Lo Stato Moderno - anno III - n.3 - 5 febbraio 1946

66 AUorohè F1ranco inllrlò la rivoluzione in Marocco, N genera,le Sanjurjo si tro– vava a Lisbona in attesa che rnatl.lfas– sero gli eventi. Sanjurjo parti in aereo per il meridione deJlla Sp3gna, d'accordo con gli altri generalli ribelli, ma l'ap– parechio che lo trasporta va precipitò ed ~i rimase ucciso. Fra le carte che gli furono trovate indosso c'era il pro– getto di un trattato tra Spagna e Ger– mani,a, i 'cui principi genera1i erano stati tracciali durante la visita di Ciano a B.erlino nel preced'ente mese di no– vembre. Esso avieva per scopo cli nnno– vare ed estendere il trattato del 1936 che era decaduto al sorgere della Re– pubblica spagnola. Il Quartier Gene"':. rane itaJian•o doveva esser stabilHo a Port Mahon, ne!ll'lisola-di Minorca. La · Germania avrebbe dovuto partecipare a-ll'organiz2la2'Aone di ques,ta base e vi avrebbe goduto i medesimi diritti del– l'lta!lia. Ln realtà ahl'inizlo dell'insurre2lione, l'&ttività dei tedeschi in Ispagna era assai supteriore a queliJà Italiana. Docu- LO STATO MODERNO menti ufficiali trovati nei vari conso– la ti provano 'che !il Reich aveva in Ispagna 25 differenti organizzazioni. La principale era l'associazione dei nazio– nalsociallst.i all'estero e la sezione spa– gnola del partito de1 lavoro, che si estendevano su di una rete compreo• den,te più di 50 centl'li. Ognuna di que– ste org,ani'1.2lazioniave-va a· disposizione uno speciale agente aehla Gestapo e possedeva spie in tutte le più impor– tanti aziende e complessi ban-cari. I rap– presenrt.antl diplomatici e consolar.i del Reich inond'avàno il pa·ese di opuscol:i propagandistici. C. H. Fricke, console di Germanda a Oartag.ena, il qua1e ave– va servito gii interessi tedeschi in Ispa– gna durante la grande guer,ra, si mante– .neva in contatto col dipartimento pro– pagandistico di Berlino e soprattutto con l~ Ficbtebunde, fa cui prQPa– ganda era concentrata contro il Trat– tarto di Versailles, ed in .faV'Ore della restiwzione de1le colonie tedesche. La Germania esercitava del pari' una torte inflluenm sulla stampa spagnola. LETTERE ALLO STATO Errori fatali Caro Direttore, Leggo sulia tua bella Rivista l'arti– co1o mtroduttivo al prim-0 Congresso nazionale del Pm-tito d'Azione. Vogllo sottolineare ohe i concetti da te espres– si sono pienamente condivJsi qui in Ple– mo~te da mo~ti dei fonda•tori del no– stro mov'imento e __.:. queHo che è mag– giormente signilficativo - am:he da ele– menti estiranei an nostro Partito, ma che ne a~o viste con simpatia le sue progressive a,Jltermarllioni: · Queìllo che mi pare neHe attuali .cir– costanze doveroso ricordare è che l'ul– tima V'Oltache - in una triste e •grigia giornata d~l'ormai lontano novembre 1944 - incontrai il nos_tro inqimenbica– bile Duccio G~imberti, il fondatore ,e primo Comandante delle Forma7lÌoni G. L. Piemontesi, egli mi espresse gli stes– si ,timori sulla sorte del nostro movi– mento a liberazione ottenuta. Coo quel– la vti.sione chiara deliia situazione politi– ca italiana che gli era peculiare egli ap– punto temeva .una nostra. eclissi a. ca– gione deDe I-ogomaohie interminabili e del sinistrismo verbale di a-l~uni compa– gni: ;! fatti purtroppo dli.edero ragione alle sue previsioni. Ora al ,primo Congresso Regionale Plemontese abbiamo sentito ·affermare da un rappresentante della ·segreteria Centrale del Partito, che le formazioni G. L. avevano costituito come un ponte, un cuscinetto, tra le forze Garibaldine rosse e quelle autonome az,qurre. Una ragione d'urti gravissimi era· stata. eli– mlm1ta per opera nostra: non si era quindi verifica t,a quella situazione di at– trito fra Je forze partigiane manifesta– tasi in Jugoslavda con le conseguenze che tutti conoscono. E' proprio Il caso di' dire che del senno di poi sono piene le ~- 11 non essersi tempestivamente resi conto della mentalità moderata esi– stente nelle formazioni G. L. è colpa, c~ grave della direzione de'J Pa,-tito: si pensi che jn Piemonte alle dipendenze del C.M.R.P. (Comando Mhlitare Regio- · naile Piemon1ese) ben i'l. l\6% delle forze era costituito da Giellisti. Questi, che avevano combattuto ,per un'ideale de– mocratico di wtà, (erano in p~valenza pi~ agricoltori e arti-giani) si spa– ventarono della demagogia verbale del– la nostra propaganda e svanirono come neve al sole. Difficilmente _mi paiono recuperabhli -0ra. In sostanza: diverse sono le ragioni della nostra eclissi: si pensi che nel mo– vimento della resistenza eravamo in Piemonte al secondo posto per forze combattenti. Md pare di poterle cosi sinteticamente indicare: 1) Molti degli elementi che erano ve– nuti a noi sentivano •la be.lile~, la ne– cessLtà, della lotta di llberaz'i-one contro ,1a tirannide nazi..J'ascista. Una volta rag~unio lo scopo supremo della cac– ciata dello straniero dail nostro suolo, sono '- come si dilce in termdne milita– re - rientra.ti nei ranghi, paghi dell'o– pera svolta, senza nulla chiedere a chic– chessia. Non si è riusciti a politicizzarli aippunto a causa della propaganda erro– neamente imposte che non rispondeva nè ai loro convincimenti, nè ai loro inte– ressi. La dirj!zione centrale solo or.i ha Queste attività erano dirette da un per– sonaggio noto sotto il nome di « Gu– stav Reder •• u• quale dichiarò in uno dei suoi rappo11ti che nel solo mese di settembre 1935 I g,iornali spagnoli ave– vano publllicato · 145 arti.coli favorevoli an,Ja Germania di Hitler. Riferi 11n'Che che l'Infor-m,a,cicmes, giomaJe di pro– prietà. di quel famoso Juan March che llinanziò la rivdlta ed a,ppoggiò la pold– tica di Gin Robles, « può essere cònside- - rato-i! pox,tavoce della Germània •. La cons~a delle a,rmi ai l:1-helli era stata orga,nizmta da un ex-utficiale te– desco di nome Gu~. Egli svolgeva questo lavoro con l'aiuto di un ufficla,!e spagnolo Impiegato presso ~l Ministero della Guerra, chiam·ato Mailbran, e g,li altri ex-ufmcia-11 tedeschi che, come lo stesso Guns, si tingevll10 agenti dj c.om , pagnie di navigazione tedesche. -<rra questi si possono ricordare Kindler. ad Alicante, Peterson a Malaga, e Hans Heinrich Hot!man a Ceuta. · (continua,/ •. MODERNO compreso che li nostro movimento era un movimento squisitamente i!a1iano e nazionale: è un ·poco tardi... La politi– ~2iione di molte .forze a nostro ftavore non si è pertanto v.erifioata che· solo panialmente; 2) Ne!Ìù' impostazione generale de-Ila propaganda· si è partiti esclusivamente dail. maggio 1945 in poi aderendo supi- . namente '8.11 vecchio concetto francese • pas d'eonemis à gauche •· Si sono vo– lutamente cercati gli aderen1i quasi esclusivamente nel settore operaio. In ciò l'errore si .spLega col futto che i no– stri ami.o! di Milano e di Torill'lo enano albbacinaiti dat mdto dei movimenti di massa, dimostrando cosi p.urt,roppo una scarsa conoscenza delia situazione so– ciaile itaMana. Non sono nè saranno in– liMti mal solo un seicentomi[à metai– meécanici a creterminare le sorti d'un popolo di 45 milioni: hanno un peso giu– stificato e legittimo, ma non decisivo. Ohi scrive e fa questa aUermaziorle ha dato la sua partecipazione ,ittiva ai pri– mi scioperi torinesi del marzo 1943: non può pertanto essere tiacciaw di mental!– tà anti-operaistlca. Ha però sempre ,pen– sato che - a liberazione avvenuta, quando non· ci sarebbe stato più nuua· da rischia~, anzi qùando ci sarebbe · stato da rischLare molto di esser toccati nei sacri interessi ,astenendosi dalla lot- -ta poltiica - altre forze d'importanza ~andlssima avrebbero fatto sentire il loro ·peso nella vita naalona!e. Siamo ben lontani da quei tempi in cui alcuni dei nostri amici ,pensavano e. proclama- ' vano che i C. L. N. si sarebbe~·o sosti– tuiti a•l vecchio Stato Sabaudo. Questo

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