Lo Stato Moderno - anno II - n.3-4 - 1-16 febbraio 1945

IL FENOMENOSOCIALEDELLABORSANERA "' Di fronte al fenomeno sociale della borsa nera si riscontrano nel vasto pubblico due atteggiamenti contrastanti. ~ una parte coloro che giustificano la borsa nera con frasi come queste: « se non ci fosse, bisognerebbe inven– tarla »; oppure « scusi, lei vive con la tessera? - No di certo » e simili; e dall'altra parte coloro che invocano sempre nuovi provvedimenti per met– tere fme alla borsa nera, sempre maggiore severità, pene inaudite che servano di esempio. Ho persino sentito invocare bombe e lanciafiamme per distruggere ii negozio dove si vende sottomano qualche cosa che per il vasto pubblico non è in vendita. Probabilmente, se la gente ricordasse / Promessi Sposi, smette– rebbe tali vane discussioni; ma non è da stupire se la gente non vuol meditare sulla esperienza passata e recente, dal momento che lo stesso legislatore non ha saputo tener conto della esperienza della passata guerra, per non parlare della eterna esperienza dei Promessi Sposi. Eppure, anche dopo la legislazione annomiria della passata guerra (legi– slazione tanto meno pesante dell'attuale), non sono mancati libri densi di dot– trina e di esperienza che hanno avvertito che la legislazione annonaria si era chiusa in perdita. In realtà, nessun governo si potrà mai liberare dalla neces– sità di iniziare una legislazione annonaria, per la ragione semplicissima che all'inizio di una guerra i popoli domandano provvedimenti « energici ». :E: una ragione psicologica che si trova a base della legislazione annonaria : dare affidamento ai popoli che si fa qualche cosa, che lo stato ricambia i sacrifici dei soldati e di tutti con saggi provvedimenti che tutelino la vita materiale delle famiglie. Sarebbe saggezza dei governanti ridurre la legisla– zione annonaria al minimo, in modo da soddisfare con il minor pericolo la diffusa esigenza che lo stato debba « fare qualche cosa >>. •. I sostenitori della legislazione annonaria citano l'esempio della Germania e dicono che « là tutto funziona a meraviglia ». In realtà è difficile sapere come là funzionino le cose, ed è facile ammirare per la ragione che tutti i prati lontani sembrano verdi; da vicino constatate l'affiorare di· pietre, il giallo secco, le vaste calvizie. Stiàmo dunque alla nostra viva esperienza, con– vinti che tutto il mondo è paese; e la nostra esperienza, ad esempio, ci dice che qui le-truppe di occupazione hanno dato non solo incremento con gli acquisti, ma anche vera e propria protezione alla borsa nera. La legislazione annonaria in Italia fu vastissima, e negli anni che vanno dal 1940 al 1942 fu applicata con un rigore forse unico in tutto il mondo. La macchina poliziesca fascista funzionò a dovere; qualche chilo di riso tro– vato in una casa diede luogo ad una copiosa giurisprudenza sui limiti delle cosiddette « scorte familiari » e fece scorrere fiumi d'inchiostro e consumare cervelli in vane insolubili questioni, dai pretori agli illustri magistrati di Cas– sazione. I magistrati per lo più si strinsero nelle spalle, posero la sordina al naturale buon senso italiano che era in loro, e si fecero aguzzini. In quegli anni 1940-42 la borsa nera c'era, ma era cauta, pericolosissima pc:r i borsisti, trascurabile e non dannosa da un punto di vista sociale: in quegli anni chi veniva dalla Germania trovava maggior rigore in Italia. Il governo era dunque nelle condizioni migliori per attuare il proprio programma. In realtà la legislazione era stata eccessiva, totalitaria, pesantissima per i sudditi e per gli stessi organi inquirenti; un governo saggio sarebbe corso ai ripari di– minuendo in estensione e in rigore la legislazione annonaria. Invece si fece il cont:ario, e sulle cantonate delle città apparvero le fotografie dei macellai condannati a pene gravissime: pena questa non scritta nei codici, segno del barbaro livore di coloro che avevano in mano la cosa pubblica; ed ottenne l'effetto non ricercato di far simpatizzare il popolo con i tanto duramente colpiti, per quel senso di pietà o di pietismo (secondo la nuova espressione fascista) tanto diffuso nelle nostre popolazioni. - 18 -

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