi, per es., della serie degli studi materialistici ohe prima della guer.ra pubblicavano a Parigi (da Epicuro a I

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