Lo Stato Moderno - anno III - n.3 - 5 febbraio 1946

. ' 52 • LO STA'tO M-ODE>RNO sta, gruppo· d'unità r1rpubblica11a,radicali e radic;ili,-socialisti, <:e>ntadinj, indipendenti). Tale nuovo schieramento delle forze politiche, chE! se– gnava nettamente il distacco fra la Terza e la Qµarta ·Re– pubblica; doveva avere notevoli ripercussioni sulla compagine governativa. Se il generale De Gaulle, che risultava, anche dall'esito del referendum che aveva accompagnato la consul– -ta7lione elettorale, il trionfatore de)la giornata, vemw rie– letto a capo del governo (e a un certo momento sembrò tut– tavia, per il confliltQ subito manifestatosi .c&ni comunisti, che nou dovesse rimanervi), e se tutti i partiti presenti alla Co– stituente furono inclusi nel gabinetto da lui formato il 21 no– novembre, la composi:lliçmene fu assai diversa da quella del precedente: in luogo di cinque socialisti, due comunisti e due repubblicani popolari sui 19 membri del primitivo Go– v.erno Provvisorjo, si ebbero cinque •.Jllinistri pe1 ciascuno dei tre .partiti maggiori, e sei complessivamente per gH altri (1). es.tei:a su questa li~e;i, era ben singolare. v.i ·fiodsse una dil– ·tat.ur.a - 'ima delle più vecchie d'Europa, che, risale .al jò.26 -, ed è quindi comprensibile il gesto del presidente ,Salazar, che il 7 ottobre scioglieva iqiprovvisamente l' As- semblea naziona:le total-itariamente ligia ai Governo per .in– dire a distanza di quaranta gio,mi nuove elezioni. Forse egli sperava che la brevità del tempo loro concesso impedisse ai gruppi di opposizione di organizzarsi, e il suo governo potesse così procurarsi a buon- mercato un'investitura popo• lare, non inopportuna in questi tempi. Quando però si ac– corse che le cose procedevano diversamente, mutò registro: imbavagliò-l'opposizione e prese a perseguitarla in ogni modo, inducendola ad astenersi dalle elezioni del 18 novembre. Alle quali pertanto si votò, more balcanico, sulla lista unici! del Governo.. ma non si pretese, come in certi Paesi bakanioi, di far ciò non di ·meno risultari; un concorso plebiscitario La prima fondamenfale misura di carattere socialista vo- - alle urne. I votanti sarebbero stati il 60-65 o/o; notizie ,di parte avversa parlano addirittura di 42 o/o, cpn fo·rte pe_r– centuale, altresì, di. schede bianche. • tata da1la Costitµente è anailoga a que1la adottata· dal Par– lamento inglese: ma in F•rancia il 2 dicembre furono secia– lizzati con la Banque de Françe anche gli altri quattro mag– giori istituti bancari,-Crédit Lyonnais, Société Génétale du Commerce-et de l'Industrie, Comptoir National d'Escompte de Paris, Banque Nationale pour le Commerce et l'Industrie. E solo l'opposizione dei repubblicani •popolari e dei partiti ininori impedi che la misura fosse estesa, secondo richiede– vano socialisti e conrunisti, anche ad altri sette istituti. . L'incremento di voti eliei comunisti, che hanno guada– gnato 79 seggi sui 72 delle elezioni del 1936, è andato essenzialmente a detrimento dei radicali, che ne hanno per– duto poco mllno di un centinaio: mentre i socialisti - se si tien conto dei musulmani apparentés - sono rimasti immutati. Il fenomeno dell'incremento dei voti èomunisti a detrimento di quelli socialisti si è invece verifical'O.aUe elezioni del 30 ottobre per il Polket-ing danese, del quale il socialista resta il partito più forte, ma vede i 66 deputati . del 1943 scendeie a 48, mentre i 18 seggi da esso p~rduti passano per intiero ai comunis4i, che nel 1943 non avevano potuto presenta1:si come partito, e nel 1939 ne avevano ot– ten_µto solo tre. Conseguenza del logorami:nto del partito sociahsta, che dovette sopportare il maggior peso del go– verno nel periodo .dell'occupazione tedesca, del prestigio guadagnato in questi anni di guerra dai comunìsti, è dalla generale tendenza ad andaire più a sinistra. A'nalogò scivo– lamento a sinistra si è notato nel- seno dei partiti borghesi, eon lo scadimen,tò al terzo posto nella. Camera -del partito • coriservatorè, sostituito da quello liberaie, o sinistra conta– dina, ·che balza a breve distanza d~ socialista. Ma il tap– porto nurn,erico fra partiti mantirn e partiti _borghesi in senso lato è rimasto praticamente invariato, ciò che non ha im– peclito il determinarsi di una difficile crisi ministeriale. Accanto .allé elezioni danesi può essere il caso di. ricor– dare, a titolo di curiosità, quelle svoltési 1'11 dicembre per il Parla.mento ~elle Far Oer, l'arcipelago che costituisce 'una colonia autonoma della Danimarcn1 Il primo posto è toccato, con 11 deputati, al partito conservatore, che non è però rhtsoito a far trionfare la sua tesi dell'indipendenza, di fronte ai sei deputati del partito dell'unione e ai sei social- democratici. · ., .Per ultime ricorderemo le elezioni portoghesi, che hanno • riprodotto in Occidente i sistemi di certe elezioni balcani-. che, Il Portogallo - è noto - non entrò direttamente in guerra, ma, ·allea'to della Gran Bretagna, mise lè sue ba.si delle A:i;_zorrea disposizione degli Anglo-amerièani e ide travolte nelle operazioni militari le sue colonie d'Estremo Oriente. 'Trovandosi esso dal punto di vista della. politica (IT La •uccess:lv,a eyolu%1one politica del gennato 1948. ffO~blta dal limiti di q\telJto ·studio. · .,, io CO Da questi ultimi risultati, come da quelli delle elezioni jugoslflve, bulgare e albanesi di cui si è detto non è co– munque possibile, per il modo come si sono svolte, trairre fondate conclusioni circa i reali orientamenti del~e rispet– tive opinioni pubbliche. (Vi è tuttavia una differenza: ohe quelle portoghesi non modificano la situazione, preesistente alla guerra, della dittatura di Salazar; le altre, specialmentfl quelle jugoslave di cui i maggiori governi alleati hanno senza troppo entusiasmo riconosciuto la validità, sincere o meno ohe• fossero, hanno già di fatto prodotto i lo~o i:ffetti rivoluzionari sulla struttura giuridica e sociale prebellica dei nspettivi paesi. E un'altra differenza 3f\COra: che le elezioni portoghesi consolidano una· .situazione di dcltia, sorpassata dagli avvenimenti; le altre vanno coi loro risultati nella dire– zione che .si è visto prevalere dappertutto in Europa, solo che vanno più jn là di quello che è generalmente avvenuto là dove Je consultazioni si sono svolte in un'a-trnosferà di mag– gior libertà). Ma le altre, che sono la maggioranza,. s6no più che. sufficienti tIJer permetterci di fare alcune consid~razioni di carattere generale. · E la prima è questa: che la parola d'ordine dell'Europa uscita dalla seconda guerra m;ndiaie sembra. essere q~ella di un socialismo temperato. Partiti ispirati a un• temperato socialismo hanno avuto la maggioranza assoluta in Gran Bretagna e m Norvegia, e, se si sommano socialisti nazionali e socialdemocratici, in Cecoslovacchia (dove sotto la diretta inf!ul;lnza sovietica hanno ora assunto colore più acceso), e Sono al primo ,posto anche in Danimarca e in Finl§ndia, al secondo in Austria (dove sono quasi alla pari éol partito più forte), in Ungheria e nel Lussemburgo, al terzo (ma qui pure a brevissima distanza dal primo) in Francia. Ne consegue che esperimenti di socializzazione più o meno estesi. sono stiati attuati o sono in corso d'attuaziÒ,ne in quasi tutti i paesi d'.Europa, Francia e Inghilterra comprese. Pàrlillela– mente agli es.perimenti di spcializzazione si sopo avute nella maggior parte dei, paesi dell'Eìuropa orientale riforme agra– rie, cte però, salvò .:eer l'Ungheria, coronavano, anzichè ini– ziarlo, Qn, movimento affermatosi già con importanti realiz– zazioni nell'altro dopòguerra. I comunisti hanno gen;ralmente p~ogredito. Hanno giovato loro il collaudo che la Russià dei Sovieti ha subito nel corso dell'attua-le guerra con la sua tenace resistenza e il suo vittoriosò sfor:i;oindustriale e organizzativo, -~ il pre– stigio che ora si è acquistata nel mondo; il contributo d'a– zione e di sangue che i comunisti hanno dato dovunque ai movimenti di -resistenza; l'antitesi che nell'opinione popolare , spesso oppone come più diretto e naturale antagonista il co– . munismo · al fascismo, che è il grande sconfitto di qu~ guerra. Ma in nessun paese -i comunisti hanno ottenuto kl

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