Lo Stato Moderno - anno I - n.5 - novembre 1944

P RO BLE M I U N I VE-R S I T A R I l'articolo che seg11e è dovuto ad un professoredi ruolo di una facoltà medica; i provvedimentiproposti.non vengonod11nqueda una fonte sospetta.e nessunofarà il viso dell'armi allorchèsi propone la incompatibilitàdell'insegnamentoconl'eser– cizio professionale. Ci sembra singolarmentefeliçe la proposta di una. veracarriera u11iversilaria che liberi i volenterosineofìli, dopo non lievi sacrifìci, ·dallapreoccupa– zione, anzi dalla q11asi certezzadi non arrivareal trag!1ardo, tanto più se si limiterà, ~omesi dovrà limitare, il numerodefle università. Qui si tratta di riportareal grado volutodi indipendenza,serietàe concretezza la carrierauniversitariae di dareall'Ita– lia una schierad'uomini ben preparati in ogni ramodel saperee sicuri, se hannoben lavoratoe ben meritato, di non vederenaufragaregli sforzi fatti negli anni dellagio– vinezza nella pania di concorsidovespesso di tutto si tien contotranne chedel valore del candidato. · A q1iestocontrib11to, che fa seguitoal primo articolodi avvio da noi pubblicato, altri seguiranno;con essi si spera di portare un pò di luce in questo groviglioso ed essenzialeproblemada cui dipende la preparazionedi gran parte, ( forse deUapiù . responsabile, della:classe dirigente. La proposta della riduzione delle Università non parte sicuramente· da con– cetti aprioristici, ma si basa giustamente sul fatto che l'eccessivo numero di Uni– versità determina un basso livello nell'attrezzatura universitaria. Forse conver– rebbe impostare il problema badando di più al numero delle facoltà che a quello delle Università, in modo che· criteri tecnici informino l'orientamento della fu- ·. tura organizzazione universitaria. rn determinate regioni sia il materiale· di stu– dio, sia i bisogni professionali possono indicare l'utilità o men~ di determinate facoltà universitarie. Si riduca il numero delle facoltà ma si attrezzino bene i sin– goli istituti che le. compongono. L'affollamento -studentesco in ~ogni facoltà darà mòdo di utilizzare al massimo una buona attrezzatura degli- istituti. · Sorge conséguentemente il problema del personale insegnante necessario per eliminare il danno dell'affollamento; ma può essere risolto utilmente colla solu– ·zione del problema che pongo in discussione, cioè della carriera universitaria. Attualmente in alcune facoltà (Lettere, Filosofia, Legge, ecc) non esiste al- . tro che il titolare della materia con qualche assistente volontario o, meglio, volen– teroso: in altre facoltà (Medicina, Scienze) oltre ai titolari, c'è un numero più o me– no notevole di assistenti e aiuti, distinti nelle due qualifiche di_effettivi e volon– tari. Si tratta di giovani i quali sin dai primi anni universitari ha!lno dedicato tutta la loro attività allo studio ed alla ricerca scientifica, avendo come recon– dita od espressa aspirazione la çaftedra universitaria. Necessariamente la mag– gior parte di questi giovani non possono pervenire alla meta e dopo tanti anni di preparazione devono orientare diversamente la propria attività. Negli ultimi vent'anni a questa difficoltà, già nota·a~li interessati in partenza, se n'è aggiunta. · un'altra più grave. Titoli extra-universitari potevano determinare la conquista .di una cattedra universitaria: ecco allora· la corsa all'imbastimento di titoli-numero èhe hanno costituito una vera inflazione della ricerca scientifica (anche in questo campo la serietà e l'onestà scientifica dovranno avere una tu.tela, occorrendo,. anche ·giuridica). Su quest'ultima difficoltà non ci fermiamo; ·essa· dovr'à essere presto']lrisolta con il_ ritorno alla valorizzazione dei requisiti morali della società e d~gli individui. - 18 a

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