Lo Stato Moderno - anno III - n.10 - 20 maggio 1946

222 LO STATO MODERNO DEMOCRJSTJANJA CONGRESSO Il paTtito della Democr11.ziaCristiana annovera tr11.le •succo deHe loro mgomentazioni: -la dinastia ha mancato al sue· file {POCO più di un milione di iscritti: cioè a d-ire_supera, suo principale compito di difendere la Costituzione permet– di non farga misura, la potenzialità numerica del P: S. I., tendo l'affermarsi del totalitarismo fascista e, se è pm _vero mentre -è notevolmente distanziato dal P. C. I. che può van- che anche la repubb'l:ica nasconde nel suo seno il pericolo tare poco meno di due mMioni di militanti. Ma la D. C., di altre forme, non meno gravi, cli- regimi totalitari, e l'altra ne!hlerecenti elezioni amministrative ha raccolto un numero parte inoppugnabile che codesti pericdli sarnnno tanto più di voti che, grosso modo, possiamo considerare <li poco in- gravi se al nostro partito mancherà un proprio prestigio re– feriore alfa -somma dei ~uffragi ottenuti dai comunisti e dai pubblicano di fronte al blocco della sinistra, risolutamente socialisti insieme associati. Il che sta a dimostrare- che il par- avverso alila monarchia. tito D. C. è queJ.lo che ha la maggiore possibi.Jità di espan- E' noto che !,a mozione conclusiva ha dato a-tto della sione elettorale. E' del tutto naturale, pertanto, che le .preoc- prevalenza repubblicana affermatasi nel Congresso, facendo cupazioni elettorali abbiano .dominato ed insieme caratteriz- però sa'lva la libertà di coscienza degli iscritti di fronte al zato i favoTi di questo I Congresso nazionale de1la D. C.: referendum. Perchè questo deve essere, secondo De Gasp,ni, alla vigilia ·del quale, .uno degii esponenti ,più vivaci del par- l'alto valore del referendum - com'egli ha precisato nel suo tito, Giuseppe J3ru_sasca, sottolineava « il dovere di puntare discorso di. Torino alla fine del marzo scorso -: il valore di decisamente alla maggiOTanza assoluta, che dobbiamo ot- un appello « al singolo cit_tadino italiano, a!.la persona urna– renere se vogliamo attuare i punti essenziali del nostro pro- na, alfa libertà ed alla coscienza del-l'individuo... Tu - aveva gramma »: testua1mente concluso De Gasperi - tu, cittadino italiano, Codeste preoccupazioni di carat1ère elettoralistico si sono devi finalmente dire la tua opinione ». manifestate principalmente in ordine a due questioni, am- Comunque, quali che fossero le ragioni che dall'una e piamente discusse e. vivacemente dibattute: ·runa impostata, da-ll'altra parte animarono così vivacemente codesto dibat– ed in certo 4ual modo imposta, dalla Direzione del Partito; tito - che in un certo momento potè perfino degenerare l'a'1tra impostata, ed in certo qual modo imposta, dall'assem- in un imperdonabile diverbio tra nordisti e sudisti -; co– blea dei congressisti. La prima, concernente i rapporti tra munque, oggi è, incontestabile l'enorme importanza dell'.af– D. C. e gli altri !Partiti, con particolare riguardo a quelli di fermazione repubblicana nel ,partito D. C. Ohi ha avuto oc– sinistra ed in special modo a quello comunista; la seconda casione di scorrere in questi giorni i fogli monarchici della concernente la forma istituzionale della futura Costituzione capitale ha potuto rendersi facilmente conto di quanto siano democratica ita•liana. rimaste sva.Jutate le azioni monarchiche alfa borsa dei valori La questione istituzionale er•a troppo scottante per po- politici. La sinistra repubblicana ha accolto con favore la •.ter essere elusa, ma la Direzione del partito si era preoccu- fatrcata affermazione della tendenza antimonarchica in seno patJa che la discU5sione sulrindirizzo politico potesse polariz- a:Ha D. C., ma quella legittima soddisfazione è stata, d'altra zarsi sul solo problema istituzionale, che reputava secondario parte, notevolmente amareggiata dalla risoluta presa di po– di fronte al vero e proprio problema costituzionale. Il pro- sizione antimarxista assunta da!Jla Direzione del partito D. C. blema da risolvere - sempre secondo ,la Direzione del par- Fin dal primo giorno, a nessuno è potuto sfuggire il tito - non era tanto quello della forma esteriore dello Stato, significativo accenno della relazione del Segretario politico bensì del.J'avvenire _delle nostre libertà. L'Osservatore Ro- della D. C. in cui, ai morti democristiani del periodo clan– mano, dopo che la .disputa sarà dilagata rompendo i fragili destino," venivano idealmente -affiancate le più recenti vit– argini deUa diplomatica riservatezza direziona·le ed avrà coin- time degH « squadristi rossi ». Son parole di De Gasperi. volto l'intera assemblea; l'Osservatore Romano deplorerà che Se l'assemblea dei congressisti si è indugiata, fino· ad la « questione istituzionale abbia arroventato il lungo dibat- esaurire il suo mordente combattivo, sulla questione istitu– tito e sopraffatto l'esame che meritava la relazione sui prin- zionale, il Segretario ,politico si è intrattenuto a lungo, nella cipi programmatici per la Costituente ». sua relazione e nella sua replica, sui rapporti coi partiti Quali eh!! fossero le ragioni che imponevano codesto ri- manisti, accentuando le sue riserve ogni qualvolta passava serbo al.Ja Direzione del ,partito, niuna meraviglia che la .di- a considerare la liriea di condotta da tenere verso i comu– scussioné abbia potuto ass-mnere toni così drammatici, sol nisti. che si consideri per quanti mesi la tendenza repubblicana Non so fino a che punto quèsta risoluta presa cÙ posi– ha condotto la sua teuace opera di propaganda rimontando zione iantimarxista, o meglio anticomunista, mirasse a dare Ja corrente, prima per isolare i monarchici, ,poi .per far de- un più largo credito ali'appel.Jo rivolto al paese di mobHi– cidere gli agnostici. Le induzioni, offerte dalle recenti ele- ta-re tutte le sue energie attorno allo scudo crociato; certo zioni amministrative sul prossimo referendum istituzionale, si è che questo insanabile· contrasto tra democristiani e co– hanno notevolmente rinvigorito la corrente repubblicana che munisti rappresenta il vero epicentro d~lla lotta palitica in ha cercato di afferma1\5i in modo definitivo, nonostante l'ar- Italia ne'H'attuale momento stOTico. dimentosa ;resistenza della cittadella monaTchica. I repubbli- P.rima di affrqntare -la delicata disamina di questo in, oani hanno avuto buon gioco, dimostrando al Congresso la sanabile contrasto, è onesto permettere un doveroso ricono- ' grave responsabilità che si assumevano i foro avversari di scimento: la Direzione del P. C. I. ha fatto tutto -ciò che era fronte agli elettori, omiai manifestamente orientati verso la ad essa praticamente possibile - soprattuttÒ ad opera del soluzione repubblican'.l. Opportunismo de!J'ultima ora? Così suo rappresentante più autorevole - per sanare o, per lo hanno .replicato, accusando, i monarchici. In realtà, questi meno, attenuare codesto contrasto con i democristiani che ultimi ebbero la possibilità d'inasprire la disputa e di farla sempre hanno respinto, mofoia~do per verità ampiamente degenerare sul piano della polemica più scabrosa, perchè i . ogni loro fi#uto, la « mano •tesa » da essi qualificata come loro avversari, p{ù che dimostrarsi convinti fautori deJ.l'isti- « minacciosa ». Gli è che i democristiani, non solo condan– tuto repubblicano, hanno principa:lmente criticato la dina5tia nano l'ideologia a cui s'ispira l'azione comunista, ma 50110 savoiarda da un punto. di vi,ta antifascii:ta. Questo era il fe~mamente convinti che i comuni,ti debbano essere consi- e

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