Lo Stato Moderno - anno I - n.6 - dicembre 1944

GLI ARMISTIZI' ORIENTALI Il L'ARMISTIZIO CON LA ROMANIA (*) La situazione della Romania presenta qualche analogia con quella della Fin– landia. Anche la Romania è confinante dell'U.R.S.S., anch'essa era stata all'inizio della guerra nell'orbita degli Alleati, anch'essa si era trovata nella prima fase del conflitto di fronte a richieste territoriali dell'U.R.S.S. Qui per altro la situazione era complicata da condizioni specialissime di politica interna, caratterizzate dal con~sto non solo tra forze democratiche e tendenze dittatoriali (che iJ1 Finlan– dia neppure esisteva), ma addirittura fra tre diversi esperimenti o tenlativi di dittatura in opposizione l'uno all'altro: quello di Re Carol e della sua cricca, quello del maresciallo Antonescu, quello di Horia Sima e della sua Guardia di Ferro. L'ingresso della Romania nel sistema di accordi che precedette la seconda guerra mohdiale data dal 13 aprile 1939, quando Chamberlain fece ai Comuni la nota dichiarazione sulla garanzia anglo-francese in caso di aggressione contro cui la Romania avesse creduto di resistere: dichiarazione unilaterale bens( nel senso · che Bucarest non prendeva analogo impegno nei confronti del!' Inghilterra e della Francia, ma da Bucarest preventivamente accettata. li potere era allora nelle mani del re Carlo H, che dal 1 ° febbraio 1938 lo esercitava dittatorialmente per ' Il tramite di uomini a lui ligi di varia provenienza politica e <'he, mentre accettava \ la garanzia alleata, non pensava affatto di resistere alle pressioni della Germania mirante ad assicurarsi· vantaggi economici nel Paese Quando il 26 giugno 1940 l'U R.S.S. improvvisamente intimò alla Romania la cessione della Bessarabia e della Bucovina settentrionale, l'una perchè, pur es– sendo in maggioranza romena, a\oeva appartenuto alla Russia per un secolo dal 1812 al 1917, l'altra, che non aveva mai fatto parte dell'fmpero Russo, p~rché abitata in maggioranza da Ucraini, la Romania, isolata in mezzo a paesi ostili (dei tre paesi amici e alleati, scom~arse Cec~slovacchi_ae Polonia,_rimaneva la l>Ola Jugosla, ia del reggente Paolo e dt C\oetkov1c, terronzzata ed esitante) e rivendi– canti essi pure (Ungheria e Bulgaria) dei territori nei suoi co11fronti, si trovò per– duta. Dei due garanti, I~ Francia era crollala proprio allora, l'fnghilterra non era in grado di recarle alcun aiuto immediato, anzi doveva ormai pensare seriamente a se stessa, a lotlate per la sua esistenza; la Germania al contrario era vittoriosa _ in oriente e in occidente, e l'amicizia dell'Ungheria le apriva l'accesso alle fron– tiere romene. C'era il timore che Mosca, subilo impadronilasi delle terre recla– mate e persino di un lembo della Moldavia, nutrisse altre ambizioni; l'Ungheria d'altra parte, forte dell'appoggio tedesco, urgeva con le sue rivendicazioni, che abbracciavano tutte le terre perdute con la prima guerra mondiale: Banato, Tran– silyania, Crisciana (allo bacino dei tre Koros) e Maramuresc. Per parare a queste minacce Carlo l I non trovò di meglio che chiedere (28 giugno) l'aiuto della Germania, allora a_mica dell'U.R.S.S., rinunciando ufficial– mente (Io luglio) allà garanzia anglo-francese. Di fatto la Ger!'"ania non poteva, di fronte alla nuova amicizia di Bucarest, volgere le spalle alla v.ecchia di Buda– pest, e l'Ungheria era strategicall)ente troppo importante per rinunciarvi; ma la , mediazione tedesca lasciò alla Romania (arbitrato di Vienna del 30 agosto 1940) più della metà dei guadagni territoriali del Trianon. Alla Bulgaria poi fu retro– cessa, a seguito di negoziati diretti (convenzione di Craiova del 7 settembre), la \ e•) Il primo orticolo di questo serie, concernente f"ormhtiz:10 con lo F1nlondio. è stato pubblicato nel numero di Novembre. - 15 -

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