Lo Stato Moderno - anno II - n.10-11 - 5 luglio 1945

. LO STATO "MODERNO - 5 LUGLIO 1945 UNA MAGIS.TRATURA SUPREMA PER IL CONTROLLOCOSTITUZIONALE? Le « Linee programmatiche per il .Partito d'Azione», re– .datte da un gruppo che fa capo a questa rivista propon– gono, tra l'altro, l'istituzione di organi di controllo tali da impedire che ,« lo Stato possa essere ancora oggetto di colpi di mano di ceti o di gruppi a danno della collettività na– zionale». Per raggiungere questo scopo il programm'a pre– vede « un potere di controllo istituzionale esercitato da una Magistratura Suprema presieduta dal Presidente di Cassa– zione, e di cui facciano parte rappresentanti di partiti». Ho già avuto occasione al momento dell'elaborazione delle tesi di combattere la proposta e mi par venuto il momento di iniziare la pubblica discussione in proposito. Là Magistratura che i nostri amici vorrebbero introdurre in Italia, dovrebbe avere il compito di impedire i colpi di statò, cioè il ripetersi di una marcia su Roma o di un 3 gennaio. D'ordinario questo scopo si raggiunge, o si crede di rag– giungere, istituendo Corti che hanno il potere di sindacare le leggi e gli atti del governo per stabilire se le prime siano conformi alla costituzione e se i secondi siano legali. In Italia ,non si era mai sentito il bisogno di una simile Magistratura per due· ragioni. La prima era che in regime di Monarchia costituzionale il compito di salvaguardare le libertà era affidato alla lealtà della Corona. Il secondo era che in regime parlamentare la Camera può rovesciare il go– verno e quindi ha il poter.e di rimediare immediatamente agli atti illegali. La vigilanza ordinaria sulla legalità degli atti del governo era· affidata alla Magistratura. Questa assolse il suo compito in modo che si può definire buono, se si tiene presente che un· potere giudiziario può opporsi solo limitatamente ad un, potere esecutivo. Quando alla fine del secolo scorso, i par- . titi democratici erano forti, vigilanti e coraggiosi ed il paese aveva fiducia nella libertà, la Magistratura osò dichiarare nulli :alcuni decreti illegali; quando dal 1922 in poi la na– zione si dimostrò scettica ed apatica, la Magistratura san– zionò qualsiasi arbitrio del potere, ad eccezione di alcune decisioni relative alla libertà di stampa nel 1924, emanate nel momento in cui, dopo il delitto Matteotti, il paese sem– brava essersi ridestato. Un moralista potrebbe fare considerazioni varie, ma un politico sa che cosi è stato e che così sarà. Giustamente dif– fidenti v.erso la capacità dei magistrati ordinari acl affron– tare il poterè esecutivo, i nostri amici pensano ad una Corte presieduta da un Magistrato, ma composta di rappresentanti di partiti politici. Le Corti costituzionali sono un organo che ha funzione necessaria. e specifica •solo •dove le Camere non hanno la fa. coltà di rovesciare il governo, tipico il ca'so della Corte fe– derale degli Stati Uniti di America. Dove la rappresentanza nazionale non ha altro potere che quello della censura contro un potere che. esorbiti dai limiti della legge, è necessario che vi sia un organo giudiziario che abbia facoltà di annullare gli atti illegali. Ma nei paesi dove le Camere possono rovesciare il governo, la reazione popo– lare contro gli arbitri dispone di un organp per farsi sentire. Vero è che le Camere non hanno piena sensibilità giuri– dica, ma ne avrebbe di più una Commissione coinposta di rappresentanti -di partiti? Evidentemente no, perchè ripro– ducendo essa all'incirca lo schieramento dei partiti nelle Ca– mere, riprodurrebbe nei suoi giudizi le opinioni delle Camere. D'altra parte, nulla è più funesto che l'affidare la gmn– sdizione ad organi politici. La politièa non è più onesto e leale dibattito, ma trova nelle sottigliezze giuridiche un'arma insidiosa, e nelle ragioni di legge un subdolo pretesto. Abbiamo già in Italia un organo pol1tico incaricato di sin– dacare la legalità, ed è il prefetto, ohe vigila sugli enti lo– cali. Tutti sanno che nell'istituto dei prefetti sf accentrano le cause prime della corruzione della vita pubblica italiana e dello sviamento delle libere istituzioni. Le questioni di legalità presso la Corte sarebbero una pa– lestra di attacchi della opposizione contro il Governo e più che -di freno alle illegalità, la Corte· sarebbe di inceppo alla • attività governativa, inconveniente verificatosi per la Corte di giustizia americana, dove pure la lotta politica è meno intensa, e il senso pratico del diritto assai più vivo che non in Italia. . Tutti questi inconvenienti sarebbero sopportabili se la Cor– te potesse esplicare nei casi di emergenza una efficace azione contro i colpi di stato. Ma ben sappiamo che nessuna Corte di giustizia ha mai. fermato il corso di una reazione e non è mai stata di ostacolo contro i colpi di mano. , Una Corte di giustizia ha la stessa efficacia che ha nel diritto internazionale un patto bilaterale e non collettivo di non aggressione. E' efficace fin quando nessuno ha inten– zione di aggredire. Da sola una Corte di giustizia non rap– presenta nulla, e può essere soltanto uno strumento di difesa quando ci sia già una forza per maneggiarla, cioè nella mi– gliore delle ipotesi è inutile. Prendiamo il caso dei colpi ten– tati o realizzati in Italia: Pelloux e Mussolini. Il primo fallì perchè il parlamento vi si oppose; il secondo riuscì con l' ap– poggio del re, ed il parlamento vi si sottomise. Nel primo caso una Corte di giustizia composta di rappresentanti di" ·partiti, cioè una sorta di commissione giudiziaria del parla– mento, si sarebbe opposta al colpo di stato, e nel secondo lo avrebbe ratificato. Nessuna istituzione vive della forza che le è attribuita dalle poche parole della legge, e tutte le istituzioni funzionano solo in quanto siano alimentate dalla coscienza e dalla volontà collettiva. Che cosa vi è di più tremendo dei tribunali criminali, quando hanno a che fare con una minoranza di delinquenti, ma che cosa di più impotente, quando il popolo non rispetta la legge? · Un tribunale che dovesse entrare in funzione 'contro un tentativo di colpo di stato, è per lo meno inutile, perchè il colpo di stato si profila quando il .popolo si disinteressa della costituzione. S~ vi sono forze di resistenza, queste, e non il tribunale •faranno argine contro la reazione, ma se .tali forze non esi,stono, anche il tribunale sarà travolto. Un tiranno che si ritira per una sentenza contraria, non sarebbe temi– bile, perchè non sarebbe un tiranno. E' pericoloso affidare la difesa delle libertà ad un gruppo di togati invece che alla coscienza del popolo, alla sua volontà di lottare, ali' at– taccamento alle istituzioni. I togati tremeranno di paura è dirann~ di sì se il popolo li abbandona, approveranno il colpo di stato se il popolo sarà vinto, e troveranno la forza di resistere •solo se il popolo dimostrerà di saper resistere. Ri– cordate le invettive di Victor Hugo nel « Napoleone il Pic– colo » contro i magistrati francesi che ratificarono il .2 di– cembre. I magistrati francesi ratificarono l'opera di Buona– parte perchè l'esercito aveva disperso le dimostrazioni l]OPO· lari, l'avrebbero condannato se il popolo avesse trionfato.

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