Spettacolo : Via Consolare - anno IV - N.s. - n. 3-4 - feb.-mar. 1943

Da "Nòtre Dame de Paris,, (Lon Chaney è Ouasimodo) :Jlcinemae la cultuta S' USJ\ dire - e non a torto - che tra - cinema e culLUra non si fila precisame111c i11 perfeuo amore. S'usa dire •.. .,tol10 di rMio, però. Qualcuno .1d ogrn tor11;\r d'anno (forse sono Lroppo ouimista) 11c riparla. Poi silenzio. Silenzio proto::do dall'esterno. All'interno regna addirittura un silenzio panico. - I cineasti hanno ahro a Qui pens:He, per Arlemiflc cacciatrice! Si. lo so. Questi sono passatempi, innocue fìssationi. ca:1dide follie. • Semel in :111110• lllllavia· è lecito farla. E parliamo allora di questi bcnedeui rapporti fra cultura e cinema. Essendo il cinema un'arte, esso si inquadra au1omaticamente, quale attività dello spirito, nel campo vasto e universale della cultura. Come la letteratura, il teatro, la pillura. Porla il cinema, con la sua attività di ,alore e.,nc1ico, un contributo direuo al di- ,e11ire dell;:i cultura (escludo per semplice comodità espositiva J'auività scie:uifica, inlormati\·a. e analoghe). t inevitabile che opere come • Atlantide li, • Variété li, • Kameradscha(t • (La rragcclia della miniera), • Don Chisciotte •, 11Tahfl". ■ L'uomo di Aran". •La bète humaine • clivenLino patrimonio imperituro della cultura cinematografica, e quindi, valida es~enclo l'affcrmaz1one sulla artisticità del cinema, della cultura i:1 senso generale, universale. Lo sono già diventate, anzi. Prospettato in questo modo il problema, potrehhe qualcuno obbiettare che il rapporto culwra-cincma non è poi rapporto inesistente ccl insostenibile. come invece s'è cleuo in principio. Ed è vero. Ma :1011 si deve confondere tra la siste· mazione definitiva e definita (nascente dai risultati conseguiti) e l'attualità, sul piano rcalizzativo. di un rapporto che sempre si rinnova e che sempre si configura in manicrn diversa nel!c o~cill,11ioni della piena 44 Fondazione Ruffilli - Forlì csi.~tcnza, della esistenza condizio:1ata, della inesistenza più o meno assoluta. Scindendo in due parti il problema, C bene chiarire che sulla prima parte - com'è naturale - 11011 si solleva alcun dubbio; il solo pensiero cli poterne sollevare già infìr increbbe la validità della raggi un :a posizio:·1e estetica del ci:lema. Qui tutti sr.-:mo d'accordo, e llitt.i co11senti:c;.rno a non 1 ipctcrr. i vecchi superati discorsi (superati, in fendo. dal 191 I, con i primi scrìlli di C:rnuclo). Per la parte seconda la discu~- sionc. sulle diverse gradazioni della anualità evolve11tcsi del rappono. è sempre aperta. rarliamo delle cose di casa nostra. Ch• ~e la sente cli affermare la piena esiste111a cli un positivo rappono cultura-cinema i1.ali;no, scagli la prima pietra. Già, nessuno. Si s:11.ì no1a10 come fra quelle tre I"., quallrO ci1azioni di opere fond:unentali (fatlt secondo ci1e la memoria prima suggeriva) non ,·e ne -.,ia neppur una italiana. In realtà, dove avrei dovuto pescarla? Nel periodo II muto• od in ciuello •sonoro•:' Uenchè siano ancora in revisione i co:1nc1i valori del nosLro cinema muto, credo 11011 prematuro e non erroneo affermare che quei valori siano pressochè nulli. Valori - {· implicito - sul livello d'arte. • Cabiria • che è, ad esempio, se non un gran calderone di eleme:ui grossolanamenLe artificiosi e melodrammatici? La stessa • in- ,e111ione • di un fattore tecnico, importan1issimn. (il carrello) non supera, in quel fìim. !:i pr~tticit.:ì di un uso primitivo. meccanico. per nulla inlllito nella sua esatta portata (si pensi che il carrello - a detta dello stesso Pastrone - doveva avere una f1111zio:1e stereoscopica). I~ se: ci rifacciamo al periodo II sonoro 11, 11011 si può negare che II I860 • e • Cavailei ia li posseggano qualità effenive ed in più pu:lli ben solide e significative. Ma tali da porle, se11z'altro, accanto - su un piano di rnlore assoluto - ad un • Alleluia•? È facile rispondere che no. Non si creda che voglia mostrarmi infatuato delle cose di terra straniera e denigratore delle cose nostre: chi un po' conosce le mie idee - e proprio nel campo della cullura - sa quanto io sia accanito fautore di u11 • 11azio:1alismo » artistico, e cli un primato italiano, allo e completo. Ma, obbieuivamente, non avrei saputo rispondere allrimenti alla domanda dt prima. E ogni altro uomo cosciente non risponderebbe altrimenti. Un grande cinema italia:10 ha ancora da nascere. Come ancora è da venire un contributo efficiente e nel complesso positivo del cinema italiano alla cullura. I.I rapporto enun~iato è, nei confronti del nostro cinema, :1ella fase della esistenza limitatissima e condizionatissima. In molti seuori l'odierna posizione è la più aculturale che si possa immaginare. V'è una specie di oscurantismo miope e radicato, fisso nella più placida i,ldifferenza di uomini assolutamente e beatamente ignari. Si faccia sì che questi uom.ini aprano gli occhi. Può darsi che, qua:ido li abbiano apeni, si spaventino. Per loro non Vt 5ar..ì, in quel momento, altro da fare che scompari re. Cli altri si aggiorneranno, lavoreranno per mettersi al passo. l\1cttersi al passo con quei pochissimi che gli occhi hanno aperti e - per fortuna - bene aperti. J\vvicinarc msomma il ci:lcma italiano alla cultura, prima di tutto. Un mezzo è certamente quello indicato da Arrigo Benedetti. K Sarà, questa del gr,mdc. romanzo ridotto in film, una '\tracia per ;n·vicinarc la cinematografia alla cultur<t: la ci11ematografia che cli una culwra (direi meglio: della cultura) ha particolarmente bi!ogno per essere tra le aru quella rhr meno può dipe:1dere da un estro iozzo e improvvisatore•. (Cinema. n. 145). È. in lonclo, un mezzo indiretto, se pur di indubbia efficacia. Ma vi è quello diretto e ba~ilare: l'applicaziOne lunga, allenta. profonda dello spirito umano (del singolo) ai por1:11i universali delta cultura. Cultura 1,manistka ~ono incline a precisare, acca:1to a cultura specifica (cinematografica). È COSJ che non si improvvisa, d'accor• do. Ma una volta che siasr acquisito e as- -.imilato il complesso (e se ne sia capito il nucleo e la ragione motrice, e propri e conge-nia li si siano fai ti) Lutto ciò diventa , cosa inalienabile. 11 Ktcma eis aei li, se volessi usare in 1 rnslato l'espressione tucididea. Oua:1<10 'luesto sarà stato fatto (e quando gli inetti saranno scomparsi) noarleremo del rapporto. Vedremo in quale ~rado di esistenza si troverà. Quale evol11zione a,Tà compiuto. Termina qni la candida follia che llll ha spinto a parlare dei rapporti fra cultura e cinema. 1 cinematografari mi conce• dano venia. Essi sanno benissimo che ho scher1ato. ln:iocuamente. E mi perdonino anche, fin da ora, se - chissà? - trasgredirò alla regola del 11 semel in anno• ... FERNALO0O1 GIAMMATTEO ìlaliatJ,ti4 UN ATTO Df FEDE E UNA PROVA i D'AMORE NEU,' ARTE E NELLA ( i CULTURA CONTEMPORANEE. ) '- ~-- ......... ------ .-- --- _,..,._...,.,..

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