Lo Stato Moderno - anno III - n.2 - 20 gennaio 1946

LO STATO MODERNO 41 M. G. non era attrezzato al governo, e men che meno a governare i tedeschi. Con quale criterio questi civili incaricati di un ufficio non militare erano scelti? Par quasi che \'i sia stato un deli– berato proposito di scegliere uomini ohe non avessero pre– giudizi antifascisti o conviinzrioni politiche. E' impossibile non esser colpiti dall'apatia politica e dalla quasi mancanza di criterio degli ufficiali, particolarmente quelli di grado superiore, ma conoscendo qualcosa circa le ruote sulle quali Washington gira, il Padover è inclinato a dubitare ohe vi sia stato un cosciente proposito nella scelta dei candidati M. G. Crede anzi che gLi ufficiali generali, conservatori ed impolitici, preferissero uomini a loro immagine e somiglianza, uomini che fossero « sicuri e sani ». Gli M. G. non erano certo scelti perchè specializzati in scienze politiche o esperti della Germania. A Charlottesville pochi erano quelli che conoscevano il tedesco, pochissimi quelli che avevano una conoscenza esatta degli affari ger– manici e nella culla dei futuri M. G. la discussione su ar– gomenti politici non era mai incoraggiata. Molti ufficiali M. G. erano professionisti di piccole città che riflettevano i pregiudiz/ e le virtù dei loro entourages. Erano dei disc.reti amministratori della macchina munici– pale, ma non potevano avere gli elementi necessari ·ad un governo di rieducazione politica di un P~ese straniero. E la mancan~ di una preparazione professionale e psicologica è ancora più sentita quando si deve governare un Paese disfatto, demoralizzato da una dozzina di anni di fascismo e schiacofato sotto un odio di classe. Molti ufficiali M. G. sono antinazisti. in un modo v,ago e generico. In àlcuni posti essi dimostrarono antipatia per gli antifascisti tedeschi e 'frenarono i loro entusiasmi, la mag– gioi;anza cercava di essere impolitica e molti impiegarono i membri del partito nazista ignorando la recente storia. Un ~- G. si dispiacque di dover sostituire il borgomastro di una grossa città renana, noto nazista e S. A. « E' veramente un caro ragazzo - diceva il .capitano -; quello francamente mi confessò che era un membro del partito na:z;ista ed io rispetto la sua sincerità». Interrogato sulla sua professione nella vita civile il capitano rispose di essere un ingegnere sanitario. In seguito fu proibito, merito soprattutto del generale Eisenhower di tener impiegati i nazisti negli uffici e ciò pro– curò parecchia costernazione nei circoli dei M. G., soprat– tutto perchè quasi tutti i dirigenti tedeschi erano stati dei nazisti. Era co~ difficile trovare come sostituirli percbè quei pochi tede.schi ~ntinazisti erano stati tenuti in campi di con– centramento, in prigionia o quanto meno nell'ombra, fa maggior parte di essi erano dei socialdemocratici, dei comu- ~llllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllliÌIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!:; ~ • § I us~: • ~;~~;~~~~;~ i- ~ = I Di vasto interesse italiano, di risona~za interna- j § zionale. Adunerà scritti dei migliori autori italiani § l1111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111m1m11m1111111I nisti o dei centrosinistri e gli ufficiali M. G. -anchl! quando conoscevano la differenza fra uno e l'altro dei partiti poli– ticj tedeschi, non ci tenevano molto a scegliere fra queUi. Ed infatti preferirono come ultima, risorsa ad impiegare i clericali, L'inverno scorso una speciale rappresentanza della Casa Bianca seccamente disse alla sezione M. G. di Aachen che gli obiettivi del Presidente in Germania erano non l'effi– cienza ma la democrazia e che Roosevelt preferiva avere solo un dieci o quindici per cento di effncienza se potesse ottenere una buona qualità di scelta politica. Gli astanti ascoltarono cortesemente, forse non compresero il vero si– gnificato delle parole del Presidente e poi ricominciarono a fare come prima. Gli M. G. non sono ostili al programma di denazi.liicazrione del generale Eisenhower e del generale Clay ma essi lo fanno senza entusiasmo. , Se gli ufficiali del M. G. non sono indifferenti o neu– trali in politica, essi sono antitedeschi e antirossi. Entrambi i gruppi sono in minorità ed il secondo è il più grande. Gli antitedeschi sono quelli che sono convinti che tutti i tede– schi sono uguali e che non vii è differenza fra nazisti e anti– nazisti: di conseguenza perchè non lasciare i nazrisl!i negli uffici? Mol1e volte poi si fecero dei veri torti nei confronti degli antinazisti. Gli antirossi lasciano che la loro attitu– dine nei confronti dei problemi tedeschi sia colorata dalla loro irragionevole ostilità contro la Russia e dai loro pregiu-· dizi contro il com~nismo. Per loro antifascisti, socialdemo– cratici, comunisti e centro-sinistri non sono altro che rossi e i rossi sono naturalmente peggiori che i nazisti. Questi M. G. sono suscettibili di pangermanesimo e di propaganda nazisti convin"ii che non la Germania ma la Russia è il vero nemico e che l'Europa è minacciata da una rivoluzione comunista. Di conseguenza essi sviluppano una, sia pur in– voluta, predisposizione in favore del nazismo che essi sup– pongono essere un campione contro il comunismo. All'affermazione che i nazisti sono antidemocratici gli antirossi cinicamente rispondono « Potete voi dire che noi siamo abbastanza ingenui di credere che abbiamo una de– mocrazia in America?»· L'autore conclude che è necessario un fondamentale / cambio del personale del M, G. e porta ad esempio un vantaggioso esperimento fatto ad Aachen e più recente– mente a Monaco, la capitale della zona di occupazione ame– ricana in Germania. Certamente in ltalia le cose sono passate alquanto di– versamente e, comunque, assai meglio. Due sono gU ele– menti che hanno, a mio avviso, favorito il lavoro· del M. G. nel nostro Paese. Anzitutto l'aver potuto scegliere parecchi elementi fra gli italiani di recente naturalizzati cittadini degli Stati Uniti o degli italo-<americani di origine italiana. Tutti costoro benchè cresciuti ed improntati ad uno spirito democratico, ,!,iberale ed antitotalitario potevano fa– cilmente ritrovare nella loro origine mediterranea molti mag– giori punti di contatto con noi. In secondo luogo, e forse con maggior peso sul risultato fina,Je, le nostre caratteristiche di latini piuttosto supediciali, GIGI MARTELLO

RkJQdWJsaXNoZXIy