Lo Stato Moderno - anno II - n.22 - 20 dicembre 1945

LO STATO MODERNO 357 passasse sileR_ziosadavanti alla -statua della repu~blica o approvò, il gesto teatrale e il Maresciallo 'si accontentò di 1 davanti ai m'!nicipi. - Ogni tanto cadevano sul suolo fran- inviare •una lettera autografa a Hitler in cu{ Jo informava. cese aeroplani nemici. I funerali degli aviatori si trasforma- che, -se le rapppresaglie fossero continuate, ·si sarebbe pre– vano in cortei di .popolo, nohostante le diligenze fatte per, sentato al1a linea di demarcazione offrendosi di prendere il ~ tenere celata fora del trasporto funebre: Le loro tombe ve- posto dei cento ostaggi. nivano infiorate notte· tempo. - Il giorno dei morti tutti i . Ma la realtà vera è che Vichy' non sa,peva come distri- caduti alleati avevano un ramo di sempreverde appeso alle carsi nella diffi.cile '5itua7'ione. Era ne11' obbligo di intrapren: loro croci. dere qualcosa e al tempo st_essoimpotente all'azione. Aveva P'oi cornin~iò la resistenza aittiva. Esisa non fu mai nei inutilmente decretato la costituzione di un Tribunale di Stato' primi anni dell' a,rmistizio in Frantcia un fenomeno diffuso,• incaricato di prevenire gli al:liidannosi al popolo francese furono manifestazioni di singoli. Cominciò con l'emigrazione , (10 sett~~bre) e l'obblfgo di denunchm! i deUtti e i progetti clandestina verso i centri di raccolta degaullisti. Si tentava di delitto (25 ottobrn). La sua stampa rproclarn'ilVa«·non -c'è di passare la Manica, di valicare i Pirenei e raggiungere, at- fran'cese che non disapprovi con ·tutta la propria energia que– traverso la Spagna, l'Africa det Nord. Nei· primi mesi. del ste uccisioni ,vili e imbeci]U », {W1adimir d'Orme11son, Le Fi- 1941 il fenomeno cominciò a moltiplicarsi, tanto che Pétain (!pro, 24 ottobfll 1941). Il Marescial}o stesso aveva più mode– .ne fece oggetto cli una allocuzione radiodiffusa (lQ aprile) e ratamente definito '.gli attenta.ti « •crimini senza nome ». Ma un comunicato ufficiale la commentava: « Gioval;j francesi il cuore della Francia era ormai con questo JIJanipolo di intraprendono In zona occupata un'attività clande st ina con- uomini disperati - sapeva che ~rano loro e non Vichy che tro le autorità tedesche ... Ogni giorno barche tentano di avrebbero deciso <lei destini del paese; n· giorno - prossimo lasciare le ·spiagge normanne e bretoni dirette in Inghilterra_... 0 lontano: _ in cu.i gli alleati sarebbero sbarcati yittoriosi. Intellettuali, professori, giornalisti ,uomini politici, stimolano questa propaganda e ,suscitano gesti meschini; iscrizioni pue– rili si le~gono sui muri... » (L'Oemn'e, 13 april!l 1941). '_ Piit tardi venne il tempo degli atrentati, Se prima si, era parlato di propaganda degaullista, si voleva atWbuire ora l'iniziativa alle mene comuniste per screditarle nell'op.i, olone pubblica. Dall'agosto 1941 · in poi fu un crescendo ·con– tinuo: deragliamenti di treni, uccisioni di militari tedeschi isolati, aggressioni contro uomini politici. I due fatti culmi– nanti furono l'attentato contro Lavai e l'eccidio <li Nantes. li giorno 26 agosto Laval e Déat si recarono a una caserma di Parigi per assister-e alla cerimonia che dpveva precedere fa partenza per il fronte ru•sso della « Legione francese contro il bolscevismo ». Essa costituiva il• primo concretarsi dell'an.– tico desiderio di Lava]; la lotta 'lombattuta 'a fianco a fianco . con la GemJania. A un tratto, da dietro a una colonna, partirono alcuni colpi di rivoltella che colpirono Lavai e Déat. L'attentatore, Colette, -all'interrogatorio dichiarava: di essere degàullista, di aver voluto attentare ali.a vita di un collaborazionista. « Perchè avrei dovuto sparare su <li un u:fificiale tedesco? on c'è nessuna ragione dato che essi sono 1 in Frnncia per compiere il loro dovere » (Petit Ml14'Seil– lai:s., 29 agosto_ 1941). Il 22 ottobre un colonnello tedesco veniva ucciso a Nante~, e un ufficiale a Bordeaux. La rea– zione tedesca fu immediata. Cinquanta ostaggi nantesi veni– vano fucilati; e siccome nelle prigioni di Nantes a quell'epoca • uon-c'erano cinquanta detenuti politici, si andò cerca!1do i nantesi -nel vari carceri e la sorte cadde fra l'altro su di uno studente che stava neile prigioni di Parigi. Chi scrive, sentì da µn ;patriota frances~, cui, trovandosi n11Hastessa pri– gione, toccò fare da interprete fra il sottufficiale tedesco e il c:ondan,nato, il racconto di quell'ultima notte e del meravi– glioso comportamento del giovane appen_a ventenne. L'opinione pubblica fu estremamente commossa. Lo stesso de -Gaulle da Londra diceva alla radio: « E' assoluta– mente normale e giustificato che tedeschi _sjano uccisi da francesi... ma la consegna che vi dò per il territorio occu– pato è di non uccidere tedeschi; e questo per ~na ragioge sola, ma molto valida: ossia perèhè, in questo momento è troppo facile al nemico di ribattere massacrando combattenti attualmente disarmati». / Altri cento ostaggi dovevano essere fucilati, s'e gli au– tori dell'attentato n~n venivano scoperti. Nella notte del 23 al 24 ottobre il Maresciallo pensò che non lfimanesse se non un mezzo per evitare un nuovo spargimento di sangue: co- • stituirsi egli stesso i>rigioniero. Il Corisiglio dei Ministri non ,contli-ntta) FEDERICO FEDERICI LA DIFFIDE·NZA e la richiesta. di abiur.a Da parte dei comunisti si levan lagnanze per i sospetti contro di loro, senza che vi sia 6-tato alcun principio d' ese– cuzione 1di pkmi s~v~sivi. In ~re 110n hanno torto. Ma a· parte lo spregiudioato mochiaeeN,;smo, di cui si vantano ,e che alimenta le rl:i:ffi~, ad acoettarli sul pian-Ooomun,e ,di , tutti i partiti ool&zboronti antagarùsticameitte nella politica. ~anale sta il {'atto .che essi non rinnegano ciò che è il grande scanàal,o degli ·amatori della libezttà: la possibwe dU– tattn'a (ed ril regime di ,poli:zna ~minatOll'e di tut;te J.e mino– ranze. Anche \'a giustificazwne ,che essi in ~ storic,a fanno deUa tremenda dittatwra sodetiaa Jia, un inconveniente; altra txJsa ,è wns-iero storico e altra ~ vol.ontà politica. Ciò che è stato è ~. 'ma oerto si \è che [noi dittature e polizia di stato non ne vogliamo più per u tono che intendiamo dare <1lJa inuova \civiltà, la quaJ.e deve riprendere tutt,,e ,'l,ega,ranzie per 'le minoTan.de ie per ,gli individui. Sé questa abiura sarà fatta si potrà registra.e il confluire \d'-iru:firizziun )OBmpodiver– genti; in caso :oontrorio espressa o tacima, ymche per \llenso di toUet<anzaamichevole, la diffidenza ll'USsisrerà. E neppure pi oonquide ia paradisiaca /descriz.ion;e della vita dei ~oli niella Ràss(a sovkti$. Creçlc !che la propa– ganda d!enigri ~za volerlo <il popo/b lrusro di cui pbbU'Jll'IW durante. !a guerra misurato la grandezza ·1TUJ<1'<11,e. Perchè déa ~oi questi ,!Clbwv,ti del Bengodi oriemale, comJe <tanti ordmati.l\simi ie lquiètissimi e&lleri, simili ai poraguiani della ·repubblica g~itioa, o al Oiannetto de1I'abate Pamrolcini? ,- ' Sa la propaganàa quanta gente !inorridisce dihanzi a simil.i dokiastre figura:zikmi le dice: io non ooglio ,a ~ssun_ patto essere !ridotto a·tal,e, condizione? Sanno i ,goveroonti sovietici qu=to gioverebç,e Imo apri.re l.e frontk:re .e ,lasciar.e sprègiu. dica;tament.e apprezz-,are \tante virtù del loTo popolo, che \essi ·considerano 00.11a ovvia? Sarebbe un gran passo 1per il jl'as~- renamento internazionalq. ! ADOLFO OMODEO '- I

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