Lo Stato Moderno - anno II - n.9 - 20 giugno 1945

50 LO STATO MODERN:O - 20 GIUGN:O 1945 CONCLUSIONE Colla dichiarazione 24 maggio 1945 del Comi– tato di Liberazione Nazionale Alta Italia, riunitosi -in unione ai Segretari generali dei Partiti aderenti al Comitato Centrale di Liberazione Nazionale di Roma, coll'ordinanza 1° giugno 1945 del Governo Mi– litare Alleato per la régione lombarda e infine colla dichiarazione l' giugno l 9A5-ClelComitato Centrale di Liberazione Nazionale si conclude un ciclo della vita politica nazionale e se ne apre formalmente uno nuovo. Nella prima di queste dichiarazioni il C. L. N. A. I., dopo di aver riaffermato la necessità di proce– dere rapidamente alla costituzione di un Governo, espressione della volontà solidale di tutti i Partiti aderenti al fronte della resistenza, che abbia il com– pito di ottenere la trasformazione delle condizioni di armistizio in patto d'amicizia e di collaborazione colle Nazioni Alleate, e l'impegno già consacrato dalla legge di indire al più presto le elezioni per l'Assemblea Costituente sulla base del suffragio universale ma– schile e femminile, dichiara che il Governo dovrà ·frattanto procedere alla convocazione della Consulta nazionale, da integrarsi appena possibile coi rappre– sentanti dell'Italia settentrionale e destinata a coa– diuvarlo nell'attività legislativa e ad avviare il Paese verso forme di rappresentanza democratica attra- . verso la convocazione dei comizi elettorali ammini– strativi, riconoscendo intanto ai C. L. N. la funzione di organi·consultivi delle autorità locali, in base alle norme che esso emanerà circa la loro composizione. Coll'ordinanza 1° giugno 1945 jl Governo Mili– tare Alleato per la Lombardia, consultato il C. L. N. A. I. ed in conformità cogli accordi stipulati fra il Co– mando Supremo Alleato per il Mediterraneo ed il Co– mitato stesso, sta.!? -ilis.ce che il Governo IVIilitare .Al- ' leato è l'unica autorità che ha i poteri. di emanare de- ( . creti ed ordirianz-è e di conferire incarichi a ·uffici pubblici o èli alt!:_ogenere, mentre i éomitati di Libe- . razione Nazionale Alta Italia, della Lombardia e gli altri Comitati ed enti dipendenti funzioneranno sol– tanto come organi consultivi del Governo Militare Alleato. -------- - E· Tnfine, colla mozione l' giugno 1945, i rap– presentanti dei Partiti aderenti al Comitato Centrale di Liberazione Nazionale di Roma, ribadita la loro volontà di unione e l'impegno a far sì che i dibattiti politici si svolgano senza atti di sopraffazione e di violenza, preso in esame il problema dei C. L. N. e tenuto presente che le necessità della lotta hanno determinato da partè di alcuni di essi l'assunzione di strutture complesse e disparate, confermano la neces– sità che i C. L. N. provinciali e comunali costituiti dai rappresentanti dei Partiti politici continuino ad eser– citare funzioni consultive accanto ai prefetti fino a quando colle elezioni si ricostituiranno gli organi nor– mali dell'amministrazione; che gli altri organi perife– rici di C. L. N., laddove esistano, siano ricondòtti al loro carattere esclusivamente politico e che sia av– viata la trasformazione dei Comitati aziendali negli organi tecnici ed aziendali che si appalesino neces– sari alle esigenze della produzione e della giustizia sociale. Coll'assunzione, dunque, dei poteri, da parte del- B DI UN CICLO l'autorità militare alleata, quei poteri di governo che il Governo di Roma aveva conferito al C. L. N. A. I. per la condotta della guerra di liberazione, con una forma che potrebbe lasciare perplessi i nostri maestri di diritto pubblico (e cioè una lettera personale del Presidente del Consiglio) e che di fatto erano stl!-ti esercitati non direttamente dal C. L. N. A. I. stesso, ma, e senza neppure una delega formale, dai Comi– tati regionali e provinciali e spesso da quelli stessi . comunali, si estinguono formalmente ed i Comitati diventano organi consultivi dell'amministrazione al– leata, in pieno accordo a quanto stabilito fra il Go– verno italiano, rappresentato dal Sottosegretario di Stato per le Terre occupate, Medici-Tor~aquinci, ed il C. L. N. A. I. in data 29 marzo 1945: i Comitati stessi all'atto del passaggio dei poteri dal Governo militare alleato a quello italiano, e dove tale pas– saggio è già avvenuto, si trasformano in organi con– sultivi dell'amministrazione centrale, rappresentata dai Prefetti. La battaglia della resistenza è dunque terminata anche ufficialmente, e nuovi coinpiti politici di ben ·diverso carattere si presentano ai partiti nazionali e agli organi che ne consacrano l'unione. Gli uomini che hanno diretto la lunga e sanguinosa lotta rappre– sentando per molti mesi la sola autorità cui il popolo italiano fosse disposto ad inchinarsi ed esercitando dall'ombra in cui erano costretti a celarsi un potere solenne ed augusto, abbandonano i segni del governo a nuove autorità e si apprestano a servire, sotto altre forme, gli interessi della Patria e la causa della pro– pria parte politica: così facendo, e spogliandosi d'una autorità che temporaneamente avevano esercitato per superiori necessità, non si diminuiscono, giacchè non ci si diminuisce in quello che è un atto d'omaggio all'unità d 0 el Paese nell'unità del suo Governo e della sua amministrazione. Le ragioni supreme della lotta di resistenza non sono cessate, ma si trasferiscono in altra sede, ove saranno affermate ed attuate con altre forme ed altri metodi, i soli compatibili coll'esistenza di un regime di diritti. Questo passaggio di poteri, che pur appare all'o• pinione comune come una pura e semplice conse– guenza della naturale, prevedibile e prevista evolu– zione della situazione di fatto, suscita tuttavia in molti - sarebbe vano il nasconderselo - reazioni ed inquietudini diverse, come se quel patrimonio ideale e quelle rivendicazioni democratiche per cui hanno lottato i combattenti della guerra nazionale fossero posti in pericolo dal passaggio stesso, e questo rap· presentasse non già una tappa necessaria nella rico· stituzione dell'organismo politico del Paese, ma una deviazione rispetto alla grande strada maestra del– l'iniziativa popolare, che aveva il suo centro nei C. L. N. Tali reazioni ed inquietudini di coscienze spesso nobilissime, almeno nei loro aspetti politici essenziali non sembrano avere fondamento alcuno. Nel periodo precedente alla liberazione, e co11 curiosa insistenza, è stata, è vero, condotta da uomin: di varia parte ed ispirazione politica in favore dei C L. N. come organi permanenti della vita politica na– zionale ed istituti di diritto pubblico del nuovo Stato democratico una vivace e spesso pittoresca campagna:

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