Lo Stato Moderno - anno III - n.8 - 20 aprile 1946

188 st~ dal~e conserve è quello del'le carni conservate, insaccJte o no, legato al– l~llevamento dei suini, industria com– plementare e del.[a produzione dei for– maggi e della produzione del granturco. Bisognerà forse ricorrere per l'ingrasso ad importazioni di granturco d'oltrema– re con qualche sistema di esenzione di dazi per quel tan l-o che poss3 serviire allJ'ing,rasso dei suini per esportaziOllle, tanto per accennare ad un problema. Comunque è !111ter.essante sapere che nel '34 esportavamo carni insaccate pw 86 milioni, pari a circ-3 un mili=do e mezzo delle povere lire d'oggi! Produzione che si appoggia sulla ar– boricoltura con ampi riflessi sociali è quella della seta. Non è chiaro l'avve– nire di questa industria casalinga! Siam venuti piano piano abbandonando que– sta cospicua fonte di ricchezza per ra– gioni sociali e tecnico-scientifiche. È fi- LO STATO MbDERNO ' nita l'epoca in cui si doveva dire ch'e– ravamo i primi del mondo e -che la ma– levo!enzia di stra111ieri non ci voleva riconoscer primati. Nel C<!mpo serico fummo i primi: il Giappone ci tolse in_ poche decine d'anni questo primato e proprio per ragioni tecnico-scientifiche. Il dato di fatto incontrovertibile è que– sto: 10 kg. di nostri bozzoli danno 1 kg. di filato, al Giappone baslano circa 7 e ci sono arrivati per selezione delle razze dei bachi ecc.! Donde una nostra infei;iorità nei costi di produzione. Poi c'è il fattore umano; una volta abban– donato l'allevamento, scomparsi o di– strutti i sia pur rudi men tali strumenti per la produzione casalinga, non si ri– torna a quella consuetudine. In Toscana non si allevan più bachi, in Romagna ed in Emilia si è abbandonata ,questa arte! Dai 30, 40, 50 milioni di kg. di bozzoli freschi di anni fa si è scesi ai 22 del '44, agli 11 del '451 Sarà molto se rdusci1remo a· riportarci sui 20-25 mi– lioni! M.i anche se riusci!remo a mig,1io– rare H raippotto bozzdlo-s~ iJ: ch,e--pre– suppone un'attrez:zatura di scuole, isti– tuti di ricerea eec. pressochè ines1Stenti da noi. Vorranno le nostre popdla2Jloni agrarie ritorna,re allo sforzo di labo– riosità sia pur contingente che richled'e l'aLlevamznto del baco da seta? A con– clusione d\ queste note su11a seta con– vien an1Che' accenna.re che la co1tiva– zion~ del gelso va riformata propagan_ dando ;a diffusione pei nuovi impianti déJ.llallevamento a siepe e non. più a pieno vento. Intanto non perdiamo di vista che nel '31 esportavamo 6 milioni e mezzo di chili di seta te atta ·che oggi avrebbe un va[ore di 33 mriLiardi!' • (continua) . ROLANDO BALDUCCl ' RASSEGNA DELLA STAMPA- ESTERA La lega araba L'aspirazione di tutti i paesi' arabi ad una cooperazione politica che il siste– ma dei mandati dopo la prima guerra mondiale aveva ritardato, subordinando i vari stati del Levante alla politica di Pa.rigi e di Londra, pa,re sia om coro– nata di suocesso: cosl commenta.,la situazione il Times del 22 marzg. Espex,ti europei d4 cose arabe tendo- Alo a dare, al movimeqto unita-r-ào d\ guel mondo un'origine recente, che ri– sale al secolo XIX e rilevano le rivali– tà sempre esistenti fra le vane dina– stie e stirpi. La tendenza unitaria, raf– forzata dalda disilntegi,azione l:!eli'Im– pero turco :nel 1918, ebbe ,un ulteriore impuJso in questi ultimi teJntpi per 1e dichiarazioni esplicitte di Anthony E– den net 1941 e 1943. Esistono tuttavia anche dehle correnti contrarie che si ap– poggiano soprattutto ai più forti i'ra g'li stati arabi, ~tto e l'Arabja saudita, timorosi df perdere quella posizione di preçominio nel vicino e medio Oriente che a,ttualmente detengono. Ciò non pertanto la Lega il 10 maggio 1945 giun– se a costituirsi, e le esigenze del mo• mento diedero atltla sua attivi1à un in– dirizzo concreto ed im,peditrono .discus- · sio.--'ii dilatorie su questioni di principio, La crisi in Siri~ e nel Libano si impose subilo ai1la discussione, presto seguita dailile altre che la fine del confiltto _por– tò con sè. In p11Ìmo piano apparve LI problema deltle ex cp]Olllie italiane:- il segretario general,e delia I.iega, .A!bdel Rahman Anam Pascià, ohé'lfu uno del capi della resistenza anti-italiana :l!ra hl 1915 ed Il 1924, è d\dt>inione che alla Libia debba essere garantita l'indipendenza o debba essere posta sotto l'amministrazione fi– duciar~a della Lega. EgH appoggia que- r sta pretesa con la constatazione che la civhltà europea non ha dimostrato in questi ultimi sei anni runa qualche su– peniorità nell'amministra:1lione di terri– tori extra europei. Più scottante ancora appa,re il _pro– blema palestinese. « Per I.a Lega I.a questione pa,Ze– stinese è ·semplice. La Pa~tina è e deve ritnanere un paese arabo. La Lega affe,rma Za differenza fra ebrei sionisti e ,non ,sionisti, e 'nega ,che !a IS1l,(1 opposizione "'1 ,sionisimo debba ccmsidera.rsi anti-ebra.ismo, argomentan_ do che gli arabi ,non 1ha.nno certo queUa tradizione di persecuzione, dispersione ed uccisione degli ebrei che caratteriz– za gli europei. n ,punto di vista -della Le{la è che ,le icomunitd ebraiche in t.er – ra araba, come 1!e ,mJinoranze d'ogni luogo, 1Sono 1Soggette a. ,doveri li/e-NO Io stato in cui viv,pno e che non Q)Ossono sostenere il sionismo ed esser,e ,contem– poraineamente leali cittadini de!-!o s,ato da .cui dipendono. Essa. inoltre "1 lagna ,che Le C-0111:unitd ,ebraiche di cittd arabe come Ba,gdad, Damasco, II Cairo e Tripoli 710n furono mai sioniste,fino a che non furono eccitate da.Ua !Propa– ganda. sionista. •. Il problema cenbrale de:la consisten– za della Lega araba è - si è notato - rawresentato da i t11azionalismi de i singoli stati, specie i più forti, e daile gelosi11 redproehe: tproblema cronico d~ quoosiasi associazione supernazionalo quando essa a56Ullla potere' politico. Sembra ora svanito H periicolo dell'op– posizione :f\rancese, tin ordine alla nuova posizione di indipendenm assunta dalla Siria e dal Libano. La posizione araba è nettamente avversa alila Francia, cui ,rimprovera di aver piuttosto coloniz– zato che preparato i paesi per un go– verno autonomo. Negli ambienti sionisti la nuova Le– ga considerata dapprdma con irOl!lia, ha fatto impressione per il'a~t}vità concreta che la caratterizza. Cosi essa-è di!Venu– ta ora in tali ambienti « una creazione brLtannica, parte di « una COl}torta po– litica di rappacificamento dei paesi a– rabi/. La nuova orgat11izzazione ha tuttavia tali compiti nelll'ambito del mondo ara– bo, che l'attiv.Ltà e la vita di quelde re– gioni non potrà non risuilttarne e,.ffelti– vamente avvantaggiata: basti pensare ad 1 ~empio ald'abdli.zione o a1l'aillegge– rimento di ~tte quelile barriere che il f:razio~ento politico ha ira.pposto ai libero movimento di uOmlini e merci. Il .fa.lito che essa sia stata or.eata in un momento in cui inca1J.mva la riisolu– z,ione di problemi pratici l'h;l salvata da elucubrazioni dottrinarie: essa ap– pa,re ora disposta .seoond-0 l'esenwio del– l'Jm.pero britannico ,i non seguire al– cuno schema d'azione inceppante ma neld'adattarsi a4la risoluzione dei pro– blemi contingenti. « La princi1:><J,!e forza che la lega tien,e unita è difensiva: ,è la resi– stenza. aJ!,!a domi>nazi-One straniera of– ferta da.i pa.esi che ne sono mem· bri .... Mentre Q)Toc!ama che neSoS!Una ipo– tenza. !estera ha i! diritto di occupare « qualsiasi cosiddetta Q)OSizione strate– gica• .,nei paesi arabi, la Lega ,crede inevitabile l'amicizia con la Gran Bre· tagna. Ne1isun'a.ltra Potenro può a.iuta· r-e la Lega icome Il.a iGra.n !Bretagna. Que– sta da parte 1SUa 'Il.on può -che \Salutare ton !Simpatia. ogni organimno che raf· forzi m pace e la \Stabilità tdel ,medio _ Orient-e. E' ,tuttavia essenzicrle che !Il cooperazione f-ra. la Lega araba ,e l'I'"l,– pero britannico ,non <la.sci aku-n adito a. ,sospetti, fonda.ti od infonda.ti , che la Lega -sia amo strumento britannico•·

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