Lo Stato Moderno - anno II - n.14 - 20 agosto 1945

LO STATO MCD.ERNO 157 LE VICENDE POLITlCHE DEL PERIODO. ~APOLETANO (1 ottobre 1943 - 4 ~iugno 19'\4) I; , . ratori, che veramente si prodigavanq a rimediare alla carestia li giorno 9 settembre 1948 le truppe tedesche pareva e a ristabilire i servizi pubblici, cons~~ando col consenso di sgombrassero Napoli per lo sbarco alleato avvenuto nella tutto il corpo accademico 14 laurea ad lioncrem al generale notte fra Pesto e Amalfi. Solo il giorno seguente la divisione Clark e al colonnello Hume. Queste due lauree fornirono il Goering, che risaliva dalla Sicilia, richiamò i q-eparti in riti- pretesto alle denigrazioni della radio fascista e anche alle rata e prese saldo possesso della città. Avevo la famiglia a censure di qualche amico troppo incÌine a giudicare senza Positano, molto vicina alla zona di combattimento; volevo informazioni. In quelle cerimonie non vi fu nulla di servile: venire a contatto con gli alleati il più presto possibile. Presi parlai da uomo libero e ricqrdai agli alleati la responsabilità perciò nel pomeriggio del 9 il vaporetto per Sorrento e dopo che la politica isolazionistica e d'Inghilterra e d'America diverse vicende raggiunsi la mia famiglia. Il giorno 13 set- aveva avuto nel lasciar trasformare l'Europa in una ·giungla. tembre, primo fra le autorità pubbliche di Napoli, presi con- Intanto si avevano i primi segni di un faveglio politico, tatto con gli alleati a Maiori. Le cose in quei giorni non Ma è difficile farsi un'idea della situazione di quei primi andavano bene per gli alleati. Dalla strada di Torre dei mesi. Come \Stampa un solo giornaletto anodino di notizie Chiunzi carri armati e mitroblinde ripiegavano in furia ricac- diretto in giorni alterni da due antichi giornalisti fra di loro ciati dai tedeschi che tenevan la cresta dei monti. p nemici. er divulgare le proprie idee non c'era altro mezzo Poi ritornai a Positano terra di nd~uno dove si soffriva h f c e are stampare, senza autorizzazione, piccoli opuscoli che fa fame acuta e vi passai i venti tristi giorni che occorsero non potevano avere grande diffusione e potevano ad ogni agli alleati per vincere la resistenza alla stretta di Cava. Mi momento essere sequestrati e mandare in prigione l'autore. allontanai ,solo per tre giorni per tentare di persuadere Bene- Le ferrovie erano distrutte: le comunicazioni per via ordinaria detto Croce a ritirarsi da Sorrento a Capri già occupata dalla h pressoc è impossibili perchè i tedeschi e le requisizioni avevan marina inglese e a sottrarsi all'eventuale cattura da parte di fatto scomparire quasi tutti gli automezzi: l'insicurezza delle pattuglie tedesche. Il mio intervento era già fallito per la strade completava l'opera. Era la vita dell'alto medioevo che riluttanza del senatore, quando fortunatamente, inviato _dal- si riproduceva: la clausura dell'angustissimo orizzonte della l'ammiraglio, sopraggiunse un ufficiale che lo indusse a salire città e del piccolo borgo: la Sicilia pareva infinitamente lon– su di un motoscafo insieme con tre delle §Ue figliuole. Il tana: non si sapeva quel che succedeva in Calabria o in giorno seguente partirono anche la signora e l'altra figlia. 1 Basi icata. Solo dalla Puglia, terra politicamente vivace, si Nel pomeriggio del 1° ottobre le pattuglie americane entravano in Napoli. All'alba del giorno seguente un soldato aveva qualche notizia. La radio ci aveva fatto sapere che ·una specie di spettrale Governo monarchico si era costituito americano venne a svegliarmi. Dovevo andare a Napoli a provvedere al funzionamento delle cliniche per servizio pub- a !Jri nd isi. In Napoli verso la fine di ottobre era venuto, blico, perchè correva voce che in città fossero scoppiate epi- prepoS t o a tutte le forze italiane della Campania, il general!l demie. Viaggiai in autocarro scoperto fino a pomeriggio Basso accompagnato da una specie di leggenda sulle sue avanzato, sotto diluvi di pioggia per la riviera spaventosa- imprese di Sardegna, dove avrebbe ributtato i t~eschi. Co– mente sfigurata dalla guerra, con continue interruzioni stra- st ui, pur sotto il Governo alleato, tentava di restàurare il dali e ingorghi. Napoli deserta, con le vie ingombre di Governo monarchico chiamando ad audiendum verbum i ma– macerie e 'd'immondizie sotto la pioggia pareva una di quelle giS!rati che commettevano la sciocchezza di mettersi ai suoi città morte che avevo imparato a conoscere nell'altra guerra. 0rd ini, e disponendo del questore Lauricella uomo di un ~ La mattina dopo (ricordo era domenica), riuscii con molti non limpido passato politico. Aveva anche .tentato di inter– stenti a rientrare nell'Università incendiata. Scovai un custode venire nelle questioni universitarie con una lettera in cui mi che mi aperse un cancello, e avanzai fra le macerie e le si chiedeva peréhè io non avessi nominato il re nè nella con– biblioteche e le aule carbonizzate. La sala dove, dopo i cessione della laurea al generale Clark nè nella formula grandi bombardamenti alleati, era stato sistemato il Rettorato d'inaugurazione dell'anno accademico. Gli avevo dato una era in gi::anparte salva. E. vincendo lo sco;amento mi accinsi risp?sta s~cca: del mio opera'.o avrei risposto al ministro alla dura fatica. Presi tutte le disposizioni perchè le cliniche dell Istruz10ne quando ne avessuno avuto uno. potessero funzionare anche senza l'acqua corrente, senza gas,,,. Il re tentò di farsi vedere: fu fischiato in Napoli la cit 1 \ senza corrente elettrica, (per fOFtuna. le epidemie non sussi- più ~onarch/c~ d'It~a, nè_il fatto_ J?Ot~ essere cancellato d stevano) mandai a rintracciare· i funzionari e i professori e pochi applausi degli agenti d1 polizia m borghese. cercai di dare qualche segno di vita in mezzo alle rovine. Dopo le quattro giornate, Napoli era animata da uno Capii anche che all'Università spettava un compito di rap- slancio d'azione, che abilmente utilizzato avrebbe fatto af– presentanza, pubblica; era l'unico corpo costituito della città: fluire in linea non poche forze. Benedetto Crgce si era dato il comune e la prefettura erano rappresentati da due scialbi da fare perchè fossero aperti gli arruolamenti volontari e si funzionari che avevano dovuto piegarsi agli ordini del colon- era avuto un qualcosa di simile a un permesso da un generale nello tedesco Scboll. Cercai percjò di ridare una voce alla città alleato. A capo degli arruolamenti fu messo il generale Pavone, riaprendo l'Università il 14 ottobre con una semplicissima ceri- antico capo degli arditi, appoggiato dal Partito d'Azione. monia in cui levai la protesta per il bestiale incendio, e parlai Purtroppo il generale Pavone, vecchio e travagliato dal male brevemente agli studenti il giorno della vittoria, il 4 no- che di lì a ,non molto doveva condurlo alla tomba, molto non vembre. Feci subito iniziare gli esami e qualche mese dopo, seppe fare e quel che fece non lo fece bene, il che offerse mentre ancora si combatteva sul Volturno, con espedienti dl un pretesto per la revoca dei consentiti arruolamenti: non è fortuna le lezioni univérsitarie si tenevano in piéno. Credetti ben chiaro se per la diffidenza degli alleati verso gli italiani anche doveroso esprimere la gratitudine della città ai libe- in genere, o, cosa più probabile, per gli intrighi del gover-

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