AMORE ~ ,,,....,,...,.--....,-...,,..,.,,- QUEL maLtino cli primavera, Croniaman• tal seguendo le istntLioni delrl'cccllo del Bene, arrivò nel bosco di I\faudon e si di• stese alromhra cli un albero dai rami mol• to bassi. · CRONIAl\lANTAL Dio! Sono stanco, non di camminare ma di essere solo. Ho sete non di vino, d'idromele o di birra ma d'acqua, d'acqua fresca in questo bel bosco dove l'erba e gli alberi hanno rugiada ad ogni alba, ma dove nessuna sorge1ue arresLa il viaggiaLOre accaldato. La passeggiata mi ha scavato. Ho fa. me non di carne, nè di frutta, ma di pane di buon pane impastato e gon• fio come le mammelle, il pane rotondo come la luna e dorato come lei. - Si alzò allora. Poi si addentrò nel bosco cd arrivò neHa radura dove aveva da incontrarsi con Tristellina Ballerineua. La ragazza non era ancora arrivata e Croniamantal che aveva desiderato una sorgente, con la sua volontà o piullOsto per un talento di nrngo a lui del tullo sconosciuto, fece sgorgare limpida acqua che scorse per le erhe. Croniamantal si gettò in ginocchio e bevve avidamente nel mentre una voce di donna cantava lontano. VOCE Dondidondana La pastorelJa amata dal re e· andata aJla fontana donclidondana un prato più verde non c'è. Alla fontana oggi verrà oppure non verrà l'Orco che viene alla fontana dondidondana. CRONIAMANTAL Già pensi a quella che canta? ridi, incerto di questa radura. Credi tu che sia stata arrotondata come una tavola rotonda per l'uguaglianza degli uomini e delle settimane? No! Croniamantal. Lo sai, i giorni non si rassomigliano. Auorno a11a tavola rotonda i buoni non sono uguali; uno ha in faccia il sole che lo abbaglia e che subito l'abbandona per abbagliare il suo vicino, tm altro ha la propria ombra davanti a sè. Tutti sono buoni e buono sei tu stesso, ma non sono tutti più uguali del giorno e della notte. VOCE Orco della fortuna porta la rosa e · porta i liJlà è il re che viene - Buongiorno (Germana -) Orco della fontana un'altra volta ritornerà. Fondazione Ruffilli - Forlì CRONIAMANTAL Le voci delle donne sono sempre ironiche. Forse perchè qui il tempo è eternamente così bello? Qualcuno sarebbe già dannato al mio posto. Fa hello nel bosco profndo. Non ascoltare la voce di donna. Domandai Dornanda! VOCE - Germana donclidondena per essere amato mi getto ai tuoi [piè] Ah mio Sire! La vacca è già piena davvero Germana - La vostra serva anch'essa lo è. CRONIAì\fANTAL Colei che canla per attirarmi sarà ignora1ne come me e danzerà stan• carnente. VocE La vaCC"'d è piena Ai primi d'auwnno figlierà Addio mio rei Dondidondena La vacca è piena E vuoto il mio cuor resterà. Croniamantal •i alzò sulla punta dei piedi per vedere se poLeva scorgere, attra, 1erso i rami, la tanto desiderata che veniva. VOCE Oondidondana Alla fontana che freddo che fa ~la quando verrà l'Orco alla fontana Dondidondana Dopo l'inverno più caldo sarà. Nella radura apparve una fanciulla, svel~ ta e bruna. Il suo viso era scuro, stellato ,rocchi agitati come uccelli dalle piume scintiJlanti. J capelli sparsi, ma coni, le lasciavano il collo nudo, erano folti e neri come una foresta notturna, accanto alla corda per giocare, ch'ella teneva. Croniamantal riconobbe Tri5tcllina Ballerinctta. 0RONIAMANTAL Non un passo, fanciulletta dalle braccia nude! lo stesso vi verrò incontro. Qualcuno tace sotto il biancospino e potrebbe ascoltarci. TRIS TELLINA Colui che è sorto dall'uovo come un Tindaride. Mi ricordo, mia madre, che è semplice; me ne parla qualche volta durante le lunghe serate. Il cercatore d'uova cli serpente, figlio di serpente lui stesso. Ho paura di questi vecchi ricordi. CRONIAMANTAL Non abbiate alcun timore, Fanciulletta dalle braccia nude. Resta con me. Ho dei baci pieni di labbra. Eccole, eccole. Ne depongo sulla tua fronte, sui tuoi capelli. Io mordo i tuoi capelli clal profumo antico. Io mordo i tuoi capelli che si intricano come i . vermi sui corpi deJla morte. O morte, o morte dal pelo di vermi. Ho dei baci sulla labbra. Eccoli, eccoli, sulle tue mani, sul tuo collo, sui tuoi occhi, sui tuoi occhi, sui tuoi occhi. Ho dei baci pieni di labbra, eccole, eccole, brucianti come la febbre, che ti premono per stregarti, dei baci, dei baci impazziti, suH'orecchio, sulla tempia, sulJa guancia. Senti le mie streue, piega s0110 lo sfono del mio braccio, sii stanca, stanca, stanca. Ho dei baci sulle labbra, dei baci sulle lnbbra, eccoli, eccoli, impazziti sul tuo collo, sui tuoi capelli, sulla tua fronte, sui tuoi occhi, sulla tua bocca. Vorrei tanto amarti, in questo giorno di primavera senza fiori ai rami che si preparano pei frulli. TRISTELLINA Lnsciatemi, andatevene, coloro che si amano, l'un l'altro, sono fefici, ma io non vi amo. Voi mi spaventate. :-.lon ti disperare, o poeta. Ascolta, è la mia migliore parola: Vattene) CRONIAMANTAL Ahimè! Ahimè! Ancora partire, andadare sino all'arresto dell'oceano, attraverso le brughiere, le abetaie, nella torba, nel fango, nella polvere alta, attraverso le foreste, i prati, gli orti, i giardini beati. TRISTELLINA Va11ene. Vattene, lontano dall'odore antico dei miei cape11i, o tu che m•ap• panieni. E Croniamantal se ne andò, senza voltare la testa: lo si vide ancora a lungo fra i rami, poi, come fu sparito, si sentì a lungo an• cora, la sua voce che s'affievoliva poco, a poco. CRONIAMANTAL Viaggiatore senza bastone, pe11egrino senza bordone, e poeta senza scrittoio, sono meno potente che qualsiasi altro uomo, 11011 ho più niente, non so pit' niente .. E la sua voce non arrivò più sino a Tristellina Ballerinetta che stava specchiandosi alla sorgente. In altri tempi. dei monaci dissodavano 1a forestn di Malverne. MONACI Il sole declina lentamente e benedicendoti, Signore. Noi andiamo a dormire al monastero, perchè l'alba ci trovi nella foresta. LA FORESTA Ogni giorno, ogni giorno delle fughe smarrite d'ucce11i pieni di angoscia vedono i propri nidi schiacciati e le 15
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