Lo Stato Moderno - anno I - n.3 - settembre 1944

DUE ILLUSIONI, UNA OMISSIONE L'Italia sta per essere restituita al suo popolo; i grandiosi eventi dei giorni trascorsi indicano chiaramente che anche per noi stanno giungendo le ore più im– pegnative: quelle morali del combattimento e quelle politiche della ricostruzione; dove è evidente che la moralità delle primt! sarà piena di significati politici, e la politicità delle seconde sarà permeata e nobilitata di ascesa morale e spirituale. Vogliamo oggi parlare di due problemi che stanno proprio all'incrocio tra la vita morale e quella politica di ogni popolo, ma in modo particolarissimo di que Ilo italiano: la Monarchia e la Chiesa. · Sono per di più i problemi uniti tra loro da legami solidissimi, anche se non tutti visibili, e i più solidi sono proprio quelli invisibili. Se a qualcuno piacesse contestare tale affermazione, lo inv~·tia o a ripensare alla « curiosità• di quanto accadde dopo il 20 settembre 1870' Pareva che la breccia di Porta Pia dovesse scavare tra la Monarchia e la Chiesa un fossato incolmabile; tanto più incolmabile perchè presto, a fianco della monarchia, si posero le troppe giovani forze della dinastia le quali, nella loro esuberante irrequietezza non nascosero le loro cardut– ciane antipatie verso l'altra sponda del Tevere. Eppure, nonostante la breccia, nonostante le non sempre liriche invettive, il Vaticano continuò lentamente, sagacemente, vorremmo dire in spirito di santità, a lavorare per la Monarchia dei Savoia. Questo è opportuno dirlo a quanti si cullano nelle due· illusioni che la liquidazione monarchica sia cosa facile e che, liquidata la monarchia, non resti più nulla, o quasi, da fare per ridare ali' Italia un volto moderno; e a quanti nella cauta forma della omissione ritengono di risolvere postergandolo il problema dei rapporti tra l'Italia futura e la Chiesa. Noi, che non condividiamo le due ili usioni ingenue, non crediamo nemmeno nell'efficacia politica della omissione, tanto più perchè, riconoscendo in modo esplicito nella Chiesa cattolica una delle forze più illustri e coesive della tradizione italiana, rinunciamo con ciò a tutto il bagaglio del vecchio anticlericalismo e non incriniamo quindi quella magnifica unità at– tuale del popolo italiano che vede lottare a fianco a fianco, fede più fede, il prete cattolico, il propugnatore di una riforma religiosa, e l'assertore della più intran– sigente «laicità" della vita pubblica. Vogliamo anzi con ciò sottolineare che nasce forse indistintamente, ma concretamente testimoniata dal sangue, una nuova coscienza politica italiana che, superando definitivamente guelfi e ghibellini, in– serisce e supera gli uni e gli altri in quella unità ricca e fertile, e anzi vogliosa di contradizioni, che vuole e deve essere l'Italia di domani~}" '~9 -3-

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