Lo Stato Moderno - anno II - n.8 - 20 maggio 1945

I LO STATO MODERNO - :.!U MAGGIO 1945 i nostri interessi vitali appare chiara– mente nella dichl3.razione sopra citata del Congresso anti-fascista di libera– zione nazionale della Jugoslavia e nelle dichiarazioni del MaresciaUo Tito. Un inscindibile sentimento di solidarietà e unità spirituale con i fratelli sotto l' I– talia pervade tutti i popoli della Jugo– slavia. Interpretando lo spirito del popolo e i suoi reali sentimenti io posso dire che nessun accordo fra le Grandi Po– tenze e l'Italia, che pregiudichi il nostro destino, se fatto senza il nostro consen– so e senza dare soddisfazione alle no– stre giuste rivendicazioni e ai nostri in– teressi vita,li, per i quali il sangue dei migliori figli della Jugoslavia è stato sparso da anni, mai sarà riconosciuto dal nostro popolo. Sento che è mio do– vere di dire questo, per sa·lvare il mio popolo da ulteriori sacrifici e le Grandi Potenze almeno da una preoccupazione nel dopo .guerra. All'infuori dei suoi confini etnici l'I– t3lia può essere autorizzata a lottare per avere de1le colonie e gli Alleati avranno certamente opportunità di aiu– tarla e farle delle concessioni in questo senso. Ma noi Jugoslavi, - come l'Ita– lia libera giustamente rileva - non siamo materia grezza per la colonizza– zione. Con tutto il rispetto per la cul– tura e la civUtà dell'Italia e gli immen– si servizi che essa ha reso aH'umanità nel passato, noi ci sentiamo capaci della stessa libertà, dello stesso progresso e benessere come gli italiani o qualsiasi altro popolo. Noi ci sentiamo capaci del compito di condurre la nostra società e H nostro governo da noi stessi come crediamo meglio, in unione con i no– stri fratelli. In conclusione, ci sia permesso di af– fermare la nostra ferma convinzione che solo sarebbe conforme alla giustizia, al– le- leggi morali e al prestigio degli Al– leati che nessun cambiamento nello sta– to delle relazioni dell'Italia con gli Al– leati venisse fatto senza un accordo preventivo sulla questione delle fron– tiere italo-jugoslave che ci dia piena soddisfazione. Non soltanto combatten– do ora dalla parte degli Alleati, ma, innanzi tutto, riparando ai torti fatti da esso nel passato, lo Stato itarliano può aspirare ad un posto di eguaglian– za nella grande famiglia delle Nazioni libere. La -revisione della frontiera italo-ju– goslava nel senso delle nostre giuste aspirazioni è quindi ai nostri occhi il _presupposto del riconoscimento dell'I– talia come membro delle Nazioni Unite. Una volta che fosse fatta giustizia, tutta la Jugoslavia desidererebbe di vi- l vcre nei migliori termini possibili con un'Italia libera e democratica e col po- 1Polo italiano. Dr. Ivan M. Cok Presidente del Comitato Nazionale degli Jugoslavi d'Italia. La dichiarazione di Yalta (12 febbraio 1945) li Primo Ministro di Gran Bretagna, il Presidente degli Stati Uniti e il Pre– sidente del Consiglio dei commissari del popolo dell'Unione delle Repubbli– che socialiste sovietiche, al termine del– la conferenza di Crimea, hanno dira– mJto il seguente comunicato: « Abbiamo preso in esame e stabilito i piani ·militari delle tre potenze alleate per la sconfitta finale del comune ne– mico. Gli stati maggiori delle tre po7 tenze alleate si sono incontrati giornal– mente per tutto il periodo della confe– renza. Queste riunioni hanno dato ri– sultati assai soddisfacenti da ogni punto pi vista ed hanno portato ad un ancor più stretto coordinamento dello sforzo militare dei tre alleati. Si è avuto un vastissimo scambio di informazioni. So– no stati pienamente concordati e stu– diati nei '.Particolari il momento, l'obiet– tivo e il coordinamento dei nuovi e sempre più potenti colpi che verranno portati da.Jle . nostre armate e dalle nostre forze aeree contro il cuore della Germania da est, da ovest, da nord e da sud. I nostri piani militari coordi– nati saranno resi noti soltanto quando saranno sta ti esegui ti, ma riteniamo che la stretta collaborazione tra i tre Stati Maggiori, raggiunta in questa confe– renza, porterà ad una -abbreviazione della durata della guerra. « I tre Stati Maggiori si incontre– ranno di ,nuovo in futuro tutte le volte che se ne presenterà la necessità. La Germania nazista è condannata. Il po– polo tedesco, tentando di proseguire una resistenza disperata, non farà che ren– dere più gravosa a se stesso questa sconfitta. Ci siamq accordati su una comune linea di condotta e di comuni progetti per l'applicazione dei termini di resa incondizionata, che imporremo in comune alla Germania nazista quan– do sarà definitivamente infranta la re– sistenza armata tedesca. Questi termini non verranno resi noti fino al momento della definitiva sconfitta della Ger– mania. « Secondo i piani su cui ci siamo ac– cordati, le forze delle tre potenze occu– pera.nno ciascuna una zona separata della Germania. Il piano prevede una amministrazione e un controllo coordi– nato •per mezzo di una commissione di controllo centrale che sarà composta dai tre comandanti supremi delle tre ·potenze ed avrà sede a Berlino. « Abbiamo deciso che la Fnncia ven– ga invitata dalle tre potenze ad assu– mere il controllo di una zona di occu– pazione, se lo desidererà, ed a parteci– pare come quarto membro alla com– missione di controllo. I limiti della zona di controllo francese saranno stabiliti dai quattro governi interessati per mezzo dei loro rappresentanti della commissione consultiva europea. « :E: nostro inflessibile proposito di- struggere il militarismo tedesco ed 11 · nazismo e far sì che la Germania non sia più in grado di turbare la pace mondi3le. Siamo decisi a disarmare e a sciogliere tutte le forze armate tede– sche, .a sciogliere definitivamente lo Stato Maggiore generale tedesco, a. ri– muovere o distruggere tutto l'equipag– giamento militare tedesco, a eliminare o a controllare tutta l'industria tedesca che potrebbe essere adoperata per la produzione bellica; a portare di fronte alla giustizia tutti i criminali di guerra e a chiedere una rapida riunione e una completa riparazione per le distruzioni , compiute dai tedeschi, a distruggere il p3rtito nazista, le leggi, le organizza- . zioni e le istituzioni naziste; ad elimi– nare ogni influenza nazista e militarista da tutti i pubblici uffici e dalla vita culturale ed economica del popolo te– desco; a prendere di comune accordo in Germania tutte le altre misure che potranno essere necessarie per la pace · futura e per la salvezza del mondo. Non è .nostro intento distruggere il po– polo tedesco, ma soltanto quando il nazismo ed il militarismo saranno estir– pati, i tedeschi potranno aspirare ad un decoroso livello di vita e potranno tro– var .posto nel consesso delle nazioni. « Abbiamo preso in considerazione la questione dei danni causati dalla Ger– mania alle nazioni alleate in questa guerra. La Germania sarà obbligata a compensare i danni arrecati, nella mag– giore misura possibile. Verrà costituita una commissione per la compensazione dei danni. Questa commissione studierà il problema della misura e dei metodi per compensare i danni causati dalla Germania ai Paesi alle3ti. La commis– sione avrà la sua sede a Mosca. « Desideriamo al più presto possibile costituire con i nostri alleati un'orga– nizzazione generale internazionale per il mantenimento della pace e della si– curezza. Riteniamo che ·questo sia es– senziale, sia per prevenire le aggres– sioni che per rimuovere le cause poli– tiche economiche e sociali di una guer– ra, p~r mezzo di una stretta e continua collaborazione di tutte le nazioni amanti della pace. Le basi di questa organiz– zazione sono state poste a Dumbarton Oaks dove però non venne •raggiunto un ~ccordo sull' importante questione della procedura -per la votazione. La conferenza ha potuto risolvere anche questa difficoltà. Abbiamo concordato che per il 25 aprile 1945 venga con– vocata a s. Francisco una conferenza delle Nazioni Unite per preparare il piano di questa organizzazione secondo , le linee proposte durante le conversa– zioni preliminari di Dumbarton Oaks. Il governo della Cina e il governo provvisorio francese saranno immedia– tamente consultati e invitati a farsi patrocinatori della conferenza insieme ai governi degli Stati Uniti, della Gran . Bretagna e dell'U.R.S.S. non appena •sarÌmno completate le consultazioni •·

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