Lo Stato Moderno - anno III - n.15 - 5 agosto 1946

LO STATO MODERNO 341 IL PROBLEMAAMMINISTRATIVO ITALIANO Le vere e durature riforme dello stato assumono in defi- blioteche. li primo lo chiamerò, con termine forse improprio, nitiva l'aspetto di grandi riforme amministra_tive. Un prin- ma espressivo, corporativismo, il secondo è quello del decen– cipio politico si tramuta in realtà concreta ed operante sol- tramento. tanto quando entra nell'amministrazione. Lo statuto albertino Se il problema dell'accentramento è ormai maturato in aveva lasciato intatto il vecchio stato monarchico semi-feudale, un secolo di discussione, sull'altro non vi è, intellettualmente limitandosi ad innestare su di esso un organismo rappresen- parlando, nulla di pronto. Esso è stato reso acuto dall'opera tativo che ,poteva avere scarsa efficacia, se il Cavour in pochi ventennale del fascismo, ma durante i vent'anni lo si è subito anni <li governo non avesse trasformato in senso moderno e senza esaminarlo obiettivamente e dopo la liberazione non liberale la vecchia amministrazione piemontese. (E' grande si è ancora avuto tempo di trattarlo a fondo: è il problema merito di storico dell'Omodeo J'.aver illustrato e sottolinéato d~'eredità corpora~a. ' quest'opera veramente ed audacemente rivoluzionaria, çhe fu Qualcuno trova che la parola è impropria, qualche altro la condizione e la premessa di eventi che parvero miracolosi). ha detto che bisognerebbe prima definire bene di che si L'organizzazione amministrativa costituisce ad un tempo lo tratta. Insomma è l'Italia eternamente scolastica, sempre alla strumento d'azione e la meta finale di ogni riforma politica. ricerca dei noumeni e quindi impotente davanti ai fenomeni. Un processo rinnovatore si inizia con l'immissione Òi elementi, Se non vogliamo come don Ferrante andare a morire principi ed energie nuove nell'amministrazione e giunge a pigliandocela con le stelle, è necessario che ci occupiamo an– compimento quando ha posto in essere il nuovo apparato I che di questo. Soprattutto per esaminare la degenerazione statale. Alla fine della rivoluzione francese parve ohe di ta'!JJ2J amministrativa che esso ha prodotto. L'aspetto economico e sangue e di tante tribolazioni, altro non rimanesse che una sociale è anch'esso assai importante, ma darebbe vita ad un nuova or-ganizzazione amministrativa e si trattava infatti del ìungo discorso a sè. Dal lato amministrativo si tratta di un risultato stabile della grande scossa. Ma esso rappresentava il vero e proprio tessuto adiposo, floscio ed inerte, che abbiamo punto di arrivo di un travaglio secolare per la formazione ereditato e dal quale non vogliamo liberarci. Si è avuto in dello stato moderno e la condizione per l'affermarsi dei nuovi questo campo 1llla sorta di barocco decentramento. Già pri– principi di libertà. ,ma del fascismo don Sturzo notava che ilL!~ia era in atto Enunciare propositi' di riforma politica ed economica può una sorta di curioso federalismo economico costifiiiro dà una , essere cosa ,geniale: ma l'~nistr~a p6lìs, ia_ quantità di enti e istituti statali e semistatali. L'autonomia misur!!_di--tutte.Je_cose;,,.:i: politici ohe accanto alla~ , era pericolosa, perohè mancando la base territoriale, man-; del grandi progetti non si curano dell'umile realtà ammini- cando il corpo di popolazione sul quale innestare l'elezione strativa, sono come quei generali che fanno ,piani di guerra e il controllo, l'autonomia si risolveva nelle briglie sul collo astratti, senza tener conto delle forze di cui dispongono. E lasciate -agli amministratori di deìicatissimi interessi, sotto ill l'Italia abbonda di tali politici e di tali strateghi. controllo sempre inefficente dello stato. E' materia ribelle alla retorica, richiede studio paziente E' questo l'aspetto sopravvivente e più pericoloso del ed opera costante: per questo i politici da poco vi falliscono fenomeno corporativo fascista, il quale nel tentativo d'incate– e vi riescono solo quelli di razza. nare i sindacati operai, s'incontrò con quest'altra tendenza, Gli slogans non servono. Mussolini andò al potere con già viva neHa società italiana. • formule amministrative magiche: « impiegati pochi e ben Per tener quieta tutta la vita Haliana si .incasellarono pagati». « Basta con lo stato postino». Orbene, mai si eb- nei sindacati tutte Je classi, lavoratori, datori di lavoro, pro– bero tanti impiegati e così mal pagati, mai lo stato ebbe com- fessionisti, artigiani. Poi si crearono degli organi superiori, le piti più strani ,e pesanti, che alla fine del suo regime. Eg!i corporazioni per tenere ,soggette le ·categorie antagoniste, o arrivò ·dunque al puntd diametralmente opposto a qu~llo che intermedie che esse fossero. Le corporazioni diedero impulso si era prefisso. a privilegi, istituzioni parastatali, consorzi coattivi di ogni Gli è che per riuscire in questa materia bisogna inten- genere. dersene. L'enorme macchina -amministrativa del.lo stato non Ne nacquero quel poderoso movimento verso la 'l'egola– può essere toccata che ben conoscendola e non può mai mentazione autoritaria di tutta fattività sociale ed economica, arrestarsi. Smontarla e rifarla è difficilissimo. Solo la Destra fin nei suoi minuti particolari; la continua oontaminaztone riuscì a creare del nuovo in materia, ma essa era forzata, per. dei rapporti fra categorie economiche, imprese industriali e chè si trovò di fronte alle macerie dei vecchi stati. Successi- finanziarie e lo stato; lo sviluppo di quell'azionariato di stato vamente l'amministrazione ,italiana vissé di vita propria, si che, senza intaocare la potenza della classe capitalista, ha sviluppò secondo le sue leggi interne, organiche, ma nessuu creato un nuovo azionista altrettanto cieco e incosciente, movimento politico riuscì a riformarla ed a rifarla. quanto i milioni di piccoli azionisti anonimi. Ne è derivato Progetti ne sentiremo certo nei tempi che verranno: sen- quell'irrigidirsi dell'attività economica it:Li:ana in una catena tiremo ~ipetere sempre le stesse cose: rendere onesta la bu- di posizioni privilegiate e di monopoli, che vanno dal grande rocrazia, bandire le spese inutili, sopprimere Je evasioni fi- monopolio indusmle al piccolo monopolio del bottegaio di scali, rendere rapida la giustizia, semplificare le leggi, snel- paese che,- oon il sistema della licenza di commercio, è al lire e sveltire l'amministrazione, ma ben pochi diranno con coperto del:a concorrenza, insomma tutto quel complesso di quali mezzi pensano, di ottenere questi risultati che, se ba- fenomeni che abbiamo ben conosciuto e subito. stasse volerli, sarebbero già in atto da un pezzo. Ne è nato un gigantesco sistema di polizia, economico Per comincia e a scendere al concreto, occorre vedere i e ,sociale, inteso a dare la per.petua illusione della quiete, due aspetti fondamentali del problema -amministrativ6 ita- della prosperità del « tout va bien » inteso a monopolizzare liano. Uno è nuovo, recente, inesplorato, I' a:tro tradizionale i ,profitti e pronto a socia:izzare le perdite: venerando, discusso. La necessità di sfrondare rapidamente in questo campo Sul primo pochissime discussioni, sul secondo intere bi- sopprimendo i vincoli più inutili e :e istituzioni meno neces- '

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