Lo Stato Moderno - anno III - n.8 - 20 aprile 1946

LO TATO MODrERNO 191 NOTE QUINDICINALI. ALIMENTAZIONE ,. degno di tal nome rifiutoerà di limltare Il governo lavurista ,aveva preso cer.- ,-r, ll prapr!o consumo di prodotti allmen– l'amente una seria decisione allorché tari qttando tale risparmio serve ad evi– giorni or sono si è offerto di introdurre tare la carestia in altri paesi•· Siamo il razionamento del pane in Gran Bre- giunti al momento - cosi scrive il tagna, a condizione che anche gli Stati Manchester GuaTddan - di mettere al– Uniti compiano anch'essi un tale passo. la prova ta1e assi,curazione. Gli scettici potrebbero considerare l'of- La risposta americana al.Ja proposta ferta inglese come un semplice gesto, britannica non incoraggia certo a con– dato che non c'era da attendersi che il siderazioni ottimistiche. Le disponibili– governo americano l'av.rebbe accettata. tà mondiali di cereali present-ano un Infatti il governo di Washlngl'on l'ha deficit del 40 % rispetto alle necessità; già respinta, adducendo a motivo del Hoover ha calcolato che ci vorrebbero rifiuto il fatto che il l!'azionamento del almeno diciannove milioni di tonnella– pane, in un ,paese cosi vasto e che pro- te di grano per sostenere l'Europa nei duce esso stesso moltissimo grano, sa- prossimi- tre mesi, mentre ve ne sono rebbe stato difficile da introdurre e si sottomano ,solo undici milioni. Una con– urterebbe ad ostacoli, mentre esercite- ferenza si è riunita recentemente a rebbe il ~ggiore influsso psicologico Londra per vedere di alleviare la crisi, sulla popolazione: sarebbe assai più fa- ma da una riunione di emergenza, com– cile per l'Inghilterra, che di,pende ifi posta quasi esclusivamente di stati im– molto maggior copia dalle importazioni, portatori e consuma.tori, non ci si ·epo– di riuscire col sist-ema del razionamen- tevano attendere soluzioni sensazionali to a risparmiare unà maggior quantità del problema; i governi europei pos– di grano a favore degli altri ,paesi. ;L'ACROPOLI diretta da Adolfo Omodeo Somrnarfo del numero 15, marzo 1946: Adolfo Omodeo: La frattura del Il governo britannico e la pubblica opinione non Intendono certo incassare senz'altro questo ri:fiuto ed accedere al punto di vista americano. E' indubita– bile che dal punto di vista strettamente • tecnico • le premesse per l'introduzio– ne del l!'azionamenl'o del pane siano molto più favorevoli nel Regno Unito, dato che quivi tutto il complesso appa- PaTtito d'Azione - Mar:io Themelly: Li- rato dell'economia di guerra è stato beralismo e democrazia in GiU$eppe sin'ora, e viene tutt'oggi, mantenuto jn Mazzini - Gab:rùele Pepe: Attualitd di tutta la sua severit,à: ma ciò non vor- - Mazani- _ Adolfo Om-Odeo: 1t concetto rebbe certamente dire che un tale sup– plementare sacrificio risulterebbe leg– gero per la popola:tione. E' chiaro che una nazione, la cui nutrizione è stata tenuta per sei lunghi anni ad un livel– lo appena suffici~nte per integ-rare le forze, troverebbe una nuova restrizione abbastanza diMicile da sopportare. Se gli americani vogliono parlare di uno sfavorevole effetto del razionamento del pane, non si può non far loro presente come possa apparire perlomeno singo– lare una tale psicologia a tutti quei po– P<iliche da l!nni praticano la più stret– ta disciplina nell'alimentazione. Si sa bene che vi sono stati paesi che vivono in un vero e proprio tmperfluo, e che di effettive limitazioni durante la guerra non ne hanno avuto che .una vaghissima idea: e si è fortemente col– piti dal fatto che di ·fronte alli care– stia che in questi ultimi mesi si è net– ~'a!nen\e delineata e si va .accentuando m tan\i ipaesi, e tra di essi molti di quel– li che in {#11e:i-ra le sono stati alleati, l'America non abbia intrapresa alcuna seria misura per autolimitare i pro1>ri consumi. Gli Stati Uniti ri:fornlscono il mondo, è vero, con .grandi quantità di Prodotti alimentari, ma è da sperare, eome ha assicurato Truman in un re– cente discorso, che • nessun americano I mazziniano di popolo - Edoardo Benes: La Ceco$1.ovacchia tra Oriente e Occi– dente. Orientamenti: Nticdla De Simone: Problemi de!Jla riforma agraria. Dall.i s~pa i'11a1iana e straniera: Estratti da: L' Aube, Avanti!, Combat, Corriere d'Informazione, Th,e Daily Express, The Da.'ily He:rald, The Daily Mail, Gimbizia e Libe-rtd, L'Humanité, :,'Inidipendente, L'Italia del Papol.o, Jou-rnal de Genève, The Manche;,te-r Guardian, La Nuova Europa, The New York Heraild Tribune, Il POpolo, Il Quotid.i~no, The T,imes, The York3hi'l'e Post, su: • Le Eilezioilli in• U. R. S. S. », « L'assembl-ea delle Na7Jioni Unite a Londra», • TentamvI. dell'opposizione in Gran Bretagna e Francia •, • Voto ob– bligatorio e :neo-fascismo in l'talia alla v.igilia tiella Costitunente •• ecc. ~ Rassegne: 'ArmaJldo Saitta: La colla- na 'Hl.storia. fn corsivo: Uomini e partiti. sono al massimo accordarsi sulla mi– gliore utilizzazione del raccolto, su di • una più equa ripartizione del prodotto e sui metodi più razionali di raziona– mento e di controllo del consumo, e niente di più. Ma il pericolo della fame non si estende solo ai prossimi 75-90 giorni (cosi tanto dovrebbero, secondo il ministro americano dell'agricoltura, durare i preparativi negli Stati Unit'i per l'introduzione di un sistema di ra– zionamento); è preveduto che neppure nel prossimo anno si potrà contare su di una produzione di cereali sufficien– te. L'introduzione del razionamento del pane negli Stati Uniti sarebbe di van– taggio non solo per il rifornimento de·– gll altri paesi in un tempo S'UCCessivo, ma potrebbe anche incoraggiare alcu– ne altre nazioni a sacrificare, nel vicino periodo critico, le loro già magre 'riser– ve, nella certezza di p-otere più tardi ot– tenere dall'America la sostituzione del– le scorte consumate. Tale assicurazio– ne, invece, è stata espressamente rifiu– tata. Non ci !'esta che da attendere che il ,governo laburista, una volta che si è deciso a sollecitare pubblicamente l'A– merica, non desista dalla sua offensiva malgrado sia stata una prima volta re– spinta, ed insista invece, forte dell'opi– nione pubblica del ,resto del mondo. RETl'IFICHE Intorno alla morte del comandante– delle forze britanniche a Giava, mag– gior generale Mallaby, del quale a suo tempo si era detto che fosse stato as– sassinato, il Comitato centrale indone– siano ha pubblicato un comunicam, nel quale si contesta la veridicità della ver– sione britannica, secondo la quale il Ma'llaby sarebbe stato ucciso mentre parlamentava con i capi della insur.re – zione: gli attentatori avrebbero a~ro– fittato della tregua d'armi concordata per l'occasione per colpirlo a morte. Nella dichiarazione del Comitato si afferma come manchi qualsiasi prova di tutto ciò. Pare piuttosto che il gene– rale sia stato co.lJ)'ito dalla esplosione di una granata a mano che un 1 ufflciale inglese stesso lanciò contro le torze in– donesiane; la cosa verrebbe confermata dalle dichiarazioni che il deputato la– burista Tom Dribei,g ha pronunciato lo scorso 26 febbraio alla Camera dei Comuni, ri:ferendo le parole di un uffi– ciale inglese, secondo li quale Mallaby cadde mentre erano ancora i,n corso i combattimenti a Soerabaja. Égli dun– que non è stato ,preJlledltatamente uc– ciso, ma è moi:to sul campo di -bat- taglia. · Il Comitato centrale indonesiano riaf– ferma di essere convinto, e con eeso tutto Il popolo indonesiano, che Mal– laby non è stato ucciso dagli indone– siani, e tanto meno in quel modo inu– mano che da parte inglese ai è voluto

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