Lo Stato Moderno - anno III - n.19 - 5 ottobre 1946

LO ST1TO MODERNO 455 NOTE QUINDICINALI ISLANDA Il 23 settembre è cominciato final– mente il iritko di p'arte delle truppe e del materiaùe americano da•li'lslanda che dovrebbe, per la maggior parte, es– ser compiuto entro sei mesi. L'lannun– cio ufficiale del provvedimento da par– te del comando deHa Marina ameri– cana ha provocato una certa soddi– sfazione; si pensa infatti che, se anche l'evacuazione dovrà procedere lenta– mente e per gradi, essa è per lo meno incominciata. Gli indugi sino ad ora frapposti a questa misura e la clausola contenuta nell'accordo stipulato col go– verno islandese per regolare lo sgom– bero, per cui dovrebbe rimanere agli Stati Uniti il diritto di usufruire delìo aeroporto di Keflavik sino a 'Che ~e truppe american~ di occupazione sa– ranno stanziate nella Germa11ia, oltre a rivelaTe ohiaTamente come •gli ame– ricani considerino tutt'ora ['Islanda come un caposaLdo nel loro sistema di basi avanzate, hanno sollevato vivaci critiche ne1!'opinione pubolica dell'i– sola già da tempo divisa intorno al problema, çhe sono sfociate in una agi– tata discussione nell'ultima seduta al Parlamento, convocato per ~•~prova– zione dell'~rato del governo. Da parte del iPreS.idente dei ministri Thors si è tzntato di giustificare l'ac– cordo sostenendo che la clausola rela– tiva alla possibi'lità di usu~ruire deLlo aeropol'to, oltre a non costituire alcu– na limitazione della sovranità islan– dese, non è in alcun rapporto con la richiesta precedentemente fatta di una base navale ed aerea; non si è cercato che di lfavori·re una nazi·one amica, E l'aeroporto in questione non dovrebbe servire che alle comunicazioni aeree civili transcontinenta·li. I comunisti, che con il partito agra– rio rapprresen.tano l'opposizione ma che attualmente collabOTano con i con– servatori in un governo di coalizione nazionale, hanno mi,naccia,to di ab– bandonare il gabinetto nel caso di ratifica deH'accordo americano-islan– dese. Il loro capo, Bjarneson sostiene che non Si può ·avere alcuna fiducia che gli Stati Uniti rispetteranno il nuo– vo trattato poichè essi non hanno man– tenuto la precedente promessa, in 1 base alla quale avrebbero lasciato l'isola non appena terminata la guerra. La situazione Si è ora inasprita, sono avvenuti tumulti ed i sindacati islande– si hanno proclamato -Io sciopero ge– nerale di protesta ,perchè l'accordo non viene sottoposto al popolo per una vo– tazione. E' un fatto che J'acoordo in parola, admeno nel suo testo attuale, vecrebbe a <trascLna,re questo paese nel, gioco di uno dei due grandi oloc– ch'i, cosa che esso, oome ognuno de~li altri stati nordici, 'è itermamenU! (le- ciso ad evitare sino ai ,!imiti del pos– sibile. FAEROER Nelle subpolari isole Fiiroer ha avu– to Juogo due domeniche or sono H ple– biscito indetto pe<r decide.re della que– stione del mantenimento o meno del– la unione dell'arcipelago con ,Ja Da– nimarca. Per -0uanto si sia avuta la piccola maggioranza di 150 voti a fa– vore della separazione, la questione rimane tutt•a.J,fro che definitivamente decisa, anche perchè, in veri,tà, la parteci,paz'ione al plebiscito è stata così 1x:arsa che ii voti flavorevoli alla se– parazione sono ammontati solamente ad un 32 per cento deHa .popolazione, che attualmente ascende a circa 29.000 anime. Così che quando in una sessio– ne straordinaria del Langting delJ'iso– la il Presidente Petersen ha voluto ef– fettuare Ja proclamazione de-No Stato delle Isole Faroer il oaipo de,! paTtito d'opposizione gli ha mosso un violento attacco ria.ffer,mando che la costitu– zione precedente ,rimane pur sempre in vigore e che essa non poteva venire mutata con un semplice plebiscito, al quale può essere riconosciuto tutt'al più un mero carattere consultivo, per– lomeno sinohè i,J potere legislativo non si sia pronunziato sulla questione. L'idea dell'indipendenza delle' iso– le ha preso rpiede ne1la popolaztone locale durante gli anni della guerra, a,llorquando I' arcipelago, completa– mente tagliato ,fuori dalla Danimarca, ebbe a godere di una congiuntura ec~ nomica mai prima sognata, dato chi!' tutti i proèiotti della ,pesca venivano venduti alle truppe di ~cupazione britanniche. Nel novembre dell'anno scorso furono intavolate trattative colla Uanimarca, che offriva per parte sua una larga forma di autonomia: d'ora innanzi l'arcipelago avrebbe mandato due propri rappresentanti al Parlamento di Kopenaghen, invece di uno, avrebbe avutG una pl'opria ban– diera e il dialetto locale avrebbe a– vuto ,pieno riconoscimento nelle chie– s?, nelle scuole e nell'amministrazio– ne; il governo locale sarebbe stato af– fidato ad ,un consiglio ed ad ,un pre– sidente elettivi, mentre la Danimarca awebbe oontinuato a raw,resentarla a,U'esteTo. Questo progetto dette luogo a molte discussioni finchè, con l'intervento dei socialislti, si affermò ~I compromesso di ricorrere al plebiscito, i1 cui debole e incerto risultato non ha certo risolto la situazione. Non è molto chiaro ,i,n ogni caso quali siano i piani e che cosa si pro– pongano in sostanza i rappresentanti del movimento separatista. E' cosa certa che economicamente è impossi– bi,!e che le isole poss~no vivere indi- pendenti: non resterebbe come al– ternativa che l'unione con l'Islanda o con la G'l'an Bretagna o con l'Ameri– ca. Se l'Islanda si sia sin'ora interes– sata della cosa non è noto; l'Inghilter- • ra non se ne occupa di certo. rer con– tro gli Stati Uniti si sono più vOl!te interessati dell'arcipelago, offrendo anohe nel mtaggio di quest'anno al go– verno danese di mantenervi a loro spe– se del personale per le stazioni di radar e di informazioni meteorologiche, of– ferta che fu cortesemente respinta. l,! governo di Kopenaghen per parte sua non ha mancato di •reagire dichia– rando di non riconoscere tale proce– dura unila tera le ed incostituzionale, e ;re Cristiano ha •provveduto immediata– mente a scioglieire il Parlamento di ,Thorshavn e ad jndire nuove elezio– rii. Se vi si addiverrà è molto proba– bile che i giorni di esistenza deL!o sta- 1toindipendente delle Fiiroer siano con– ttati, perchè ci si attende che esse con– iducano ad una affermazione dei so– cialdemocratici contro i separatisti, ciò che permetterà il crearsi di una nuova situazione, favorevole ad una ripresa idelle precedenti trattative 2er una au– ,tonomia delle- Isole nell'am:bito dello stato danese. CILE La costituzione ci-iena non prevede l'utlficio di vicepresLdente come istituto a carattere permanente. .Mlorchè il presidente dello Stato è ammalato o comunque impossibi,litato ad esplicare la propria attività il ministro degli in-– terni prende allora il suo posto, ma so– lo per quei! limitato periodo. Nel caso che iL Qapo de!Io Stato in carica ven– ga a morire Si deve provvedere atl e– leggerne uno nuovo. Questa situazione si è verificata nel Cile nel caso di tut– ti e due gli ultimi (Presidenti, Cerda e Rios e per due volte si sono così do– vute indire anticipatamente le e'lezio- ni generali. 1 Le elezioni per la nomina del suc– cessore del defunto Dott. Rios hanno avuto luogo poche settimane fa, ed li candidato della coalizione di sinistra, Gonzales Videla, ha ottenuto con circa 190.000 voti su 470.000 il maggior nu– mero di suffragi; non per questo però Si può considerarlo eletto. La costituzio– ne cilena prescrive che si possa consi– derare eletto solo il ,candidato che ha ottenuto la maggioranza assoluta dei ;voti effettivi, in questo caso 235.000, mentre Vid'ela era riuscito ad ottener– ne solo il 44 per cento. In questo ca– so tocca al Congresso di eleggere uno dei due candidati che hanno ottenuto , SI maggior numero dj voti: nell'Ol'<iine seguono infatti il candidato conserva– .tore Cruz Coke, con dreca 140.000 voti, poi il giovane Alessandri, il figlio del– fex president~ li'berale, ~. con pochi~-

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