Lo Stato Moderno - anno III - n.12 - 20 giugno 1946

LO STATO MODERNO 279 IV - CE NO A UNA PROPOSTA CONCRETA Credo opportuno richiamare qui le linee sommarie di un programma di cui già diedi un cenno in un breve arti– colo apparso ·su Lo Stato Moderno del 20 febbraio. Poichè per fortuna il danno al patrimonio edilizio non supera il 5 o/o del totale valore, suolo compreso, anzi è pro– babilmente molto inferiore a questa ~liquota, sembra pos– t.ibile ripartirlo su tutte le proprietà immobiliari (esclusa quella agricola, che ha 'una diversa funzione economica) prelevando dalle proprietà indenni quanto occorre a risar– cire quelle danneggiate. La mutualità fra proprietài indenni e sinistrate fu sta– bilita fin dall'inizio della guerra, in molti paesi stranieri, attraverso una mutua assicurazione con effetto retroattivo, sqtto la forma di una imposta straordinaria sul reddito delle proprietà edilizie: questa imposta, data la piccola percen– tuale del danno, produrrebbe in pochi anni i mezzi occor– renti. E' perciò necessario ridare un reddito alla proprietà, e" quindi togliere, con la gradualità comandata dalle esiganze dell'equilibrio sociale, ma con un programma certo e in<'– vocabile, il vincolo sugli affitti. Ciò avrà anche l'effetto di far rinascere la fiducia e di sopprimere molte delle sperequazioni che i blocchi si traggon sempre dietro: quella, per esempio, tra gli inqui– lini fortunati che ebbero salvo l'alloggio e i disgraziati che, per procurarsi un tetto, dévono sopportare spese eccezionali e canoni elevatissimi. E' vero che oggi i ceti meno abbienti non sono in grado di affrontare una notevole maggior spesa: ma, dato il pro– gressivo sistemarsi del rapporto tra prezzi e salari, si vede che non è lontano il tempo in cui, con la consueta aliquota di 1/5--1/8 del reddito si potrà dare. al capitale immobi– liare una rimunerazione che gli permetta di pagare l'im– posta straordinaria che s'è detto prima. Se, per accelerare l'assestamento, si concedesse uno speciale « assegno alloggio » ai lavoratori, come si fece in -Russia, non si avrebbe nessun turbamento nel!'equilibrio 5ociale: e, se ciò si farà in congiunture economiche oppor– tune, non si avranno apprezzabili ripercussioni sui prezzi del mercato. A ridurre il più possibile gli affitti gioveranno gli ac– corgimenti tecnici rivolti a ottenere il minimo costo della costruzione, e, forse ancor più, provvedimenti di un' avve– duta politica di limitati saggi di interesse in tutti i settori dell'impiego, sollevando così anche J' erario dagli oneri del &uo debito, mentre ai piccoli risparmiatori, possessori di ti– toli a reddito fisso, si potrà soccorrere con speciali provve– ~imenti. I proprietari non saranno certo lieti di vedersi sottrarre per molti anni gran parte dei loro redditi netti e costrin– gere a un severo risparmio a favore dei loro colleghi di- 5graziati. Ma è innegabile, nella situazione attuale, la equità sociale di un risparmio forzoso delle classi redditiere e non produttrici. • A codesto piano. si può muovere l'obiezione di essere in contraddizione col principio enunciato prima, che i danni bellici debbano esser ripartiti su tutta la collettività, mentre qui si propone di risolvere il problema nell'ambito di una determinata categoria: l'obiezione, in altre parole, che il piano è contrario al principio della unicità delle entrate del– lo Stato. L'osservazione è giusta e, in teoria, inoppugnabile; ma al momento attuale può essere opportuno derogare a quel santo principio: non solo per ragioni psicologiche, che pure hanno il loro peso, ma anche perchè, essendo il meccanismo tributario immobiliare il solo che può funzionare subito, oon- viene far ricorso ad esso, per avere presto i mezzi di av– viare l'opera che urge più d'ogni altra. Una seconda obiezione si può muovere al piano: ohe, in ultima analisi, il costo della ricostruzione verrà a gra– vare sull'inquilino: ma questa non mi sembra consistente. Anzitutto è giusto, in linea di principio, che il • consuma– tore paghi il costo del servizio che riceve: e se, nella pra– tica attuazione del provvedimento, si avrà ben presente il concetto di un'equa ripartizione sulla collettività degli oneri della"ricostruzione nazionale, si ,potrà far in modo che, almeno in via contingente, quest'onere gravi ,più sugli stessi proprie– tari immobiliari, che per molti anni avranno dai loro beni solo un reddito ridottissimo. f ll risparmio coattivamente prelevato dai proprietari edi– lizi, se sarà sufficiente a risarcire i danneggiamenti, non basterà a tutta l'opera della ricostruzione. Molto altro ne occorrerà, come si è detto, sia perchè il costo della rico– struzione è superiore al valore distrutto, sia perchè si deve rimediare alla stasi edilizia di un quinquennio. Quando siano riconosciuti, sia pure con le limitazioni imposte dalla nostra sventura, i diritti della proprietà, si diffonderà dappertutto una sensazione di fiducia ohe faci– literà il convogliarsi spontaneo alla ric 0 ostruzion~ di tutto l'altro Ca)?itale fresco occorrente e servirà a rimettere in moto tutto l'organismo produttivo, che aspetta }a spinta dal!'edilizia. AMBROGIO GADOLA NOTA AI LETTORI E AGLIABBONATI Col presente n. 12, che per circestanze di forza mag– giore ~sce con 10 giorni di ritardo, la rivista -viene pubbli– aata -a cura tdella .soc. ian. Russo Editore. Direzione, am– ministrazione ..e ,redazione della rivista sono pertanto pas– sate presso la sede della nuooa casa editrice in via Mera– oigli 7, Milano, tel. 81-971. Nel ,mentre la ,nuova casa editrice s'impegna ipd ov– viare per l'avvenire agli inconoenienti del passato circa ùie diffusione ed il ,recapito Jagli abbonati della rivista, tJi in– vitano lettori .ed Jabbonati a farci perve'nire tutte le loro osseroazioni al 1ine di poterne tener conto per l'aooonire. Il miglior modo di .sostenere una rivista come la no– stra, il cui prezzo viene volutamente mantenuto al di ,sotto del costo, è quelw di abbonarsi .direttamente presse (edi– tore; per maggiore !Semplificazione amministrativa riteniamo di unificare le scadenze degli abbonamenti al 31 dicem– bre 1946 ed inoitiamo pertanto i nuovi abbonati e quelli fra i vecchi che non hanno ancora rinnovato l'abbonamento a voler versare -sul: conto bancario intestato alla soc. on. Russo ,editore presso la Banca Unione di Milano o sul c. c. postale n. 3/30908 l'importo corrispondente al periodo che va dalla .scadenza ,del vecchio abbonamento o dal l' luglio sino al 31 dioembre p. v. Per i vecchi abbonati, il cui abbonamento scadeva 1per w più il 30 aprile u. s., ,l'importo da versare è di L. 320; per i nuovi che oogliono abbonarsi dal prossimo numero tale importò è di L. 240. Si avvertono infine gli amici della rivista che a col.oro che procureranno cinque abbonamenti verrd ;nviato Lo Stato Moderno in omaggio sinc al 31 dicembre p. o.

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