Lo Stato Moderno - anno II - n.22 - 20 dicembre 1945

LO STATO MODERNO H? RUSSIA E ANGLOSASSONI: EQUILIBRIO· O CONCERTO? (Continwaz.wne e fine) IX. - Paesi baltici. - Mentre per la S"Ìlltemazfonedella questione polacca, quali che possano essere i sacrifici fatti dagli Ang:osasoni ai loro principi per venire incontro al punto di vista sovietico, il problema è diplomaticamente su– perato, sussiste la riserva americana nei confronti delle re– pubbliche di Estonia, Lettonia e Lituania, di cui Washington non ha mai riconosciuto l'incorporazione all'U. R. S. S. Tale riserva è stata ancora recentemente ribadita in occasione della formulazione dell'atto d'accusa contro i gerarchi nazisti, a proposito di un passo che trattava le tre repubbliche come territori sovietici. X. - Estremo Oriente. - Qui Le divergenze si manifesfano soprattutto tra U. R. S. S. e Stati Uniti a propos'ito del con– trollo sul Giappone, che Mosca vorrebbe si esercitasse in for– ma collettiva come per la Germania. Per la Corea, divisa in una zona settentrionale di occup~one sovietica e una me– ridionale di occupazione americana, è stata deplorata da parte americana la mancanza a tutt'oggi di un sistema di collegamento e di piena comprensione fra le autorità delle due zone che permetta la soluzione dei molti problemi am– ministrativi del paese, che s'impone prima della prevista isti– tuzione dell'amministrazione fiduciaria. Per la Cina non esi– ste un contrasto dichiarato, Mosca ha stipulato il 14 agosto un trattato di amicizia e alleanza col governo di Ciang Kai– scek, ma è ovvio che nel conflitto tuttora in atto tra Ciung– king e il governo comunista dello Ye-nan le simpatie non solo platoniche di Mosca vadano a quest'ultimo, quelle degli An– glosassoni a Ciang Kai-scek. In Indonesia infine Mosca anche se non dovesse dirlo, non può no11vedere di buon occhio la Repubblica Indonesiana di Soekarno, che gli Inglesi in questo momento combattono, mentre gli Stati Uniti si mantengono spettatori neutrali. XI. Iran. - La Persia è una vecchia zona d'attrito tra Inghilterra e Russia. I due Paesi l'occuparono congiunta– mente nel corso della recente guerra con la clausola che l'occupazione avrebbe dovuto venir meno entro sei mesi dalla cessazione delle ostilità, quindi, secondo l'interpreta– zione concordata lo scorso settembre a Londra, entro il 2 marzo 1946. Ma ecco che nel novembre, nella provincia dell'Azerbaigian persiano occupata dalle truppe sovlietiche scoppia la rivolta del partito « de~ocratico » che chiede Q distacco dall'Iran (secondo fonti successive solo l'autonomia nel quadro di un Iran federale). I rinforzi inviati dal Governo di Teheran per sedarla vengono bloccati dai Sovietici che ri– fiutano loro l'accesso alla regione tenuta dagli insorti. Teheran protesta a Mosca, e chiede i buoni uffici di Washington. Gli Stati Uniti suggeriscono (25 novembre) di anticipare al 1• gennaio il ritiro di tutte le truppe alleate dall'Iran e di consentire al Governo iraniano piena libertà di spostamenti delle sue forze armate attraverso il territorio nazionale allo scopo di mantenervi la sua autorità, e Lon– dra richiama a Mosca i termini dell'accordo del 1942 rela– tivo all'Iran. Ma il Governo sovietico insiste sul suo punto di vista, dichiarando che si atterrà al termine convenuto del 2 marzo. Frattanto i «democratici» dell'Azerbaigian rafforzano le loro posi2lioni. XII. Medio Oriente. - La questione persiana non sa– rebbe, secondo alcune fonti d'informazione, se non uno dei problemi che Mosca intende sohl.èvare, o meglio awebbe già so-J:evato presso le due cancellerie a,lleate, per la srsro– mazione del Medio Oriente. Ln proposito essa avrebbe sug– geritq un incontro a cinque per affrontare tutti questi pro– blemi, compreso quello spinosissimo della Palestina sul quale già sono in corso scambi di vedute fra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Ma su questo punto nulla risulta di preciso, XIII. Stretti-Egeo. - L'aspirazione di Mosca a di– sporre di basi sugli Stretti mette più propriamente I' U. R. S. S. di fronte alla Turchia che ai due maggiori alleati, ma è chiaro che l'Inghilterra ha in questa questione lo stesso interesse della Turchia, al cui fianco già si trovò per analoghi motivi nel 1854 e nel 1878. Nei rapporti con gli Alleati la questione fu sollevata negli incontri fu-a i e Grandi, ma nessun accordo potè essere raggiunto; .soltanto, Gran Bretagna e Stati Uniti convennero di esaminare se– paratamente con Ankara l'eventualità di una revisione della convenzione di Montreux, al qual fine tendono appunto le note da essi dirette in novembre al Governo turco, che non mancano di prendere in considerazione gl'interessi sovie– tici. Nei confronti del.LaTurchia, Mosca ha omesso di nn– novare il trattato di amici:ma e non aggressione scaduto in dicembre, cosiccbè per la prima volta dopo il 1925 non vige tra le due Potenze alcun accordo del genere. Per l'Egeo si è delineata un',aspirnzione sov-ietica ad ottenere basi nelle isole del possedimento ita:Lia.noche le Potenze anglo-sassoni intenderebbero, conforme alla volontà degli abitanti, assegnare alla Grecia. Alla Conferenza di Londra la questione è stata accantonata. Sotto il profilo dell'influenza nel Mediterraneo in genere e ne1l'Egeo in ispecie è pure da vedersi il contrastante interes·se di Russi e Inglesi nella questione greca, e il "tentativo fatto imme– diatamente dopo l'armistizio dal Governo bulgaro filoso– vietico ,per conservare l'occupazione della Tracia d'accordo con le organizzazioni comunvste della Macedonia greca, ten– tativo fallito data la debolezza della posizione deUa Bul– garia vinta di fronte a quella della Gxecia alleata delle Na– zioni Unite. XIV. Questioni minori. - Non tutti, forse, gi argo-/ menti di dissenso affiorati nei rapporti tra Russi e Anglosasl soni ci sono noti. Ci sono certamente, qua e là, altre que– stioni di dettaglio. Tra i settori da noi non specif.icatamente esaminati nei punti precedenti sono da: ricordare, ad esem– pio, l'Austria, alla quale presiede una Commissione qua– dripartita di controllo nel cui seno sono sorti più volte conflitti fra l'una e gli altri, oggi in gran parte superati; e la Spagna, a proposito della quale Mosca chiederebbe una politica attiva contro Franco, a cui, pur condannando apertamente il regime falangista, si oppongono Inghilterra e America. Nell'amministrazione di Tangeri l' U. R. S. S. non ha avuto difficoltà a farsi ammettere ex-novo, ma non ha. potuto farne escludere del tutto, come awebbe voluto, la Spagna di Franco. XV. Questioni economiche e finanmarle. - Anche in questo campo, oltre alle difficoltà determinate dai diffe– renti sistemi economici vigenti nei Paesi angl-osassoni e in quelli sovietici, si risentono le ripercussioni dei diversi si– stemi politici e dell'atmosfera di reciproca sfiducia che grava sui a-apporti ha d due mondi. E' certo che l' U. R. S. S. ~

RkJQdWJsaXNoZXIy