Lo Stato Moderno - anno III - n.14 - 20 luglio 1946

LO STATO MODERNO I 325 L'OPPOSIZIONE I) Analisi del: risultati elettorali. Con il 2 giugno inizia un nuovo periodo de:la vita poli– tica italiana; nella prima domenica di giugno è nata, per vo– lontà popo!are, la Repubblica dei tre partiti di massa. 1 risultati deRe e:ezioni e del referendum non sono stati una oorpresa p_ernessuno; alcune conc:usioni si .possono però trarre da questa prima consultazione e!ettorale. ' Una prima osservazione si può fare intorno ai suffragi raoco:ti dal partito comunista che ha ottenuto dei notevoli successi in zone in cui mancava una tradizione di estrema sinistra, ma che ha, per contro, subìto una clamorosa disfatta nel triango!o industriale de! Nord. A parte g;i errori e le deficienze qualitative ed organizzative che hanno fatto per– dere ai comunisti un notevole numero di .suffragi nella stessa massa operaia, i risu:tati e:ettorali confern1ano una verità ormai.evidente a qua!siasi attento osservatore politico: là çlove i comunisti hanno una base operaia radica:izzata essi non rie– scono a po:arizzare' neppure minime aliquote dei consensi degli a!tri ceti popo:ari; questi consensi essi riescono invece ad ottenerli con facilità dove non hanno base operaia ma genericamente popolare. Queste conc:usioni tratte dalJ"esperienza elettorale e che investono l'essenza stessa della politica di solidarietà nazio– nale che il partito comunista conduce dovrebbero dar mo:to da pensare ai s)irigenti di quel partito. Se scontato era il successo della democrazia cristiana ed il relativo suocesso del partito socia:ista, una sorpresa per tutti è stata l'affermazione delì'U.Q. che ha portato via cen° tinaia di migiiaia di voti all'Un.ione Democratica Nazionale. Tale successo dàmostra non so:tanto che i re!iquati del fascismo sono so1idi e massicci, esso dimòstra altresì che una posizione conservatrice a carattere liberale in Ìtalia è priva di solide basi ed è destinata a rovesciarsi in brevissimo tempo in un sovversivismo conservatore fascisteggiante. Al successo <lell'U.Q. ha contribuito pure la mancanza di una seria opposizione democratica che svolgesse serena opera di crillica, per cui molti elettori hanno votato per l'U.Q. perchè « Giannini era l'unico che dicesse la verità senza guardare in faccia a nessuno ». I risultati del referendum con la fortissima minoranza monarchica non solo fanno rimaner pensierosi sulla gigantesca forza della Chiesa cattolica, che ,può maneggiare a suo piaci– mento g!i strumenti de:la democrazia cristiana, asse del go– verno repubblioano, e del clero, galoppino elettorale monar– chico, creando a De Gasperi una situazione di arbitro asso– luto <le:.Paese (il potere di De Gasperi è molto ma~iore con una repubb:ica al 54 % che con una repubblica al1'80 %), ma dimostrano ancora una volta che quando i comuni•sti pren– dono l'iniziativa di una battag:ia, usino pure essi la piatta– forma più moderata possibi!e, larghi strati del Paese reagi– scono sempre negativamente. Le forze democratiche laiche, eredi di quei nobili movi– menti critici che furono quasi gli unici fermenti di vita nel ventennio fascista, quel'.e forze di democrazia moderna che parvero costituire l'unica speranza per la ripresa del movi– mento popolare, sono state quasi spazzate via· dal!a scena po– litica italiana. Troppo gravi e diffici:mente riparabili furono g;i -errori commessi, troppo scarsa era la loro esperienza di vita politica attiva. Ottima invece l'affermazione d'ei repub– blicani storici che vedono così ,premiato lo spirito d'i intran– sigenza con cui hanno condotto. la loro ·bat!ta.g1:a. I partiti di massa dominano il campo, e anche l'Italia si appresta a fare l'esperienza che già ha avuto inizio in ·altri DEMOCRA1 /CA Paesi europei: l'esperienza del governo dei tre partiti di massa. I conservatori, liberali e democratici nazionali, vecchi ruderi del passato di cui a ma:a pena l'onorabi:ità <li alcuni nomi riesce a nascondere i' arretratezza profondamente illi– bera:e dei nuc:ei centra:i su cui posano, sono stati i grandi .sconfitti di queste e!ezioni. Inutilmente hanno. tentato una pomposa concentrazi9ne; anche se alcuni nomi i:lustri si in– sedieranno in importanti cariche de!lo Stato, l'U.D.N. ha per– duto ormai ognà funzione direttiva del nostro Paese: nell'even– tuU:e giuoco governativo essi non sono che delle pedine in mano di Togliatti o di De ,Gasperi; e tra TogliattLe De Ga– SJ?eri può anche scapparci un portafoglio ma non un qua'l– siasi peso po:itico nei grandi problemi del Paese. Alì'opposi– zione (un'opposizione ondeggiante tra un legittimismo ~rre– trato e reazionario ed un moderatismo accomodante) sono stati condannati dal responso del Paese; ma su} terreno del– !' opposizione essi sono destinati ad essere battuti da qualun– quisti e monarchici, senanchè i non pochi democratici della U.D.N. si rifiuteranno di mettersi su questo terreno. Andando al Governo .possono fare un favore a De Gasperi che cerca una copertura a destra, per tranquillizzare U:cuni strati delle popolazioni centro-meridionali, ma non il:udersi di avere un peso qualsiasi nelle decisioni governative. 2) II Governo dei tre partiti di massa.. La triste esperienza del governo a tre avrà dunque ini– zio; triste esperienza perchè (e questa è la pecu:iarità ai questo primo dopo guerra europeo) i tre partiti di massa sono costretti a governare coa'..izzati e, coalizzati, non riescono che a governare male. La necessità deJ:a coa:izione sorge dalla nuova ,politica adottaJ:a dai partiti comunisti dopo lo scioglimento del Co– mintern: la ,po!itica di unità naziona,e che si estrinseca nella ferma volontà dei comunisti di partecipare ai governi di coa– lizione, collaborando con altre forze borghesi alla ricostru– zione di una società democratica ed assumendo dnl governo tutte quel:e iniziative atte a distruggMe, colpendole pel.Je loro ·roccheforti che sono gli apparati statali, le cosiddette forze strutturali reazionarie, che ancora sono in piedi dopo il crollo fascista. Questa volontà dei comunisti di partecipare a tutti i governi di coalizione che reggono gli ·Stati ricostruiti del– l'Europa post-be!Jica ,si concreta nel!'adozione di una piatta– forma politica adatta a:le condizioni obbiettive dei diversi ~ paesi: i singoli partiti comunisti si_battono cioè su una piat– taforma più o-meno avanzata a seconda che le -condizioni _ob– biettive dei -singoli paesi permettano realizzazioni politiche più o meno avanzate. Nei paesi sotto il contro]o russo 1e piatteforme su cui i comunisti si battono sono, pur verificandosi ~rofonde diffe– renze fra un paese e i'a:tro, estremamente avanzate, poichè in quei paesi, è stato loro possibile creare nuçve condizioni obbiettive e spostare consensi di interi ceti attraverso i de– creti-legge che sancivano le riforme struttura'.i specie nel campo agrario. In Francia hanno tentato di avanzare durante :a Costi– tuente ma, dopo la sconfitta subita, assisteranno ad una sia pure lieve svolta a destra, In Italia, dopo g:i errori commessi subito dopo la liberazione del Nord (articoli di Scoccimarro sui C. L, N. come organi de: potere popo!are), al Congresso del P. C. I.- hanno adottato una piattaforma di estrema mo– derazione, senza di che avrebbero rilichiato di essere cac– ciati dal governo. La volontà comunista di restare al govern(! a q·ualsiasi

RkJQdWJsaXNoZXIy