Lo Stato Moderno - anno II - n.21 - 5 dicembre 1945

LO STATO ?,JODERNÒ 1123 RUSSJA E ANGLO.SASSONl Un~ ·singolarità nei rapporti fra i tre « grandi » è questa: che Gran Bretagna e U.R.S.S. son legate da un trattato di àlleanza, Gran J3retagna e Stati Uniti no: e tuttavia Stati Uniti e Gran Bretagna appaiono ,solitamente concordi di fronte a quei non pochi problemi di politica intemaz,ionale che trovano dissenzienti le due Potenze dall'U.R.R.S. Ciò dimostra ancora una volta come i ,legami· naturali siano assai più reali e saldi di quelli che risultano dai trattati, troppo 1,pessoespres– sione di situazioni contingenti anche se stipulati per una g&– nerazione. · Che l regimi di cui erano -esponenti d governi britannico e sovietico, i loro metodi, le loro tendenze, il loro modo di ve– dere i problemi fossero diiversissirni, non c'era dubbio anche quando, il 12- giugno 1941, essi addivenivano alla firma del trattath di mutua assistenza di Mosca, e quindi, il 26 maggio 1942, sottoscrivevano il trattato ventennale di alleanza di Lon– dra; ma vi era la guerra, che aveva portato gli eserciti tede– schi sulle coste atlantiche d'Europa, in cospetto dell'Inghil– terra, dal Capo Nord ai Pirenei, e nel cuore dell'Unione So– vietica, vi era l'interesse comune di sopravvivere e di vincere, e questa considerazione soverchiò allora tutte le altre. C'era pure la preoccupazione del doposuerra, che, di fronte al co– mune interesse di assicurarsi anche in avvenire contro il po– polo tedesco, si prospettava sotto il segno del concerto delle Potenze nemiche della Gerrnani2 anzichè dell'equilibrio. Tuttavia, man mano che ,le sorti della guerra miglioravano per gli Alleati, e ,la guerra si avvicinava al suo epilogo natu– rale, le divergenze per cosi dire cos.tituzionali diventavano ope– ranti, e prendevano capo in questioni -determinate cl:!esi chia– marono soprattutto questione polacca. In w1 primo tempo nessun dubbio era sorto che il governo ,POiacco di Londra, quello con. cui l'Inghilterra aveva stipulato tanti •accordi, do– vesse considerarsi il legittimo governo della Polonia combat– tente, e che il trattato tedesco-sovieqco •dispartizione della Po– lonia fosse da considerar decaduto; ma dopo il rovesciamento a. suo fuvore della situazione militare u Governo sovietico non si era più sentito legato a questa situazione e aveva tro:v~to mo<lo di rivendioare le frontiere del 1939, <li rompere l.e rela– zioni col Governo pola<icodi Londra, <li riconoscere come C:o– vetno polacco un comitato di fuorusciti comÙììisti o filoco– munisti che a sua volta riconosceva quelle frontiere, infine di fargli accettare il pericoloso dono -delle terre tedesche fino al– l'Oder e al Neisse, che sarebbero passate per questo tramite nella sfera d'influenza di Mosca. Gran B~etagna e Stati Uniti non potevano logicamente convenire in queste tesi, ma c'era la guerra, c'era, o si venne determinando col progredire della avanzata sovietica in Polonia, la situazione di fatto (di cui l'epica 'infelice rivolta di Varsavia nel,1944 fu uno degli aspetti più drammaticamente realistici), ed essi finirono con l'accet– tare, con temperamenti apparenti che ricordano le condizioni di Monaco p€,r la Cecoslovacchia in rapporto a quelle di Go– desberg. La conferenza di Crimea (4-11 febbraio 1945) fu es– senzialmente una vittoria sovietica. Potsdam consacrò per ciò che concerne la questione polacca gli accordi già intervenuti in linea· di principio, e attribuì all'U .R.S.S., contro i principii della Carta Atlanfica e lo stesso -dispostodell'art.' 5 del trattato anglo-sovietico di alleanza, la città <li Koenigsberg con una larga zona di Prussia orientale. Che, nel loro atteggiamento nei confronti dell'U.R.S.S., i go– verni anglosassoni si lasciassero guidare da consider.azio1ùpu– ramente militari in rapporto alla guerra in corso apparve evi– dente dalla iru:istenza 0:a cui, a quanto sembra, essi richie– rero l'intervento dell'U,R.S.S. contro il Giappone che non avrebbe dovuto essere nel loro interesse politico:' dato che essi erano, come di fatto avvenne, in grado di vincere da soli, nè avrebbero comunque potuto vincere prhna di a .rer.condotto a termine la guerra contro la Germania. Analogamente, per non turbare l'alloanza di guerra, si diede partita vinta a Tito nel confronti di Mihailovic ,prima (qui concorreva anche un interesse diretto, data la maggior efficacia dell'apporto di Tito alla lotta contro l'Asse), a Tito nei confronti di Re Pie– tro e del Governo <li Londta poi, si ammise che l'U.R.S.S. si insediasse da vincitrice nella Bulgaria coU'cui era entrata in guerra solo dopo la richiesta bulgara d'armistizio, si lasciò che essa piegasse a sua intenzione il Governo romeno fino alla formazione del Gabjnetto a lei interamente devoto .di Groz.\, si riconobbe a San Francisco una personalità internazionale all'Ucraina e alla Russia Bianca. A Potsdam, primo incontro dei tre Grandi -dopo la vitto– riu stilla Germania, la situazione cominciò a mutare. Si rati– ficarono bensl le decisioni di Crimea nei confronti della que– stione polacca conformi alla tesi sovietica, ma si pretese piena libertà per i rappresentanti della stampa alleata « di riferire al mondo quanto accade in Romania, Bulgaria, Ungheria e Fin– landia•, sotto l'occupazione sovietica così come da parte del– l'Inghilterra oon si era mai impedito che occhi stranieri in• dagassero e voci straniere criticassero tutto quanto 'si era svolto in Grecia sotto l'occupazione britannica. Potsdam segnava sotto certi rispetti una svolta, ma l'ac– cordo fra i tre • grandi » era pienamente mantenuto e con– sacrato nei quattordici capitoli della Dichiarazione comune; anzi, esso poteva apparire ulteriormente cementato dalla nuo– va solidarietà di guerra stabilitasi successivamente con l'in- . tervento di Mos9a a fianco degli Alleati contro il Giappone (8 agosto). Ma la prima riunione del Consiglio dei cinque mi nistri degli Esteri (ai tre Grandi si aggiungevano Cina e Fran– cia) creato a Potsdam, riunione tenuta.si a Londra dall'll set– tembre al 2 ottobre, si conciudeva con un clamo~oso falli– mento, neppure mascherato da un qualsiasi comunicato uffi– ciale che el!Jncasse almeno qualche pupto d'a00>rdQ. Néssuna rottura, ben inteso: ma niente di fatto in cospetto del mondo che diPE.nde,necessariamente dalle de9isiooi di quei cinque o di quei tre, in cospetto dei tanti gravi problemi che attendono una soluzione, dopo ventidue giorni di -discussioni non scevre di scontri vivaci fra i rappresentanti degli oppol\ti punti di vista. Frattanto, tra le riunioni di Potsdam e di Londra era nata la bomba atomica: che aveva fatto immediatamente chiudere la partita col Giappone, ma ne aveva aperta un'altra, fortuna– mente incruenta, tra gli Alleati. Il segreto della bomba, rea– lizzata dogli Anglosassoni, .doveva rimaner tale anche per lo "lleato orientale, o essere condiviso con lui? La questione fu oggetto di un nuovo incontro internazionale, avvenuto sotto i! segno <li una nuova costellazione politica, i tre Grandi an– glosassoni.(Stati Uniti, Gran Bretagna e Canadà), sulle acque del Potornac (10-15 novembre). L'accordo fu perfetto fra I tre, ma consacrò la divergenza di punti di vista esistente fra An- . glossasoni e Russia. Nondimeno, anche adesso, nessuna rottu– ra: anzi i contatti fra le rispettive cancellerie sono verosimil– mente attiyissimi. Si ha. qualche volta l'impressione che sti:l succedendo l'inverso di quel che si verifica in guerra, quaJ1do s~rpeggiano i motivi di frizione, e gl'incontri diplomatici si concludono con comunicati consacranti il pieno accordo. Tn attesa che scoppi la bomba del prossimo co.nvegnc>dei tre Grandi, o che la nuova sessione del Consiglio dei Cinque appiani le tante diviirgenze che dividono la politica di· Mosca ••

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