Lo Stato Moderno - anno III - n.17 - 5 settembre 1946

. LO STATO MODERNO 407 N01'E QUlNDJClNALI JL CONTROLLO DEL P,ACIFICO Lo sviluppo mondiale dei rapporti internazionaU aitbribuisce agii oceani un'importanza pohtiJco-strategica af– fatto nuova. E' nota la concezione ame– ricana d!i u.n,a • comUJni tà a,tlan bica • che dov~bbe abbracciare tutti i pae– s.i europei africani ed americani che s.i affacciano sull'oceano omonimo, se– condo il prinoi,pio che non l'appa~tooe– re ad uno stesso conti,nen,te lega in– sieme paesi diversi, ma l'affacciarsi sullo stesso mare. Lo stesso pnincipio può essere appli– cato a>lPacifico, se,bbene quell'area sia finora stata oggetto di competizioni meno essenziali per i desbind generali, e la sua lontananza ne ddmin,uisca !',in– teresse ai nostri occhi di el.LT 'Opei.Un a,r,ticolo su tale argomento è contenuto nella Nationa! Review del Luglio. Il punto cenrtrale delle rubure re.la– zion,i dell'area del Pacifico, secondo anche quanto scriveva nel 1943 Walter Lippmann, è l'emergenza di una nuo– va grande potenza, la Cina, che, quan– do sarà dotata di una .attrezzatura e di uno spirito moderrui, provocherà nell'equilibrio delle forze quei muta– menti forudamerutald che solo i•l sorgere di una nuova grande poten:zia, mai esi– stita prima, può portare, con sè. Nes– suna delle potenze occidentali ha di– menticato l'rumpulso rapidissimo che ha avuto 1a potenza giiapponese da-I giornp in cu,i il oommodoro Perry poneva ter– mine all'isolazionismo dell'Irnp= del Sol Levante, e questo a·ccettava dal– l'occidente il progresso ·tecni,co_. Con la capi,to!aznone del Giappone, la politica estera degli Stati U111itli, co– me quella della Russia, è entirata in u,na fase affatto nuova; inver,o il Co– mitato per gli affari navalii della Ca– mera dei rappresentanti se ne è reso ben conto quando ha formulato l'esi– genza « di una completa dominazione strategica de! Pacifico da parte degli Stati Uniti». Il Comitato dopo un lun– go viag~o di ispezione neWdmmensa zon0 in questione, propose che l'Ame– rica « dovesse avere, almeno, il con– troito .sul.le d.so! e "'etbe prima da man– dato giapponese deUe Mar,shà.U, detle CaroLine ,e detie Marianme tn=hè del– le isole 1gi<J,ppcmesi ~ Minami Tori (o Marcus), deUe Bcnvin e tdeUe Riukiu. Un ba-le programma strategico-poli– tico americano tocca direttamente g:t interessi della Gran Bretagna e della Francia (che controlla.no insieme le Nuove Ebridi, mentre la F1raru:.ia am– nùni,stra 1a Nuova ca,ledoni0), dell'Au– straliia (isole dell'Ammiragl.d,ato) e del– la Nuow Zelan,da (Samoo), ed inoltre, indirettamente, gli interessi dell'Olan– da (Indie Olandesi) e del Portogallo (Timor). E' interessante esamina.re iJ compor- B tamento dei domdni britmmici più di– rettamente interessati a questa poli– tica amerdcana. Nel 1943 l'accordo fra Australia e Nruova Zelanda, volendo « anticipare ~ibi.!i difficoltà sorgen– ti da richieste ,controstanti a.Ha confe– renza deUa paoe de! Pacifico», stabi– liva che « non vi pot-esse esser muta– mento neUa sovranità o ne! sistema di controL!o di alcune d,eUe isole de! Paci– fico, eccetto che come risultato di un accordo di cui esse fossero pwrte, e in teirmini ai qua!'i avesse,ro entrombe concorso». Tuttavia queste due poten– ze del Pacifico, come scrive Oliver Duif, sentono entrambe ohe • in quan– to noi siamo .d,emocrazie, dobbia+no considerare gbi Stati Uniti led ~t Cana– dà come òastioni •che ,1,a. tirannia. ,non può atPrave-r.sare dcLU'orientte e come fortezze pe,r La mostra ,dife,sa ~ ci mi– na.cciano )dei fpericd/.i ràa.U'occidente; e appena ,noi ci "10n.dia.111,0 \conto deUa importanza !POiitica deU' America, !e siamo più 15trettamente 1Legati -econo– micamente »; in cui è visibile un gene– roso e ,realistico rlconosciment,i dei nuovi diritti dell'America nel. Pacifico. Il fatto è che « l'interdiperndenza del– le potenze occidentali, i cu,i punti di appoggio ,e 1iecui "'esponsabitità ine-LPa– cifico rVanno ;ice-rcate <nei iati orien– tale, ocoidenta.!e e rmer-idiona!e tde! ,qua-· dri!atero, è manifesta. IL Common– WOOJ!th,britannico ,e ,g!i Stati yniti so– no stati irndispensabili a•uno a,U'aLtro nel/La guerra contro il Giappone come ne!La 'i}uerira in .Europa. Nè funa nè l'altra deUe dwe !l)(l,rti avrebbe potuto da .so!a ,gwra.ntitre. La sicurezza; rn,e! Pa– cifico esse poterono fruire dE!U' appog– gi,o de!!' Oùvndc e deU,a, ,Fro.ncia. Gli interessi ,d,e!!a ,Gran Bretagna sono so– stanziati ed , .estesi, • chè ,abbracciano Cey!on, la Birmania, a.a Malesia., i'! Bor– n-eo e Hong Kong, o!tre ad importanti gruppi insulari ». Un ·nuovo elemento della situazione . cjel Pacifico è portato da!Jla posizione assunta daLla Russia sotto la cui in– fluenza sono cadute tutte le· regiollli dell'Asia orierubale settenrtriona.le , UJn tempo entro la srfe.ra giapiponese. La Russia è ora quindi la grande potenza settentrnonale: 1a pdù rapida vi.a aerea dalJO.'America alila Cdl!la passa su ter,ri– torio russo. Il fatto ohe l'Uruione So– vdetica si sia decisa ad appoggiare in Cina esclusivamente il governo di Ciiang Kaii-scek, · a,pre nuove prospet– tive sul futuro delll'Estremo Oriente e del Pacifico. Ciò che è certo è che il fawlimento del Giappone nel creare la sua sfera della Grande Asia Orientale ha risvegldato, paradossaLmente, nuovi ,pensieri, creato forze fresche, scompo– sto antichi equ,ilibri, alterato !'intero rapporto di forze de1l0 regione. Le ma– rni.festaznoni di nazionaldsmo ruelile In- die'O'.andesi ed in Malesia sono sintò– mi significativi di tale sprill"'itonuovo, che prelude a mutamenti di vasta por– -tata. IL PIANO QUINQUENNALE SOVIE– . TICO Con la consueta decisione le autorità sovietiche haruno, come è noto, gettato •le basi di un nuovo pi0no quinquen– naile di ricostruz:one economica. Ciò che tiene a porre in rilievo la Woo~!y ·Review del 18 lru.g:io, è ohe questo pia– no, diversamente da quanto comune– rn.erute si pensa in occidente, non è una mis•ura puramente interna deila politi– ca ecornomica sovieti.ca , mra è am– bizione sovietica di « ragg,iungere e ~orpa.ssare 'i 'più avanzati paesi capita– Ustici ». Quel che è certo è che i ter– mini del piano sono tali da rendere J'Unione Sov:ietica « abbastanza formi– dabile militarmente ed econom,icamen– te da assu11'li€'1'0 La parte di una supe-r– potenza mondiate ». Come nei p;a,ni prebel!hici, la parte più imrportainte è rappresentata dalla co– stmuzione di industrie che producono armamenti e nuovi beni di produzio– ne, a spese dello svi~uppo dl:!lle pic– cole industrie che producono beni di consumo generale. « ca,nnoni prima del bUJrro » o, come ,preferi:;cono dire gli economisti sovietici « acciaio prima di merci di consumo pacifico». In conse– guenza di ciò il consumatore .russo, per quanto basso possa già essere 11 suo te– nore di vita, dowà proseguke in con– dizioni di rig.ida austerità finchè la po– tenza militare ed industriale del suo paese raggiunga un l-ive11o paragona– bHe a que:io degli Stati Uniti, la po– tenza industriale più forte de!! mondo. Il pl1imo posto, nel piano, è dato al– , in.dustria me-ta,llurg.ica che dovrà au– mentare la srua p.rodµ,ion.e 3,7 volte rispertto aJ 1940. Nel 1950 l'industria sovdeti,ca dovrà produrre il doppio del– le macchine pesanti prodotte nel 1940. In ci,nque anni le .fabbr.iche aurtomD-' bLl.istiche sovdetiche dovranno appre– sta-re almeno mezw milione di auto– carri e d:i automobili. Pet" il 1950 !IC>TIO preViisf.e 250 rnidiond di tonneJ.late di ca,rbohe, 35,4 mi:l:iond di toll!ne!lilate di petrolio greggio e 25,4 mi11Jioni cli ton– ne-Ilate di ferro greggio. Le industr.ie crnmiohe russe aumen ternn:no la loro produzione del 50 per oenrto e il mac– ch'in,arfo e g!Ji. impianti elettrici aumen– teranno del 250 per cento, men~ le c-OStmlziorui ,naval!Ji verranno inx:remen– tate del 220 per cento e vel'rà appre– stata una potente flotta da guerra in nruove basi navaili. Altro elemento importante del piano è rappresentato_ dal grande svii,luppo delle comunicazioni interne ed esterne. I sovieti hanno in progrertto di costrui– re una gralllde :!!lotta mexcanbhle ocea'-

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