Lo Stato Moderno - anno III - n.10 - 20 maggio 1946

LO STATO MODERNO 225 .. LIBERTA DELLA RADIO • . Intendo ,prescindere totalmente dal vigente (e in reaità molto empirico, confuso e criticabile) .regime a ,cui è sotto- • posta la ;radio nazionale ed .incor ,più .dalle critiche che si potrebbero svolgere circa l'ammissione e la ripartizione deHe radiotrasmissioni tra i diversi partiti e raggruppamenti in re– lazione alla attuale ,campagna elettorale. E' un ,problema per il poi ,che va qui precisato. Ma rilevando che si tratta di fondamentale problema di libertà, in uno Stato che vogl'ia essere, e 111011 a parole sohanto, .democratico. Problema che, data la .riconosciuta importanza della radio come strumento di informazione, di ,persuasione e di ,propaganda (specie là dove c'è minore diffusione ,della stampa) assur-ge, a .mio giu– dizio, a .questicne di non .molto minor peso di quella della libertà di stampa. C'è un dato di .fatto, per noi italiani, dal quare bisogna partire: .il carattere monopolistico ,di questo mezzo d'azione sull'opinione ,pubblica. Qui non si traata .gran che delle leggi fasciste che avevano dato ali' E. I. A. R, ora R. A. I., l'asso– luto monopolio ,deHe radiotrasmissioni, vietando e repr•imendo ogni altra radiotrasmissione che non fosse· sua diretta e con– trollata emanazione. Questo monopolio, non illudiamoci, è una necessità di fatto per ,ora insuperabile. Gli elevatissimi costi per la costituzione e l'esercizio di una efficiente rete di trasmissioni, solo in parte coperti dagli abbonamenti (per di più con un'arcinota tendenza aH'evasione) non consen– tono nè consighano di modificare .questo regime. Se si .do– vesse consentire a chiunque libertà di mettere in onda sta– zioni trasmittenti si precipiterebbe in una situazione di false e arbitrarie libertà, .quale un regime democratico non può tollerare. Non solo si .darebbe adito a servirsi della radio· per minare o .screditare la stessa riconquistata libertà (non sono ipotesi le radio .élandestine neo-fasciste), ma la possi– bilità .di servirsi di .questo mezzo ,di .propaganda resterebbe riserbato a ,partiti, ,gruppi o individui dotati di niaggiori di– sponibilità finanziarie. E per di più con una inevitabile corsa a un sempre maggiore dispendio, in vista di una mag– giore. potenza. Se rettamente inteso dal punto di vista de– mocratico, c _gestito in modo da assicurare una effettiva li– bertà - tutta la questione sta qui - jl mantenimento del– rattuale monopolio della R. A. I. non è tale da .recare troppi inconvenienti. A chi deve spettare la disponibilità di questo servizio radiofonico? Quale contrdllo ed jngerenza deve avere su di esso il Governo? Quali diritti devono avere i singoli partiti per poJer far valere liberamente la loro voce? Poichè la nostra indagine intende limitarsi alle sol-etra– smissioni di caratte,re politico, occorre scinderla nelle quat– tro rubriche nelle .quali generalmente esse· si esplicano: .gior– nale radio, commenti radiofonici, commenti di partito, ru– briche speciali. ritrasmissioni di manifestazioni. GIORNALE .RADIO. - Bisogna dire che forse contro questa rubrici si sono appuntate, · in un verso o nell'altro, critiche e accuse ,di .Ihancan2la di imparzialità e di obbietti– vità. Ma bisogna anche riconoscere che questo servizio non può sostanzialmente svolgersi diversamente che da una ie– dazipne di giornale. Occorre .cioè vi sia un redattore respon– ~abilc capace, oculato, imparziale a cui si lasci per intero la responsabilità del servizio. Egli tuttavia non dovrebbe, a mio giudizio, rispondere di fronte al Governo o a .com– missioni governative (che ,potrebbero premere per versioni partigiane o ammaestrate), ma ad una commissione campo- sta .dai rappresentanti di tutti i partiti che hanno seggio in Parlamento, con eventuale diritto di reclamo contro le de– cisioni ad ,un coHegio di probiviri giornalisti. La .sua nomina e la sua revoca .dov-rebbero essere demandate a questa com– missione senza influenza sul suo rapporto impiegatizio con la R. A. l. Appunto per queste garanzie, il giornale-radio ,dovrebbe essere trasmesso in relais nazionale. Per venire incontro alle esigenze di autonomia regionale, che anche nel campo della radio sono assai vive, si ,potrebbero ammettere trasm11isioni secondarie di notiziaTi regionali, come del resto .anche ora si pratica. E qui basterebbe la responsabilità cl'i redazioni delle singole trasmittenti regionali, sotto il controllo di com– missioni interpartitiche locali. Queste com.missioni potreb– bero -avere .anche la .funzione .di raccog,liere le doglianze lo– cali o di far valere proposte e richieste nei confu-onti della direzione centrale della R. A. I., cosa che non è semprn .fat– tibile, con la desiderata autonomia, dalle Direzioni com– partimentali, dato il vincolo..di dipendenza gerarchica. COMMENTI RADIOFONièI. .- Siamo qui in altro campo, perchè non si tratta più di una rielaborazione ano– ninvi di dati ma di una interpretazione, che non può ·non essere personale, e tanto più lo sarà ,quanto più eminente sia la personalità del commentatore. Anche accettato il cri– terio di riferire' le tesi Jn contrasto o ru esporre dati obbiet– tivi, 1Piul!tosto che ricamarvi sopra versioni sogg·ettive, è chiaro che qui non si possono disporre controlli .nè « un– partire direttive ». (A questo riguardo sarebbe opportuno poter rico.rrere ,a un collegio di ,probiviri per l'eventualità di indebite ingerenze e pres~ioni o di interessate esclusioni). In questo settore J' alternativa è assai semplice. O, nello scrupolo di 1,enir meno alla imparzialità, sopprimere ogni e qualsiasi genere di commenti, .lasciando al ,radio-ascoltatore formarsi una SU'a .op'inione in base al suo pensiero ed aHa lettura dei ,giornali; o affidare (come .del resto si fa a•ttual– mente) questi commenti a ,p~onalità eminenti della cultura e del giornalismo, e appartato daHa politica di primo piano, curando di alternarle .tra le diverse correnti politiche, se– condo un piano ,da approvarsi dalla commissione interpar- titica di· cui si è detto. - In ogni caso, sopprimere commenti che ricordino i fa– migerati « commenti ai fatti del .giorno » o rubriche parti– colari, specie con intenti apologistici di qua'1siasi genere. Questo .dovrà applicarsi .soprattutto -nel confron.to ru commenti all'operato .della Costituente. COMMENTI DI PARTITO .. - In .base ad una diretta ed ormai JÙnga esperienza, sono assai scettico sulla efficacia di rubriche prestabi,Jite, tipo « voce .dei partiti ».·Poco gra– dite al pubb'lico radiofonico, queste trasmissioni hanno un contenuto scipito e .prolisso che ai partiti credo giovi a-ssai poco. Preparate sempre in precedenza (coi fastidio di dover soddisfare piccole vanità o lusingare ambizioni) non hanno mal aderenza con j fatti del giorno, non consentono mor– dente polemico, non ammettono sviluppo di probi-emi con– creti, e pertanto si limitano o a genericità programmatiche o a ,predicazioni ,propagandistiche ,di second'ordine. E al– meno vi parlassero i leader dei-partiti! Invece, affidate ad un am'bi-to regionale, vi parlano per lo ,più .personalità di second'ordine. Sono ,quinru d'avviso che iÌ ,meglio sarebbe sopprimere commenti di simil genere, ma naturalmente con norma in– derogabile e generale.

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