Lo Stato Moderno - anno I - n.5 - novembre 1944

SCIENZAE .VITA ECONOMICA __....-:- . . {- Nel periodo di ricostruzione che seguirà alle devastazioni della guerra, l'Eco-_ _norriica, a _confusione dei suoi detrattori, registrerà presumibilmente un grande successo. La sua affermazione che prezzi e quantità delle merci, del fattori della produzione e dei risparmi trasformati in capitali tecnici, non sono entità arbitra– rie, ma legate da relazioni di interdipendenza, sicchè la determinazione coatta di una qualunque di esse provoca reazioni del mercato a detrimento delle condizioni di utilità e ·redditività massime che il sistema tende spontaneamente a raggiun– gerf', riuscirà trionfalmente confermata: · L'avversione contro gli « interventi • dello Stato nell'economia è molto dif– fusa, e previdibilmente le future condizioni economichè e politichf' favoriranno l'abbandono nei vari paesi delle rinnovate illusioni mercantiliste. È noto che negli· anni che precedettero l'attuale conflitto gli indici della ri– presa economica non si erano estesi al commercio internazionale; in confronto a un valore della produzione industriale mondiale salito al 20-25 % al disopra della punta del 1929, il valore del commercio_estero si era mantenuto al disotto del mas– simo precedente. Noi propendiamo a pensare che nel processo di assestamento della nuova e– conomia assist~remo ad una progressiva caduta delle barriere frapposte agli scam– bi internazionali. di portata non minore di quella che diede nuovo slancio ad un periodo di grande prosperità dopo il 1860. Quali che siano però gli indirizzi po– litici che prevarranno, i goverti verranno probabilmente costretti ad una poli– tica molto più cauta che per il passato in materia di • interventi • nel campo eco– nomico. Comunque se, come noi crediamo, si verificherà realmente questo più rifles– sivo atteggiamento degli ·stati, dovremo guardarci dàll'abbandonarci per questo a panegirici dell'« iniziativa privata •· È questa una dell~ formule d~lle quali si sono serviti gli economisti per smantellare coalizioni di interessi tendenti a pro– curarsi concessioni e posizioni di privilegio sotto il pretesto della protezione del pubblico benessere; ma è concetto privo di fondamento scientificò. Il principio che ogg'i trionfa non è quello della preferibilità della iniziativa privata rispetto ad una gestione statale o collettiva, giudizio per il qua.le la scienza non può attendibilmente pronunciarsi che in casi concreti e con conclusioni vali– de caso per éaso, ma Il r i c o n o s c i m e n t o d e I v a n t a g g i o, a n c h e per i I ben esser f! genera I e, de I ·regime di I ibera con c or - r e n z a in confronto ad ogni altro regi me. Questa scoperta la -si deve al gruppo di economisti che nel terzo venticinquen– nio del secolo scorso si trovarono a meditare sulla straordinaria prosperità pro– curata ad una popolazione rapidamente crescente dall'iniziativa capitalistica, e oggi si tende ad attribuirla all'avviamento dato agli_studi economici dal Walras, in quanto questi, sulle orme del Cournot, più validamente che ogni altro dimostrò l'autonomia della vita economica. , - La definitiva portata <lell'opera del Walras non risiede infatti nell'aver pro– vata la necessità del particolare assetto giuridico o sociale dei rapporti economici · proprio del suo tempo, ma, ed è questo che abbiamo chiamato autonomia della vita economica, nella dimostrazione della esistenza di un regime regolato da cri– teri esclusivamente economici, che assicura condizioni di utilità. e redditività mas– sime. Sgominando per sempre gli svariati tentativi ài subordinare la vita econo-

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