Lo Stato Moderno - anno III - n.2 - 20 gennaio 1946

LO STATO MODERNO 35 solo il più energico e coraggioso intervento legislativo- potrà sollevarla. li funzionario statale che non abbia mezzi l)erso– nali di fortuna non può assolutamente vivere con gli attuali stipendi. Questo è pacifico. E poichè - anche questo è pa– cifico - non può morire di fame, si procurerà quello che gli occorre per la vita, concedendo al pubblico col quale dovrà trattare favori e facilitazioni che allo -Stato costeranno, per mancati introiti, cento volte di più di quello che lo Stato stesso avrebbe speso consentendo al suo funzionario condi– zioni di vita dignitose e potendo pretendere che faccia tutto il suo dovere. Ci si potrà dire ancora che il bilancio dello Stato non con– sente alcun miglioramento per i suoi impiegati, ma si dovrà anche considerare che essi dovranno fatalmente « prelevarsi» direttamente o indfrettamente dalle entrate dello Stato quello che loro occorre per vivere e che lo Stato spontanamente loro non dà. Solo in questo modo il paese non saprà mai che cosa gli costa effettivamente la burocrazia. Tutto ciò sarà abbastanza crudo, ma è incontestabilmente vero. Stando così le cose, se i benefici economici da accor– dare agli statali non saranno tali da assicurare loro tran– quillità e dignità di vita, appena la ripresa economica del paese sarà iniziata con maggiore probabilità di assorbimento di prestatori di opera, noi assisteremo ad un nuovo esodo della burocrazia verso gli impieghi privati così che finiremo coll'avere nei suoi ranghi solo gli inetti, i rassegnati ed i disonesti, proprio quando per avere in mano i burocrati i gangli della nazione, avremmo bisogno di funzionari capaci ed animati del massimo spirito d'iniziativa e di dedizione alla cosa pubblica. Ma i sacrifici che andranno chiesti agli impiegati statali, una volta per sempre mm dovranno essere ipitì eccnomici. Si riduca il loro numero al minimo indispensabile, si richieda loro la massima attività ed il massimo sacrificio nella dedi– zione al lavoro, si pretenda di sfruttare in questo momento al massimo la loro capacità, ma si dia loro la piena indipen– denza economica. I necessari provvedimenti non si facciano ancora troppo attendere. Di pari passo con i radicali provvedimenti economici che dovranno perciò prendersi, sarà indispensabile procedere ad una larga selezione nei ranghi della burocrazia. La guerra, le contingenze attuali, il blocco dei concorsi statl!li hanno già notevolmente assottigliati i quadri degli impiegati statali: occorrerà assottigliarli ancor di più. Riteniari10 che una organizzazione più razionale degli uf– fici concentrìci - eccezione fatta per auanto concerne la scuola - potrà consentire di ridurre il numero degli impie– gati statali del cinquanta per cento. Questa percentuale, che a prima vista potrà sembrare ele– vata, in molti casi potrà essere superata se a ciascun funzio– nario si richiederà la massima operosità ed il massimo spirito di sacrificio come i tempi richiedono e come si avrà pieno diritto di pretendere una volta sgombrato loro il terreno da ogni assillo economico. Però, da questa larga riduzione di quadri dovrà essere ec– cettuato il settore scolastico, per il quale l'opera di bonifica dovrà limitarsi ali'accertamento della singola capacità ed alla sostituzione degli inetti. Per la riduzione dei quadri di tutti gli altri settori delle pubbliche amministrazioni ci si dovrà valere dell'opera di esperti in ciascun servizio, che prescindano in tale opera da ogni rancore personale, e soprattutto da ogni settarismo po– litico. Chi ha bene meritato dal paese, si faccia in modo che abbia la adeguata ricompensa, ma sparisca una buona volta per sempre il malcostume di affidare incarichi ed uffici in ricompensa di servigi resi alla nazione, adottando una volta per sempre il principio che alle carriere statali vengano chiamati i migliori sotto tutti i punti di vista, e non solo dal punto di vista politico o combattentistiòo. E per gravoso che sia l'onere che deriverà allo Stato da un largo mig!ioramento nel trattamento dei suoi impiegati, tale onere verrà largamente compensato dagli innumerevoli benefici effettivi che deriverebbero da una burocrazia ca– pace, intelligente, operosa e non più assillata dal problema del pane quotidiano. Non dovranno più essere gli impieghi privati che faranno concorrenza allo Stato nell'assunzione dei migliori fra gli impiegati, ma dovrà essere lo Stato ad assor– bire gli impiegati migliori. Una burocrazia funzionante con quadri snelliti, con 'fun– zionari integerrimi e capaci potrà rappresentare la linfa vitale della nazione i cui benefici effetti si ripercuoteranno su tutti indistintamente i settori del paese se si avrà il coraggio di affrontare e risolvere il problema nella sua interezza. A ri– forma avvenuta, naturalmente ogni caso non solo di corru– zione, ma di negligenza e di incapacità dovrà essere punito inesorabilmente. Siano gli impiegati statali seguiti e sorve– gliati nella loro vita pubblica e privata (vedi in proposito il sistema attuato dagli istituti bancari e che funziona egregia– mente) e si chieda loro conto di ogni mutamento nel tenore di vita, di ogni accrescimento patrimoniale. Sia data ad ogni capoufficio la maggiore autonomia e la massima responsa– biltà anche per quanto concerne i funzionari alle sue dirette dipendenze. Si dia la massima importanza alle classifiche ed alle caratteristiche annue che ogni capoufficio o capo ser– vizio deve compilare sul conto dei propri dipendenti, senza false pietà di cui dovrebbe essere chiamato a rispondere, e si eliminino senz'altro. e vengano destinati a mansioni inferiori quei funzionari che per tre anni consecutivi riportino clas– sifiche di inidoneità. Si elimini anche quel capoufficio che deliberatamente abbia classificato buono un impiegato in!~ doneo e viceversa. Non si trasferiscano gli impiegati senza il consenso del proprio capoufficio che non deve essere privato a casaccio dei -suoi migliori collaboratori (vedi in proposito un pregiato recente studio del Petrocchi). Il sistema dei concorsi venga integrato da un periodo di prova, si ammettano ai concorsi statali solo quelli che abbiano in precedenza favorevolmente superato un periodo di prova. Ciascun capo servizio o capoufficio sia tenuto a presentare alla fine di ciascun anno una breve relazione sull'organizza– zione del suo ufficio ed a fare delle pratiche proposte per eventuali snellimenti del suo ufficio e per una più efficiente organizzazione del lavoro fra i suoi dipendenti. • Di tali relazioni si tenga il dovuto conto nelle note carat– teristiche e per le promozioni successive dei capi servizio. Sìu istituito un premio annuo e siano accordati migliora- /\I ~OSTRI ABBO~A offriamo l'abbonamento . cumulativo con L'ACROP'OLl .a lire 700

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