Lo Stato Moderno - anno III - n.6 - 20 marzo 1946

LO STATO MODERNO 139 DOCUMENTAZIONE I compiti post-bellici dell'economia sovietica Quando Ja Russia decise di trasferire le sue industrie verso oriente, la sicu– rezza militare aveva una importanza del tutto secondaria. La guerra che la Unione Sovietica ·.si vide costretta a condurre dopo, ha ostacolato i.J suo svi– luppo economico che stava proprio con– cretandosi col movimento verso orien– te, e tale ostacolo diventerà di certo, e s'intravvede già, il fattore più impor– tante della politica estera nei prossimi due decenni. Lo spau,racch,io de I bolscevismo e delle sue mire internazionali strombaz– zato dalla propaganda dell'Asse non po– teva avere fondamento, perchè nel pe– riodo prebellico, àl sovieti stava più a cuore trasformare i tesori del suolo in beni di consumo, per elevare il tenore di vita del popolo, che prepararsi ad una guerra contro altre potenze mili– tari. Una guerra esisteva di già in Russia e molto più importante: la man– canza di beni di consumo; guerra co– struttiva, che Hitler ha interrotto, fa– cendo trasformare tutto l'apparato e– conomico sovietico per la produzione di ordigni bellici di difesa e di offesa. L'asserzione di questa verità si po– trà convalidare comparando il lavoro compiuto dalla Russia nell'anteguerra rispetto al maggiori paesi del mondo. A questo fine ci serviamo di un'opera sconosciuta agli studiosi italiani, per– chè interdetta dalla censura fascista, o– pera del tutto insospettata ed onesta, dell'economista australiano Colin Clark • Condltions of economie progress •, e– dita all'epoca in cui nell'impero ingle– se non si avevano ragioni palesi di op– porsi ad una propaganda antisovietica. Clark, esaminando nel su o libro il consumo di alimenti Jn 19 stati diversi, consbatava che a questo rlguard.:i, la Russia, nel decennio 1924-35 stava al penultimo posto. Il russo, sicchè, pote– va concedersi soltanto il 29 .per cento del nutrimento che consuma un neo– zelandese (l'uomo più nutrito del mon– do, asserisce l'A.); con.trontato con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, la per– centuale era rispettivamente del 37 e del 48 per cento. Facendo il confronto del reddito rea– le annuo medio degli operai in 30 di– versi stati, l'Unione sovietica stava al Quintultimo posto. H che significava che un operaio russo poteva concedersi kl • unità internazionali• 77 per cento in men o del!' operalo americano, 70 per cento meno dell'inglese e 69 ~r cento meno dell'operalo svizzero. (Per unitd internazionale Clark in– tende quei beni o servizi che nel de– cennio 1925-34 costaTono neili Stati Uniti, in media, un dollaro. Ai fini del confronto, il reddito reale è dappertutto calcolato sulla base di 48 ore alla set– timana). La causa fondamentale del basso li– vello di vita II'usso era Ja scarsa pro– duttivltà per individuo della popola– zione agricola e la mancanza di una industria moderna. In un confronto della produzione agraria netta, Clark trova l'Unione Sovietica con 88 unità ,internazionali, fra 19 stati, ed al pe– nultimo posto; cioè il lavoratore russo produceva soltanto il 4 o/o della produ– zione agraria media del lavoratore del– la. Nuova Zelanda, il 7 o/o dell'Argenti– na, il 9 % dell'Uruguay ed il 18 o/o della Gran Bretagna. A.ppa:re evidente da questi indici che preoccupazione massi– ma della Russia doveva essere 10 svi– luppo dell'agricoltura. In quanto all'industria, il rapporto fra il suo gigantesco fabbisogno e le sue I– nesauribili fon ti di ma terie prime non era affatto adeguato, quando si pensi che nel 1928 possedeva 69 altiforni a cospetto dei 934 della Gran Bretagna e produceva appena un dodicesimo del– l'acciaio che nello stesso anno era pro– dotto in America. Ma già erano in corso le program– mazioni dei piani quinquennali. In agricoltura, H numero dei tratt.>ri nei soli anni 1938-40 sall da 27.733 a 523.000. Le forze lavoratrici rese libere dall'agricoltura passarono all'industria e la percentuale dei lavoratori agrari sce– se da 78 nel 1926 a 46 nel 1939. Queste forze fecero aumentare la produzione industriale del 240 o/o contro 145 del Ci– le, 126 dell'lnghilter:ra, 104 del Canadà e 102 degli Stati Uniti. Aumento del reddito reale della popolazione lavora– trice, fhe, espresso in unità internazio– nali, presenta Ja seguente progressione: 1923/185, 1928/290 e 1937/379. Tale sviluppo rappresentò per il mon– do del lavoro un progresso mai fino al– lora raggiunto dagli Stati, facilitato dal– la arisi imperante In quel periodo. Pur– nondimeno il compito dell'Unione So– vietica era di un'enormità tale, che no– nostante- questo sviluppo senza prece– denti, alla fine del secondo piano quin– quennale aveva fatto appena i primi passi verso un adeguamento alle con– dizioni dell'occidente europeo. A questo proposito è significativo cl– tare dall'opera di Sir Walter Citrine, segretario generale del Congresso delle Col'porazioni britanniche U confronto tra U tempo minimo di lavoro che un lavoratore russo ed uno britannico do– veva impiegare, nel 1937, per potersi comperare un dato articolo. Sir Citri– ne viene a questi rJsu.ltatl: una libbra di pane o di zucch&o: In Russia 30, in Gran Bretagna 11 minuti; un vestito da uomo; in Russia 78, In Gran Bretagna 27 ore; un baule di fibra: in Russia 15, In Gran Bretagna 13 ore. Questi risultati danno modo all'eco– nomista austria.Jiano di affermare che • appena nel 1936 fu nuovamente rag– giunto in Russia il reddito reale del 1913 •· E cosi l'Unione Sovietica, due anni prima deLlo scoppio de1la guerra, si trovava ancora davanti ad un com– pito formidabile di lotta contro il di– sagio economico. Già durante il primo piano quinquen– nale la Russia si vide costretta, avuto riguardo alla situazione politica, a !ra– zionare le sue forze lavoratrici per ar– marsi militarmente. Fu per questo, che nel 1933, Stahn motivò il fatto di non poter eseguire il piano per il 6 o/o, In seguito al rifiuto dei suoi vicini di sti– pulare patti di non aggressione ed alle complicazioni politiche in Estremo 0- 'riente ed accennò che si sarebbe visto costretto a trasformare, in tutta fret– ta, molte fabbriche per metter.le in gra– do di produrre materiale moderno di difesa. Durante Jo stesso anno anche la ascesa al potere del nazismo non man– cò di esercitare un'influenza dannosa sul secondo e terzo plano quinquennale. Quale influenza avrà ora sui compi– ti postbellici della Russia ~o stato del suo sviluppo economico? Per rispondere a questa domanda bi– sogna ricordare che quattro mesi prima dello scoppio della guerra russo-tedesca, Voznesensky disse: « calcolato per abi– tante, noi stiamo sempre dietro agli Stati Uniti d'America e precisamente: per il carbone; l'acciaio e l'elettricità, fra il 60 ed il 75 o/o. Questo squilibrio dev'essere elim:nato. Le industrie me– tallul'giche e petrollifere non possono ancora coprire il nostro fabbisogno; la industria edili3i.a non assolse il suo com– pito nel 1940. La il'IOStra rete ferrovia– ria è insufficiente. E' chiaro quindi che la Russia, dopo Ja guerra, deve fare sforzi colossali per mettersi in careg– giata •· Quali saranno adunque le conseguen– ze di questo stato di cose sulla politica russa del dopoguerra? Gu&ra di con– quista e rivoluzione mondiale? Sem– brano ben poco probabili In tali circo– stanze. La Russia ha bisogho di un •!un go periodo di pace per poter continuare a dedicarsi all'urgente lavoro di rico– struzione economica nel suo interno. Questo compito immane condurrà ad un orientamento verso finterno; come lo stesso Stalin ebbe a dichiarare: « IJ nostro orientamento nel passato ed il nostro orientamento ne I presente, s I volge verso l'Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche e solta,nto verso di essa». . GUGLIELMO cmLLEMI

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