Lo Stato Moderno - anno II - n.17 - 5 ottobre 1945

LO STATO MODERNO LETTERE ALLO STATO MODERNO Assistenza sanitaria ai lavoratori La questione dell'assistenza sanita– ria ai lavoratori, che universalmente e specie nel periodo fascista venne sem– pre def.inita • spinosa~. deve essere ur– gentemente ed accuratamente studiata onde poterla risolvere rapidamente e metterla in modo di assolvere final– mente e pienamente i suol scopi alta.: mente sociali. Fino ad oggi, ed il collega Pinna ul– timamente su L'Unità ne conviene, si è risolta con un'assistenza male organiz– zata ed incomp,eta che ha determinato un costante malcontento ed· un senso di sfiducia dell'assistito nei confronti del medico 3.ssistente, e viceversa. Facciamo un esame delle cause prin– cipali del malcontento generale che si instaurò fin dai primi tempi dell'assi– stenza mutualistica. Il mutuato versa un contributo men– sile in rapporto alla paga o stipendio, contributo che viene integrato dal da– tore di lavoro, ad un Ente Provinciale accentratore che si occupa dell'assi– stenza. Il lavoratore ha diritto quindi ad un'assistenza sanitaria completa e ad un'assegnazione, nelle giornate di malattia, di una parte della paga per– cepita. L'assistenza sanitaria è a tut– t'oggi cosi organizzata: Assistenza ambulatoriale (prestazioni in ambulatori dell'Ente assistenziale con tutte le specia1ità). Assistenza ospedaliera (medica, chi– rurgica, ostetrica). Assistenza di pronto soccorso ed or– topedica per gli infortuni sul lavoro (I.N.A.I.L.). Assistenza farmaceutica (assegnazio– ne gratuita di rrcette galeniche e di al– cune specia'lità insostituibili). Uno degli scogli principali, ed ori– gine del malcontento, è il compenso per prestazione medica, mantenuto, sia per i medici che per i farmacisti, ad un livello di vergognosa esiguità. Per citare un esempio, ricorderemo che, fino al 1942, un medico fiduciario percepiva la quota di L. 4 (per ope– raio) e L. 3 per familiare di operaio, per ogni visita ambulatoria, e L. 7 e 6 rispettivamente per visita a domicilio, L. 8 ed 11 per prestazioni ad impie– gati. Un medico ambulatoriale fisso, negli ambulatori provinciali, percepiva 20 li– re (I) orarie. Oggi la situazione non è sostanzial– mente cambiata malgrado i tardivi e modici adeguamenti. Per altro nelle provincie in cui vige il pagamento a quota capitaria annua (sia di ufficio che di fabbrica), i çom– pensl si mantengono tuttora irrisori. Citeremo solamente un esempio: la S. A. Pirelli Italiana paga oggi ai suol medici la somma capita•ria di 28 (!!) li– re all'anno sia per gli operai che per gli impiegati. Vale a dire che può suc– cedere ad un medico di curare una polmonite (minimo 20 visite) per lire 28 (!). Succede quindi, ed è successo finora, che la maggioranza dei medici di mu– tua concede prestazioni per nul1a scru– polose, onde gi,ustificare l'irrisorio com– penso. A•nalogamente succede per I medici retribuiti con cifra capitaria annua ed in specie per I medici con– dotti. D'altro canto l'assistito, che paga re– golarmente i suoi contributi, ricorre al medico mutualista compiacente per avere delle giornate di ferie giustifi– cate, da malattie inesistenti, onde met– tersi al coperto della cifra sborsata, oppure richiede cure ambulatorie ri– costituenti, o radiog.afie, « tanto per consumare • quanto egli ha pagato. E' facile quendi intuire quale aggra– vio di spese abbia con questi sistemi l'Ente assistente e quale sia la disper– sione di energie. E' facile quindi intuire quale aggra– frequente caso del mutuato che chiede al Medico fiduciario, • una visita a pagamento fatta bene•· Un'altro punto, oggetto di fondatis– sime critiche, è Ja burocrazia, enorme fardello del fascismo che ne impinguò anche l'organismo mutualistico, procla– mandosi n,i.turalmente a gran voce, anbiburocratico. Innumerevoli sono gli impiegati e funzionari addetti al servi– zio mutualistico, aventi in maggioran– za l'unico compito di incasellare e ve– rificare gli innumerevoli foglietti e modelli compilati in ogni ambulanza. Per ultimo accenneremo alla palese ingiustizia nei riguardi dei medici del– le ambulanze, che, ,pur prestando ria loro opera come •impiegati retribuiti, non ,godono l!lessun privilegio di questa situazione Come risolvere questo intricato pro– blema ed addivenire ad ,una dogica so– luzione che accontenti la massa degli assistiti e la massa del personale assi– stente? Oggi, in clima di ricostruzione, che deve essere il più possibile rapido, ri– teniamo che il problema va affrontato a piene mani e decisamente risolto. Non si avranno certamente ·risultati tangibili con scioperi ed agitazioni che non si potranno ottenere dalla classe medica, che tutt'al più manifesterebbe il suo profondo malcontento che si ri– solverebbe in un danno agli assistiti. Da parecchi si è vaticinata la costi– tuzione di un Ente assistenziale unico, centrale, alla maniera di quanto av– viene in altre nazioni. E' possibile In Italia questa soluz:io– ne? Noi francamente crediamo di no. Anzitutto per il notevole tempo che impiegherebbe l'instaurarsi dell'istitu– zione con lo studio molto incertamente proficuo di commissioni e sottocommis- In secondo luogo la creazione vatici– nata di un ente centrale creerebbe di conseguenza un nuovo ministero con ,a coda inevitabile di burocrazia che non farebbe che inceppare ancor più le ruote tanto ruggini dell'Ente assi– stenziale. Noi <:rediamo Invece che una modi– fica con effetti più soddisfacenti e ra– pidi, si otterrebbe nel seguente modo: Mantenendo l'attrez:zatura provincia– le dell'assistenza, e rafforzando l'auto– nomia provinciale sotto tutti i punti di vista e sovrattutto quello ammini– strativo. Ogni ,iscritto all'Ente assisten– ziale avrà un libretto personale di marche, valevoli ognuna per una pre– stazione medica presso qualsiasi pro– fessionista. Ogni prestazione verrà compensata dall'Ente assistenziale in modo diverso secondo la qualità del.la prestazione (generica, speciallstlca, consulente) di– rettamente a,! medico alla consegna delle marche. La cifra del compenso, debitamente aggiornata, sarà decisa dagli ordini prnfessionali di concerto con l'Ente as– sistente. Rimarrà invariata l'assistenza ospedaliera. Onde eliminare abusi, l'assicurato, alla fine d'anno potrà farsi conteggia– re Je marche non usufruite, per esem– pio in un'assicurazio~e ca,pitalizzata sul<la vita. Analogamente si potrà fare per l'assistenza farmaceutica, istituen– do un rimborso parziale di spese, e dando così modo all'assistito di acce– dere a qualsiasi medicamento in com– mercio usufruendo di notevole sconto. Il parziale rimborso della spesa far– maceu·tica sarà fatto dietro presenta– zione della ricetta meòica debitamente vistata dal farmacista. Crediamo che con 1'applicazione di questo od analogo sistema, si potrà giungere nel più breve tempo alla tan– to auspicata «moralizzazione• dell'as– sistenza sanitaria ai lavoratori poichè si saranno ottenute Je basi fond.imen– tali per un razionale impiego dell'assi– stenza ovvero: 1•) Sburocratizzazione. 2") Accentramento provinciale su di– rettive nazionali, ma con autonomia locale dell'organismo assicuratore. 3°) Libera scelta del medico (fattore importantissimo sia dal punto di vista pratico che psicologico). 4°) Morali:m:a~ione professionale del medico considerato finalmente come « libero professionista •· 5°) Economia di spesa, poichè l'assi– curato non tenderà più a voler a tutti costi ricuperare lo! somme sborsate. Dr. CAJO PLINIO ODESCALCBI

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