Lo Stato Moderno - anno II - n.8 - 20 maggio 1945

'28 l'appoderamento nell'impossibilità di costruire case coloniche -con tutti gli bllnessi, i magazzini; gli essiccatoi, gli impianti idrici e di energia per ciascùno dei nuovi poderi. Anche que– sta. riI,onna sarebbe destinata a rimanere sulla carta e morire nella polvere degli archivi, mentre la rivoluzione agraria se- . gllireòbe inesorabilmente, _anche se disordinatamente, le pro– .~prle strade,, che non sembrano dover essere diverse da queUe 1 indicate nei punti programmatici 1942 del Partito d'Azione e negli attuali Lineamenti programmatici, che propugnano so– ·luzioni strettamente aderenti aUe esigenze tecnico-economiche ! delle-molteplici zone tipiche agrarie, e intendono quindi rispet– rtare e ~a piccola proprietà, dove essa si concilia con la natura ' 'delle colture ed il loro rendimento economico, e le grandi ; aziende agricole industrializzate. t · _Tali, nelle linee essenziali e trascurando minori rilievi, ~ le posizioni fol)damenta'li delle due basi di discussione: discus– . sione ·che conviene non già temere e procrastinare, ma stimo- .' lare -~ affrettare come sola e concreta sede d'incontro delle Come è noto, queste non mancano nel Par- tito d'Azione e testimoniano della sua invidiabile giovinezza e, del rigoglio dei suoi fermenti intellettuali Il psicologici. Nel . calore delle libere discussioni, attraverso la· formazione e la. contrapposizione di ·tesi e di prospettive, il partito andrà co-.' stituendo e progressivamente consolidando la propria ossa- · tura interiore ed elaborando e definendo la propria dottrina, la dottrina della rivoluzione democratica, intesa nel senso più severo e profondo della parola, quale rivolgimento del costume morale e politico, di atteggiamenti spirituali perenti, quale· premessa alla trasformazione degli ordini sociali e politici. Dai molteplici e spesso agitati spiriti che talvolta turbano, .· l'equilibrio interiore del movimento potrà così, e solo così, na– scere l'anima del partito: un'anima sdegnosa di influenze estra– nee e pienamente aderente all'organismo materiale· in cui si' realizza: per dirla col grande solitario di Montaigne, une éìme· libre et toute sienne, capace di quella vigilante sagacia, di . quella ferrea costanza e di quelle· eroiche decisioni che sole· valgono a schi~dere, nelle ore supreme ·della storia, le asserra- gliate porte del destino. V. ALBASINI SCROSATI Osservazioni di un economista fa Un quotidiano di alcuni giorni fa pubblicava un articolo in cui ·si esaminavano schematicamente alcuni dei principali problemi economici dell'immediato futuro. In esso l'autore pro– poneva, tra l'altro, di sospendere a tempo indeterminato il pa– gamento degli interessi_del debito pubblico per poter allegge- rire la pressione tributaria e consentire una maggiore destina- zione del reddito alla ricostruzione. • Quali sono le ragioni giuridiche, morali ed economiche di 1 questa proposta? I titoli di Stato, che nella maggior parte si trovano nelle mani dei piccoli e medi risparmiatori, hanno avu– to il loro valore ridotto ad un dodicesimo di quel,lo iniziale sen– za clie i loro detentori possano vantare un diritto al risarcimen– to del danno, incontestabilmente dovuto alla guerra, perchè è un caso non previsto dalla legge. E come se ciò non bastasse si vorrebbe im.p.orreai frutti di sacrifici di molti risparmiatori un altro duro colpo; a vantaggio di chi? Dei proprietari di beni immobili sinistrati che hanno diritto al-laricostruzione e di co– loro· che non avendo subito danni _debbono concorrervi. Ma che ,differenza c'è tra un proprietario di un appartamento di– .strutto e il risparmiatore che ha investito in titoli di Stato un eguale valore, ridotto oggi ad una percentuale irrisoria, per giu– sUficare un diverso trattamento? A mio avviso non c'è nessuna qifferenza e nessuna giustificazione, e, se un provvedimento è da proporre, è quello di compensare almeno in parte i danni su– biti da questi risparmiatori in conseguenza della inflazione, fat,. ··,la eccezione, se mai, per i titoli emessi dopo il 1939. --r E' tempo di far giustizia anche ·in fatto di sacrifici; paghino gli industriali, i commercianti, gli agricoltori che, con i lqro affari dentro e fuori della legge, quando non ·hanno au– mentato i loro capita:li li hanno almeno sa:vaguardati da:lla sva– lutazione· monetaria, e non coloro che hanno già abbondante– me1ntesofferto decimazioni nei loro redditi e nei loro risparmi. · : \ E' poi da tener presente che il, pagamento degli interessi delìdebito pubblico non è un fatto modificativo ma distributivo del \reddito, il quale è quello che è e tale resta; tutt'al più, se vogliamo negare i consumi a chi non partécipa al processo pro- . duttivo, corrispondiamo gli interessi, anzichè in denaro, in ob· bligazioni o fu azioni delle attività nuove e vecchie, dopo l'ine– 'vitabile processo di redistribuzione generale del patrimonio e · del reddi_tonazionale per la compensazione dei danni di guerra. , , · Il,'- Durante l'occupazione tedesca gli agricoltori _furono blyita'.ti dalla propaganda alleata a non consegnare i loro pro- dotti agli ammassi per salvarli dalle razzie degli oppressori. L~· invito fu ~n accolto dai produttori perchè conciliava il patriot– tismo con l'interesse in quanto i prezzi corrisposti dagli am– massi non reintegravano i costi notevolmente aumentati in que– sti ultimi anni; i prodotti non conferiti furono avviati al mercato nero, assai più rimunerativo, che aveva, ahimè, i suoi migliori clienti nega stessi nazi-fascisti che, potendo disporre dei torchi' a loro beneplacito, non badavano a spese. Oggi la situazione è cambiata ed è dovere di ogni buon agricoltore italiano di accogliere l'invito del:a Commissione Centrale Economica per il conferimento totale dei prodotti agli ammassi. Voglio augurarmi che anche questa volta si abbia lo stesso pieno successo, ma ne dubito assai. Se non si vuole che l'appello sia vano, occorre rivedere i prezzi del conferimento per portarli ad un misura tale da rein– tegrare i costi e consentire il giusto profitto, altrimenti se si dà agli agricoltori la giustificazione per venire a transazione con il loro dovere e la loro coscienza, sarà facile scivolare dal neces– sario al superfluo. Gli uomini non sono ancora arrivati ,e forse non arriveranno mai, a quel grado di perfezione morale da sa– crificare di buon grado, sia pure per un periodo transitorio, non solo il loro reddito ma anche il loro capitale per l'interesse collettivo. . Riconosciamo il loro giusto diritto e potremo pretendere lo integrale adempimento del loro dovere, colpendo quindi sev.e– ramente; con tranquilla coscienza, gli eventuali trasgressori. I consumatori tutti ne trarranno un vantaggio, malgrado lo aumento dei prezzi ufficiali, perchè non avranno più bisogno (e possibilità) di rivolgersi, per non morire, al mercato nero, co– me finora è accaduto, per colpa di una politica economica in completo contrasto con i canoni• più elementari della scienza e di un ordinamento annonario in cui è difficile stabilire cosa pre- valga: se la criininalità o la stupidità. o. r. LO STATO _MODERNO Abbonamento annuo . . . L. 360 Abbonamento sostenitore . L. 1000 Sono in vendita presso l'Editqre, 'al prezzo di L. 500, poche serie complete dei fascicoli stampati clandestina– mente durante l'occupazione tedesca

RkJQdWJsaXNoZXIy