Lo Stato Moderno - anno III - n.12 - 20 giugno 1946

LO STATO MODERNO 287 NOTE QUIN:DICINALI I SEPARATISMO VALLONE li primo Oon.gresso dei valloni, che aveva aV'Uto '1uogo dopo Ja J.i,berazione del Belgio, ne,là'ottobre del 1945, a Lie– ~. aveva suscitato a suo tempo uria · vasta eco. Si era proopettata a.JJ.ora une soluzione radica,l.e e separatista, ed an,.. cne da corrente per ,una a·nnessione a1la Francia a"Veva trova•ta una entu– sistica adesione. Il secondo Congresso che si è lle'Iluto a Charleroi alcune set– timane or sono, si è in.formato invece ad· una visione politica p1u rea.11stica. La grande città -industriale era pave– sata a festa, e ~ numero delle ban– diere nazionali be:.ga, rosso-gia,1,:o-nero, era rpeo:lome-noa1trettanto grande' di queJlo delle insegne vaHoni col gal– letto rosso in campo .giahlo. Non pare oramai che una soluzione separatista possa più affermarsi: mal:grado i ten– tativi di una minoranza per da.re al Con– gresso un simile ca.rattere estremista, i dibattiti per quanto accesi, si sono pur sempre mantenubi entro una linea moderata, non ultimo graY.ie all'influs– so moderatore dell'elemento socialista \oca:e. Il tentativo opposto però, di '11D deJegato cattolico da pronunciarsi an– che contro una qualsiasi forma federa– tiva, si è inabissato in una v.wace ~ea– zione dri rumorose proteste. Al Congresso infatti sono stati sot– toposti numerosi reclami. Si è prote– stato contro il costante aumento del. l'u:iflusso fiammingo nell'apparato am– ministrativo stata.le , e per ~l 'declino della industria vallone ed il suo tra– sferimento neJle Fiandre, e ci si è ,in– fine accordati per una mozi.one postu– lante 'la d'ormazi·one di uno stato fe– dera tivo ,belga. Esso dov,rebbe com– prendere due stati autonomi: Le Fian. cl.ree la Vallonia. Del leahsmo dei val– loni allo stato belga non c'è da dubi– ta,re: è certo ,però che il governo at– tua-le, ohe ha avuto sinora ben poco tempo di occu,parsi di questioni delle naziona,!ità, dovrà prossimamente ve– ni.re incontro almeno ad alcune richie– ste più urgenti. LA SARRE Pare che le due giornate che sono state organizzate nel territorio della Sarre quaLi • gi011I1atef.rancesi • si sia– no risolte in imponenti manifestazioni per l'annessione della Sarre alla Fran. eia, che hoanno superato tutte ae più ottimistiche attese. Ciò è valso !orse a mitigare un poco, per l'opinione pub– blica kancese, 'le disi!Lusioni che, :n rapporto alle sue aspirazitmi sui t~rr.– tori teideschi, ae ha riserbato la Con– ferenza, di Parigi. Il borgomastro di Saarlouis, Bloch, ha richiesto davanti ad una folla di oltre trentamila persone · l'immediato ristabilimento della fron- ti.era 1del 1814, e il geo. Koenig ha ri– cordato .le ll'i vend.lJoazmni francesi verso la Ger_m:ania- ,posse550 de:tulwlD.'Vo delle miniere di carbone, annessione inte– gir~Je della Sa1Te all'orgoarusmo eco- . nornico francese e alcune correzioni del tracciato di frontiera - e ha con. cllllso, dlcruarando come tale so1uz.ione sia giustificata da.lda solidarietà ,·he esiste tra le due re~on.i. nell'ambito economico, culturale e geogra1ico. At– traverso l'annessaone economo.ca a,Jla Francia la Saz,re verrebbe a pa,rteci- , pare della civiltà occidentale, che ·le garantisce il rispetto dei va.lori moraJi ed wna.ni . ' Quanto queste es•il:enze sia-no pro– fondamente sentite e quanto a sua volta -si-ano dl portato dii ,un semplice op– portunismo dell'ora non ci sentiamo di poter dire. Certo è che allo stato attuaJe delle cose siamo di fronte ad un vero e proprio .rovesciamento del plebiscito del rna5, ed è questo un ar– gomento che forse potrà aJda fine ot– tenere ,un certo effetto presso gli al– tri alleati. Certo che l'inoorpora2!ione economuca delàa .regione è una condi– zione importante per H d.isa.rmo della Germania, e come tale richiesta anche unammemente dal popolo francese. Qualora gli ruleati la runandassero per troppo tempo o vo.essero colla aoro opposizione ripetere l'eNore del 1919 verreobero a commettere non tant~ una ingiustizia verso la Francia quan– to un errore grave contro la sicurezza dell'Europa e quella di -loro stessi. RIFORME Siamo in pieriodo di ri,forme è vero ma non è so:o la tradizionaJe' Euro~ che ha bisogno di un rinnovamento di strutture:, da un bel po' dd tempo è ch1a.ra anche nell'opinione pubblica a– mericana la necessità di .una riforma del sistema di :fiunizonamento del suo Oongresso, che, nella su:a struttura at– tuale, non può più venire considerato adeguato ai suoi compiti. Da anni una privata associazione, il Puòlic Affairs Commtttee, si interessava del proble– ma, ed i suoi sforai hanno condotto fi· nalmente alla istituzione di un Comita– to misto, ~to di rappresenta-nti di tutte e due le Oamere, lincarlcato di stendere un progetto delle riforme ne– cessarie. Non si ll)Otrà.certo, almeno que– sta voJta, pensare di attJvaré ad aboli– re le cause di rne<1!tiJai.<enza. all radice, chè i poteri deHa Commissione cli stu-, dio sono stati nettamente delimitati e– soliud.endone tutto quanto rdg:uard; il vero e proprio ordinamento sul lavoro de1Ie Ca.mere; cosl ad esempio la pos– sibilità di evdtare l'ostruzionismo limi– tando la durata del ,discorsi, od una re– visione delle nonne che garantiscono alla minoranza dei poteri sproporzio- nabi. Questi a.rgomentd rimangono tabù, ma è ,chiaro che in questo modo qual-• siasi so, uzione non pot,rà essere per f<or:zia dli cooe che reJatdva. H nuovo piano, presentato dal sena– tore Lafohlette, ha però perlomeno il vantaggio di attaccaa-e direÙtamente l'a– buso c.ue si 1!a -attua.anente ae1 sistema delle commission1. Queste vengono ri– dotte da aa a 15, ed i membri di ognu– na lam.itatd a tredici, ineno quella del– la revlSlone del im..anc10, cne continue– rà a contarne ventuno. In questo modo molti deputati sa.ranno aJu.eggeriti da quell'eccesso cli lavoro che li portava per 1 forza a t,rascurare _poi quelle che erano le sedute plenarie della Cam&a, cooi che spesso a deile dlscussion.i di important.i progetti di legge solo po– crussllllli erano presenti, e ~ a.ltri ac– OONeva.no in tu~ta J!retta al momento della votazione. La costituZlione di nuo– ve comm15Sioni vdene pertanto vietata. Una certa raz.ionaJJlzzazione dei la– vori. comincia con questo a profilarsi, speciaimente con la deiimitazione netta del:e competenze del,le si<ngolecommis– sioni, mentre avvemva prmia che spesso , due o tre di esse si occupava.no contem– poraneamente dello stesso problema. Una de1le novità più importanti è però !'.istituzione cli una Commissione mista di ambedue Je Camere, ideata come or– gano d,i ,co.legamento tra il Parlamento to e il Presidente. ·Dato il ruo:o che la Costituz.ione americana riserva al Pre– sidente anche nel momeoto legislativo, un più stretto contatto tra i due organi ap,pare come estremamente desidera– bi<le; molte diifficoltà poJitiche recenti ,sarebbero pro~bi:mente state evitate se il sistema .fosse stato già app:.icato. Per addolcire la pilloJa viene prev.isto ~ aumento della indennità parlamen– tare da d:ieci a qwndii.cimila dollari e llestenslone agli ex-pa..a:amentan del sistema della cassa statale delle p,en• sioni. L'intera riforma verrebbe a co– stare una dozz.iria di milioni di dolla– ri, ma si è del ~rere che ne varrà la pena, se si riUSClià oon essa ad adegua– re la • arcaica •·orgànlzzazione del Par– lamento dello Stato più potente del Inondo alle esigenze dell'epoca moderna. URUGUAY 'Ilra i paesi sud-rune-ricani J'Uruguay è certo uno ctl quelld che hapno· da se– gna.l~e un numero cospicuo di ·muta~ men bi costi tuzlonadi nel corso dellla lo– ro receDJte storia. Dopo quelli del 1933 ed i successivi del 1942, cOl presidente Baadiornid-, anche attualmente è in- corso una aocaillita battag!lia attorno alla que– stione dell'ordinamento della struttura dello Stato. V,a 11l.COMSciiuto però che è proprio l'Uruguay dà ,paese SIUd-ameri– cano nel quale queste dispute vengon<' In genere rùsolte nel modo più pacifico

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