Lo Stato Moderno - anno III - n.4 - 20 febbraio 1946

cordare che, fin dal Congresso di Vienna, Talleyrand alludeva al non intervento come ad • un termine diplo– matico di valore sconosciuto•. G1i effetti di questo stato di cose si fecero presto sentire. In lspagna la guerra. continuò e continua .tuttora, in Cina essa scoppiò con violen7J3 senz,a precedenti ed il Giaaiip<me,nascondendo Ja propria aggressione sotto il pretesto di un'operazione !}rivata di polizia, ha reso noto alla Gran Bretagna, alla Francia ed ag1i Stati Uniti che saranno usate rappresaglie contro i beni e gli interessi di questli paèsi nell'Estremo Oriente, qualora essi vengano in qual– siasi modo in aiuto alla Repubblica Cinese. Al tentativo nazista dii annettersi de– finitivamente l'Austria per mezzo di un •putsch• interno, questo disgra– ziato paese si troverà nell'impossibilità di procurarsi le armi per difendere la sua indipengenza. Identica sarebbe la situazione della C~slovacchia. E tali atti d'aggressione si potranno spiegare come • misure di politica interna». Questo atteggiamento potrebbe un giorno svolgersi a danno della Gran Bretagna e della Francia che, dopo tutto, nella guerra mondiale dovettero la loro salvezza ai rifornimenti d'armi americani. Non voglio qui ricordare le numero– se occasioni in cui il comitato di non-intervento si abbandonò aU'abitu– dine di rimangiarsi la parola data'. L'unico merito di tali fatti fu di dimo– strare la superiorità dell'asse Roma– Berlino. Era certo un congegno accu– ratamente studiato. Ogni concessione fatta dalla Germania veniva ritrattata dall'Italia e poi entrambi univano i lo– ro sforzi nel tentativo di separare la Russia dalla Francia e dall'Inghilterra. Per più di un anno questo giuoco con– tinuò e le democrazie se ne lasciarono ingannare. Eppure le mire e le amb-i– zioni tedesche ed italiane erano abbon– dantemente rivelate da libelli, opuscoli e libri. In un'opera intitolata « Das Welt. geschehen am Mittelmeer • Margaret Boberi, sull'articolo di fondo del « Ber– liner Tageblatt •, scrisse; « Il sogno del– l'Italia è di raggiungere l'Atlantico at– traverso l'Africa Centrale e il Lago Tchad. L'Italia vorrebb-e prendere l'In– ghilterra e schiacciarla nell'Egitto e nel Sudan. La Libia e l'Eritrea da una par– te e l'Abissinia dall'altra formano le due branchie di questa morsa ... •· In un 11bro intitolato « Der M:tteJ– meerraum • scritto da Hummele Sie– wert con una prefazione del generale Haushofu>r, si dichiara che « ... l'impor– tanza della Libia consiste prkipa.imen– te nella possibtlità di espmdersi, di là, in val1ie dire:llioni. Le grondi caTOvanie– re che portano da un lato da. Tripoli a Tombuctu attraverso il Sahara, dall'al– tro al lago Tchatl e fina;mente a sud– est al ·sudan anglo-egiziano dànno una L6 SfATò M◊DÈRNO. chiarà idea della direzione di talle espansione •. Gli st~si autori cosi si espr,imono a proposito del!la Tunisia: • La Tunisia con Biserta forma un punto ,di sempre maggior a,ttrattiva per l'Italia. La Tu– nisia, così vicina al:la Skdlia da costi– tuirne quasi un'appendli.::e, è sempre stata considerata daJl'l'Ita•lia come una sfera d'1nteress,e italiano. I.I più grande errore d0ll'Ita,lia fu d1 non averla oc– cupata•· Nel numero 51 dì • Biblioteca na:llista • leggiamo ancora, scritto da Sell: « L'av– versario colon:a.lie delJla Germania è l'In– ghilt~rra. E' inutille farle proposte in merito. Ogni volta che la Germania tocca il problema coloniale, l'Inghilter– ra •le chiude la via. Le pretese coloniali tedesche verso la Grecia, ,il Portoga!Uo ed iJ. Belgio sono di minor importanza in contronto ,aN'enorme partita aperta con l'Inghdlterra •· Sel! aggiunge poi: « Quanto allle nostre richieste circa i domini del Sud-Africa, della Nuova Zielanda è dell'Australia, dovranno es– sere condotte con metodi diversi. Si po– tranno sollevare questi domjni contro la madre-patria•· Sotto Hitler grandi sforzi sono stati fatti daHa propaganda ,in questo senso, specialmente nehl'Unione sud-africana, dove il 1Jocale ramo nazista è .tollerato se non incoraggiato da 1 Ministro della Guerra, Pir-0w. Da notarsi il fatto che il capo di questo ,partito n0l Sud-Africa è ii professor Bohle, padre di E. W. Bohle, capo dal dipartimento berlinese che controlla le azi-0ni dei tedesehi a.I- · l'estero. Frattanto la guerra spagnola entrava in una nuova fase. L'aspra resistenza d~ republ:ilicani constr.ipse l'Italia e la Germania, rbenchè ;eonbro voglia, a man– _dare rinfurzi. Si comindò a ,nutrire qualche sfiducia circa i risultati eco– nomici di quegli sforzi. Soltanto impa– dronendosi . deO,le ri·cchezze del sotto– suolo spagnolo ct si sarebbe potuto as– sicura,re un adeguato compenso pir le sempre crescenti somme che essi anti– cilpavano a Flranco. Il Fuehrer mandò in Ispagna il gene– ra'1e Faupel, perchè gli rifur.isse circa LI modo mi•g1iore di sistemare le cose colà e di trarre dalla guerra il maggior profitto possibile. Il rapporto del gene– rare Faupel in da-ta 13 gennaio 1937 Ai nostri abbonati offriamo l'abbonamento cumulativo CO Il al prezzo di Lire 792 89 consig-1:ava di mandare dn Ispagna un fu-esco contingente di 80.000 uomim. Questo, diceva egLi, era « il min,imo quantitatLvo con cui poter assicura,re iù felilce esito della campagna ». Gli 80.000 uomini dovevano ess~e inllliati a,lle seguenti condizioni: 1) Il controllo delle operazion,i mili– tari da parte di uno Sta.to Maggiore italo-tedesco. 2) LI consolidamento dei terni.tori oc– cupati da parte dei Faiangistl, ad esclu– sione dei carlisti. 3) L'invio di 300 istruttori ita•liand al Falangisti. 4) La riorganizzazione deJ.l'ammin1- strazione marocchina da parte di com· petenti volontari tedeschi. 5) Lo svil-uppo sistematico del Maroc– co spagnolo da parte di compagnie te– desco-·spagnoi:e -con preponderanm di capitale tedesco. 6) J.J mantenimento di truppe _j;ede– sche ed italiane in lspagna fino alla completa ,pacificazione de! ,paese. La sostanza del commento di Hitler su questo rapporto tu che Ja .Germania non si ,sarebb-e ritirata daUa Spagna senza essersi aS&icura,ta le colonie. Quanto seguì è a conoscenza di tutti. Ai! pr,incLpio dell 1937, contingenti tede– schi e i,ta,liani, in numero rispettiva– mente di 10.000 e di ·80.000 µomini, con l'aiuto di truppe naziona.Jiste, occupa– rono i più importanti punti strategici della Spagna, non solo nel Mediterra– neo, dove la presa .di Malaga f.u il pri– mo notevole successo ilailiano, ma anche sulle coste del•!'Atlantico. Un articolo del generale Ougnac pub– blicato su « La France Millitaire • ri– vela l'al:lal'llle destato da questi avve– nimenti nello Stato Maggiore francese. « Col pretesto dì alutàre .i. naz.ionali– sti spa,gnoli e di dmpedire l'intervento bolscevico, g.J'ItaJiani si sono stabiiliti nehle Isole Baleari. Nume,rosi Tedeschi si trovano neMe Canarie e sulle coste del Maroco s,pagnolo, a Oeuta e a Me– li.llla.E' una neressità vitale per la Fran– cia di ,a,ver libere le comunicazioni col Nord-Afu'ica. Per l'Inghilterra è di grande importan2l3. la stz:ada delle Indie attraverso Gibilterra. Le vie mar,ittime indispensabili ad entramb-e sono diret– tamente minacciate daUe posizioni che Italia e Germani•a hanno occupato du- rànte lo scorso anno. (continua) L'ACROPOLI

RkJQdWJsaXNoZXIy