Lo Stato Moderno - anno III - n.19 - 5 ottobre 1946

Lt! StA'l'O Mòbt;)RNO I· PROBLEMI DEL FRONTEPOPOLARE I - PREMESSE. Il .problema .non è certamente di attualità; tipico pro– blema delle società centro-oocidentali europee, esso è reso inattuale ,dall'odierna situazione tripartitica in cui ,si dibat– tono le ricostru:ite democrazie occidentali e dalla linea po• litica •stessa adottata dai comunisti t<iopolo scioglimento del Comintern. , Ciò nonostante ritengo che sia bene p~larne: il problema de:i fronti popolari· .potià tornare ,di attualità tra alcuni anni e l'osservatore di fatti politici che abbia ambi– zioni superiori quelle .del selll!Plice cronista deve essere un poco come il dantesco « colui che va ,di notte » e sapere impostare e intravvedere i termini dei problemi cli.e matu· reranno ,più avanti, ,così come il politico che abbia tempra ed ambizioni da uomo di Sl'ato deve saper antivedere il maturare delle situazioni e, tPUr agendo nelle condizioni che ogni giorno si dererminano, prepararsi al futuro, m~ntenendo chiusi nl!l proprio çuore e nel proprio cervello quei piani o quei sogni che si iPOtranno sviluppare domani. II • LE ORIGINI DEL PROBLEMA H problema del fronte Jlopolare si è posto per la prima volta in sede puramente teorica ,ai ,partiti operai come pro• blema di alleanza tra le avanguardie operaie marxiste, e i ceti medi ed i contadini ,democratici: esso si è posto alla mente cli Lenin un anno prima della rivoluzione di ottobre. (Egli che già allora era Jeninista, ,usò ad indicare questa alleanza il termine d:i dittatura democsatica, dittatura del proletarrato e della ,piccola .borghesia che va a sinistra). Ma il fronte popolare diventò una realtà ed ,una viva esperienz,a .politica soltanto molto più tardi, quando nell'oc cidente europeo, con il graduale evolversi dei ,partiti comu– nisti verso posizioni più realistiche ,e meno settarie, e con. l'estendersi dell'offensiva fascista, tra i dirigenti dei par– titi democratici e ,nel medio. ceto occidentale ,si fece strada la .convinzione che di fronte ali' offensiva .fascista era neces– saTio impegnare in una politica di ,difesa degli istitutii de– mocratici le avanguardie operaie inquadrate nei partiti mar– xisti, e quando i dirigenti ,5ocralisti e comunisti acquista– rono coscienza che le vie del ,progresso e del socialismo ,pas· savano attraverso graduali- riforme a cui dovevanÒ essere interessati que:i ceti piccolo-borghesi, che costituiscono la maggioranza nelle nostre società occidentali , Avemmo allora due diverse esperienze di fronte ,po– polare: quella rivoluzionaria spagnola e quella legalitaria francese; ,esperienze che ancora .non .5ono passate ad un vaglio ,critico approfondito, sì che .intorno a questo problema di governo delle società occidentali ancora nulla di serio è stat{>,detto: limitandosi fa critica comunista ad una spic– oiola polemica contingente (vi è sempre una certa ingenuità ed un certo schematismo nei comunisti quando parlano dei rapport:i tra tProlel'ariato e ceti medi, ingenuità ,e schemati– smo che iderivano da!ll'assoluta incolll!Prensione delle neces- sità e delle esigenze di· que'i .ceti che essi disprezzano). , Da parte democratica d'altronde, dato il risultato .ne– gativo de1le due esprerieruzeconclusesi l'una .con la vittoria del fas~ismo spagnolo, l'ailtra .con la sconfitta militare, ed ambedue con Ja morte politica ,di chi l'esperienza aveva condotta, è mancato uri riesame ed un ripensamento di tutti i prob:emi ad essa connessi. Che cos'è, che cosa è stato anzitutto il fronte popolare? Formalmenre esso è dato dalla coalizione governativa o ,dal blocco elettorale del paTtito comurusta col partito so– ciaHsta e con un partito democratico di ceti medi su una piattaforma di profonde rifurme sociali e ,d:i struttura e d1 lotta contro la reazione, volta ad isolare nel paese Je forze più retrive e conservatrici. Sostanzialmente esso è concepito dai partiti marxisti come una forma cli alleanza tra il proletarrato rivoluzionario ed i ceti medi demQCraliici,a11eanza in oui il proletariato ha in pugno l'iniziativa politica èd .indica le d:irettive di marcia ed in cui .il medio ceto democratico costituisce una specie di massa di ,manovra col quale bisogna usare certi riguardi (usare una piattaforma politica che non leda troppo i i5uoi interessi). Per i mantisti la ,piccola e media borghesia non avrebbe esigenze autonome proprie; tutto il problema si riduce per essi a « non spaventarla » ed a « farla mar– ciare » .sotto la guida del proletariato, Per i democratici invece il fronte popolare significa progresso sociale, imrnissiòne delle masse operare a .sostegno delle Hbere istituzioni, riforme ,graduali che ogni democra– tico concepisce come connaturate all'idea stessa della de· mocrazia. Per un ,uomo politico democratico H fronte popolare è Ja moderna a,pplicazione adatta alla situazione dell'occi– dente europeo dell'idea del progresso, realizzato attraverso que:le graduali riforme e que:J'elevazione economica e po• litica dei ceti più umili che costituiscono i' essenza stessa de:l'idea cli democrazia. Un democratico, un «radicale» (o liberale come si chiama laggiù) che in America è un fanatico seguace di Wallace e del New deal, un uomo che .ama cioè la demo– crazia ed il tProgresso, in Europa occidentale, in determinate situazioni obbiettive che esamrneremo più avanti, sarà un fautore del fronte popolare, a patto naturalmente che sia il partito. democraticq, il suo partito, ad assumere l'inizia– tiva, a ,patto cioè che non abbia la sensazione di fare con ciò il gioco crei comunisti. III - IL FRONTE POPOLARE RIVOLUZIONARIO In una situazione rivoluzionaria come quella spagnola o come quella che in parte si è sV'iluppata durante la resi– stenza europea il .fronte popolare assume particolari ,aspètt:i, In periodo rivoluzionario l'iniziativa politica passa sem• pre nelle mani degli strati più avanzati della società, nelle mani del ,proletariato d:i fabbrica più attivo, più energico, per cui la lotta rivdluzionaria costituisce il clima e l'am• biente naturale. Per il proletariato rivoluzionario e, per il partito che lo guida nella lotta il problema del'alleanza con gli altri ieeti popolari, con gli strati contadini ed i ceti in• rermedi, i quali, data Ja loro natura non fanno che subire l'Jnizfativa rivoluzionaria del ,Proletariato, si presenta come un JProblema cli piattaforma politica adatta. Il fotto che in una situazione cli questo genere l'inizia– tiva politica .resti sa:damente in mano agli strati più avan– zat,i della società e che gli strati democratici dei ceti ,con– tadini ed intermedi non riescano ad esprimere che in mi– nima parte le loro esigenze, poichè costretti a muoversi iI( un clinJa clre non è cj} loro, pone alle avanguaTdìe rivolu– zionarie un un:ico problema: quello di moderate i loro pro– grammi, cli limrtare i )pro obbiettivi per non sacrificare com· pletamente gli .inreressi e le esigenze dei ceti che si yo– gliono a\leatii, evitando di rica:cciaro cosi nel campo del nemico. . . Il fronte popolare rivoiuziooario presenta per i partiti democratici, al governo in co-aliz:ione con i partiti prole– tari, dei problemi insolubili: la pressione delle masse li rende quasi prigi~nieri dei loro oolleghi che rappresenta.no nel ga.

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