Lo Stato Moderno - anno II - n.16 - 20 settembre 1945

LO STATO MODERNO 203 LA SECONDA CAMERA Ln maggior parte delle costituzioni moderne affida la rap– presentanza della Nazione a due Camere; quella eletta a suf– fragio universale e diretto si chiama Camera Bàssa, e l'altra di varia composizione si chiama Camera Alta, in ricordo delle originiauliche od aristocratiche che essa ebbe nelle monarchie. Taluni ritengono necessario per realizzare una perfetta de– mocrazia, che la Camera sia una. sola. Questo concetto ha trionfato nella costituzione gefmanfoa di Weimar e nella co- 1tituzione della Repubblica spagnola del 1931, ma la vita breve ed agitata delle due Repubbliche ha confermato che due Camere sono necessarie. · Ogni potere illimitato scivola fatalmente verso la tiran– nia. La libertà è effettiva· e stabile solo quando funziona un iistema di controllo e di freni, ed il dispotismo di un' assem– blea è più temibile ancora cli quello cli un dittatore. La Camera eletta col suffragio universale, emanazione di– retta del popolo e delle sue passioni, risultato della lotta politica, può abbandonarsi ad eccessi, può lasciarsi trasci– nare dalle azioni e dalle ·reazioni che derivano da contra– sti troppo vivi. Occorre dunque un'altra Camera, la quale deve essere composta in modo da essere più riflessiva, più continua nelle proprie direttive, più serena nei propri giu– dizi,meno accessibile a certe ventate tanto impetuose quanto passeggere. Sbaglierebbe però chi ritenesse che la Camera Alta dovesse senz'altro essere espressione di forze conserva– trici. Al contrario in un paese democratico la seconda Ca– mera deve esprimere, contro le eventuali deviazioni della prima Camera, quello che vi è cli più sereno e cli ponde– rnto, cioè in definitiva cli vitale e democratico, nel Paese. Il Senato americano e quello francese furono talvolta più a sinistra delle rispettive Camere dei deputati. Nel fallimento dei tentativi reazionari, a cui fu esposta alla fine del secolo scorso la terza repubblica francese, entra non poco l'attaccamento alle istituzioni libere del Senato. La second_a Camera deve dunque esprimere meglio della prima una .continuità politica, deve essere depositaria dello spirito della costituzione. Essa deve agire con discrezione, inchinarsi il più delle volte alla volontf della prima Ca– mera, espressione diretta della sovranità popolare, ma opporsi inflessibilmente e coraggiosamente, quando l'atteggiamento della prima Camera mette in gioco la stabilità delle istitu– zioni o degenera verso una dittatura collettiva. Non è facile ottenere un'Assemblea cosi fatta, che sia nello stesso tempo tutta saggezza e tutto riserbo, che sap– pia agire più con un influsso morale che con la forza at– tuale di un voto, pronta a considerarsi come Assemblea di secondo piano rispetto all'altra Camera, ma pronta egual- . mente a contrastarla nei momenti decisivi. Per lo più la Camera Alta risponde a tali esigenze quan– do è espressione della classe politica preponderante nel Paese. La Camera dei Lords in Ingfiilterra denva dalla aristocrazia, la classe fino ad oggi politicamente più in– fluente. Il Senato francese della Terza Repubblica, nominato da un Corpo elettorale, formato dai cittadini che avevano cariche amministrative locali, era la espressione della classe politica piccolo borghese radicale, così come la Camera dei Lords lo era della classe politica aristocratica, entrambe, nei rispettivi paesi, fulcro della vita politica. Nei paesi a struttura federale invece, come in Svizzera e negli Stati Uniti, il medesimo risultato è ottenuto consi– derando i singoli Stati componenti la Federazione comP. unità eguali. Ogni Stato manda alla Seconda Camera un determinato numero di rappresentanti, qualunque siano la sua popolazione e la sua es.tensione. Si ottiene cosi un sistema armonico: da un lato la Camera dei rappresen– tanti espressione diretta di tutta la ma~a nazionale, dal– l'altro una Camera che mantiene l'equilibrio tra i compo– nenti lo Stato federale. Anche questo sistema però finisce coll'attribuire maggiore importanza politica a una deter– minata classe, perchè dà una rappresentanza ·maggiore agli Stati agricoli e provinciali rispetto ai grandi Stati, dove si trovano le metropoli e le industrie. Anche qui dunque la seconda Camera è espressione di una classe politica mag• giorrnente portata alla stabilità e alla ponderazione che però non significano affatto conservatorismo. Le linee programmatiche per il P. d. A. proposte dal gruppo che si raccoglie intorno allo « Stato moderno> pro– pugnano l'introduzione cli una seconda Camera forrnàta su basi organiche. Sederebbero nella seconda Camera tanto i notabili che occupano determinate cariche, quant<J i rap– presentanti di organizzazione di_ base, come: organismi re– gionali, Confederazione generale del lavoro, associazioni di categoria, Università, Accademie, ecc. A mio parere non si tiene conto con simile progetto della funzione politica delle Assemblee. La funzione fondamentale delle Assemblee è di ridurre alle proporzioni di un'aula" la vita politica cli tutta la nazione. Esse devono immettere in un gioco regolabile, in un moto ordinato e percepibile, quello che nella vita cli tutto il paese è un groviglio, con– fuso e complesso, un cozzare di interessi, di opinioni e di passioni. L'Assemblea politica è una macchina che deve ric;lurre a regolari dibattiti di alcune centinaia di uomini i desideri e le idee disordinatamente agitate da decine di mi– lioni di uomini. Una_ Assemblea risponde allo scopo quanto meno si allontana dalla realtà delle tendenze popolari, por– tandole tutte, o almeno le più forti e le più profonde, nel proprio seno, e quanto più ne renda semplice l'allineamento. il contrasto e per~etta la prevalenza di talune di esse e la loro realizzazione. Accanto a questa funzione, che è co-– mune a tutte le Assemblee politiche, la seconda Camera ha quella specifica di regolare il moto che la prima Camera imprime allo Stato. Anche la seconda Cam~ra ~e~l:-q~di essere unaassemblea politica. - I Senati che hanno esercitato veramente la loro funzi'o– ne sono quelli composti con criteri politici, eletti con suf– fragio politico, risultanza di una lotta o di una tradizione politica. Le basi organiche invece significano che la secon– da Capiera nasce non dalla lotta dei partiti, (che è il piano insostituibile della vita politica), ma da ·organismi dispa– rati, in modo che anzichè un elemento di chiarezza, rap– presenterebbe un elemento di perturbazione nella vita poli– tica. Nelle basi organiche si annida insidioso il ·principio corporati~o. _Con le rappresentanze di classe o di .categorie il fascismo uccise il cittadino, l'elettore, l'uomo di pieno di– ritto, per sostituir~: quell'altra monca figura che fu, sotto la veste di lavoratore o datore di lavoro,· uomo di arte o di t~nica, sempre null'altro che servo. Vi sono partiti che possono essere sostanzialmente a base classista. Ma la forza della democrazia sta proprio in questo: che l'equazione classe-partito non è mai perfetta, che vi sono sempre ecce-

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