Lo Stato Moderno - anno I - n.3 - settembre 1944

7°. L'assemblea nominerà, anche all'infuori dei suoi membri, il Consiglio di amministrazione, verso di lei responsabile. Il governo vi potrà sempre designare un suo delegato con funzione di collegamento. Al Consiglio spetterà (con possibilità circoscritte di designazione di un Amministratore delegato) la continuativa ammi– nistrazione aziendale, entro l'ambito della legge, dello statuto, delle deliberazioni e degli indirizzi dell'Assemblea, con la quale sarà d'altronde raccordato a mezzo di organi di collegamento che la potranno convocare, anche in difetto del Consiglio, ad ogni occorrenza. Appena è il caso di osservare che il compito di amministrazione / potr;i essere alleviato con la nomina da parte dell'Assemblea, su proposta è designa- zione del consiglio, di direttori e gestori tecnici ed amministrativi; 8°. saranno pure aumentati i poteri di vigilanza e di controllo del collegio sindal·ale, che diverrà in gran parte· espressione delle forze del lavoro aziendale con la partecipazione di esperti, in funzione della complicazione di un bilancio autentico ed onesto. Ci ~i è naturalmente voluti limitare ai punti es~enziali, omettendo qui i parti– colari di ogni specie, anche se importanti (ad es,, in tema d'indennizzazione, fondata sulla conversione delle azioni o quote sociali in obbligazioni assicuré\nti un reddito fisso, ec.:.). · · 1 Solo intesa in questo senso la socializzazione potrebbe restare esente dai difetti burocratizzazione,"<li centralismo, di autoritarismo, di uniformità della socializza– zione statizzatrice o collettivistica (che intralcia troppo le forze del lavoro aziendali); . dai difetti di anarchismo economico della socializzazione sindacalistica, che si limi– terebbe alla sostituzione di operai e dipendenti ai soci capitalisti; dalla permanenza di ingerenza, di interferenze e di interesse capitalista di altre forme miste di socia– lizzazione. Si intende invece qui riaffermare il carattere collettivo di proprietà, di funzione e di gestione delle imprese socializzate. Proprio per salvaguardare il quale sono necessari i criteri di elasticit;i, di varieU1, di autonomia e di autogoverno azien– dale che qui abbiamo ~egnati. PIORECO suuA:coRTEl[DI ASSISI Ormai dopo più di dieci anni di esperimento di Corte d'Assise con assessorato (istituita con R. D. 23 marzo 1931 n. 249) gli uomini di legge sono in maggioranza convinti che l'esperimento è stato c_attivo e invoca.no il ritorno alle Corte di assise· formate da giurati. . E' accaduto della istituzione dei giurati quello che è accaduto di molti istituti dell'Italia liberale, dell' ltalietta come usavano esprimérsi con disprezzo i fondatori di imperi, che nessuno la difese a viso aperto al momento in cui la difesa era~pos– sibile anzi doverosa, e molti poi la rimpiansero quando ormai il rimpianto era espres– sione di impotenza e nulla più. ' Nel 1926 quando il fascismo (ancora costretto a discutere) lanciò la discus~ionf" contro la Corte di Assise moltissimi si buttarono alla critica della giuria. Molti pro– pugnarono lo scabinato, termine che in seguito venne sostituito da assessorato. Alcuni in verità èriticarono lo scabinato con argomenti patriottici quale quello che lo scabi-' nato era istituzione germanica; fu allora cosa facile ai difensori dello scabinato dimo– strare che poteva avvicinarsi-alle più pure fonti del diritto italico,e la partita fu vinta. In realtà oggi non si tratta di fare questioni dottrinarie o storiche,quando con questa. parola non si vuole indicare·esperienza di vita,bensì i intende mascherare sentimenti · come l'accusa di antipatriottismo allo scabinato L'esperienza dei venti anni di fascismo e dei dieci anni e più corti d'assise fasci e, ci inducono a ripudiare l'isti- - 19 -

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