Lo Stato Moderno - anno III - n.19 - 5 ottobre 1946

re; gli ambasciatori e gli inviati straor– dinari sono accreditati presso di lui. Art. 32. - Il presidente della Repub– blica presiede il consiglio dei ministri. Egli fa redigere e conserva i processi verbali delle sedute. Art. 33. - Il presidente della Repub– blica presiede, con gli ·stessi compltl, il consiglio superiore e il comitato della difesa naz.ionale ed assume il titolo di capo delle forze armate. Art. 34. - Il presidente della Repub– blica presiede il consiglio superiore della magistratura. Art. 35. - Il presidente della Repub– blica esercita il diritto di grazia in se– de di consigli-o superiore della magi– stratura. Art. 36. - Il presidente della Repub– blica promulga le leggi entro i dieci giorni che seguono la trasmissione al governo della legge definitivamente n.dottata. Questo intervallo è ridotto a cinque giorni in caso di urgenza, di– ·'1iarata dall'Assemblea nazionale. Entro il termine fissato per la pro– mulgazione, H presidente della Repub– blica può, con un messaggio motivato, chiedere alle due Camere una nuova deliberazione, che non può essere ri– fiutata. In mancanza di promulgazione da LO STATO MODERNO parte del presidente della Repubblica entro d termini stabiliti nella presente Costituzione, Vi provvederà il presi– dente dell'Assemblea naz.ionale. Art. 37. - Il presidente della Repub– blica comunica con il Parlamento me– diante messaggi indirizzati all'Assem– blea nazionale. Art. 38. - Ciascuno degli atti del pre– sidente della Repubblica deve essere controfirmato dal presidente def" con– siglio dei ministri e da un ministro. Art. 39. - Nel termine massimo di trenta giorni, e minimo di quindici _giorni prima dello spirare dei poteri del presidente della Repubblica, il Par– lamento procede alla elezione del nuo– vo presidente. Art. 40. - Se, in applicazione dell'ar– ticolo precedente, la elezione deve aver luogo in un periodo in cui l'Assemblea nazionale è sciolta in conformità al– l'art. 51, i poteri del presidente della Repubblica In carica sono prorogati sino all'elezione del nuovo pres:dente. Il Parlamento procede alla elezione di questo nuovo presidente entro 10 gior– ni dalla elez.ione della nuova ·Assem– blea nazionale. In questo caso, la designazione del presidente del consiglio del ministri ha luogo entro quindici giorni dall'elezlo- .. 447 ne del nuovo presiden.te della Repub– blica. Art. 41. - In caso d'Impedimento i:le– bitamente constatato con un voto del Parlamento, in caso di vacanza In se– guito a decesso, dimissioni o qualsiasi altra causa, Il presidente dell'Assem– blea nazionale assume provvisoria– mente l'interim delle funzioni di pi:e– sidente della Repubblica. Esso sarà so– stituito nelle sue funzioni da un vice– presidente. Il nuovo presidente delli Repubbli– ca è eletto entro dieci giorni, salvo quanto è detto all'articolo precedente. Art. 42. - Il presidente della Repub– blica non è responsabile se non nel caso di alto tradimento. Egll può· essere messo in stato d'ac– cusa dall'Assemblea naz.ionale e rin– viato a giudizio davanti all'Alta Corte di giustizia nelle- condizioni previste al successivo articolo 57. Art. 43. - La carica di presidente della Repubblica è incompatibile con ogni altra funzione pubbJica. • Art. 44. - I membri delle famiglie che hanno regnato in Francia sono inelegg!blll alla presidenza della Re– pubblica. (Continua) LETTERE AL DIRETTORE LIBERALISMO"DEMIURGICO--· E TEORIA DELLE ÉLITES (Polemica tra F. Bur~io e G. Morpu.rgo Tagliabue) Signor Direttore, Leggo ne « r.o Stato Moderno» del 5 settembre l'articolo di Guido Morpur– go-Tagliabue: n Ubern:tismo demiurgico di .l\i!ilppo Burzio, dedica•to al mio li– bro: Essenza e attualità del liberalismo. Mentre ringraz.io l'autore per la serie– tà e l'ampiezza dell'indagine che ha voluto fare del mio pensi.ero, chiedo a Lei ospitalità per qualche riga di ri– sposta e di chiarimento. Le osservazioni del Morpurgo riguar– dano, da una parte, e genericamerute, la mia teoria del demiurgo, dall'altra, e specificatamente, il mio concetto di u– na dottrina liberale collegata alla teo- ria delle é!ites. · Il M. ravvisa nella concezione del de– miurgo i due caratteri dell'edorvismo e della gratuitd. Mi sia lecLto dire che con ciò vengonò si!Ilgolarmente dmmlserite cosi le basi etiche come l'ispirazione fantastica e la portata pratica di quel mio tentativo di definire un nuovo ti– Po, o moocllo, di wnanità autosuffi– ciente, valido per l'intera are.a della ci– viltà di razza bianca: più armonico ed equilibrato, a mio avviso, e in certo modo equidistante, dai due estremi op– posti e fatali del superuomo nietzschia- no e dell'« uomo collettivo• marxista, ispiratori perniciosi delle élites contem– poranee e dei loro sbandamenti pau– rosi, a cui devesi una grave parte dio responsabilità nelle catastrofi a ripeti– zione e nell 'infelici.tà profonda dell'u– manità d'oggi. Nulla -più dell'idea de– miurgica è lontano dall'edonismo dan– nunziano: ma poi-chè le affermazioni del M. sono puramente assiomatiche e non dimostrate, mi manca il modo di controbatterle specificatamente. Ricor– derò solo che nel mio libro: Il demiurgo e la crisi occidentale rispondo ad a– nailoga accusa di edonismo mossami da Aldo Capasso, mentre metto in luce le differenze fra il motiivato atto demiur– gico e la « gratuità • delle azioni alla Gide. Mi sembra abbia ,torto il M. quando dichiara «illegittimo• uno degli assun– ti essenziali del mio libro, e cioè cer– care nella verità scientifica (sociològi– ca) del:1e élltes uno dei maggiori fon– damenti della dottrina liberale (intesa in senso lato). So bene che per passare dalla scien– za a11' ideologia - e come dice LI M., per e.travasare il sistema in un program– ma • - occorre aggiungere qualcosa, ossia un principio dire!Jti_vodi azione, che si può anche non accettare, e da– vanti a cui la scienza nQn può che es~ sere agnostica. Ma questo principio di– reftivo extrascìenrtifico io lo enuncio esplicitamente, ed è il demiurgico: fare di ogni uomo un re; ovvero, più prati– camente, tendere al completo sviluppo e al libero giuoco di tutte le élites, per lll\ felicità de.i singoli, e per il massimo splendore dedla civiltà. Ciò.posto, l'es– senzila:e del mi-o J~bro mi sembra ri– siedere in una serie di corollari, dedotti dalla teoria delle élites, o meglio, dal– l'osservazione diretta dei. fatti sociali); corollari da.i quali la superiorità del metodo liberale per raggiungere quello scopo ultimo extrascientifico che bo detto appare chiaramente. Eccone al– cuni: a) Le élites dirigenti sono sempre « autocostituite •; però talune si pro– pongono (liberali) mentre altre s'impon– gono (totalitarie) alle masse. b) Nei regimi totalitari (sia di destra che di sinistra) una sola élite, - e non la migliore, - cioè la cosiddetta classe politica - domina, a detrimento di tut– te le altre; e la sua formazione diventa llatalmfflte oligarchica.. ·

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