Spettacolo : Via Consolare - anno IV - N.s. - n. 1 - dicembre 1942

SANTOLI - Ora? l'agente informalorc del Banco Cardo e Sussi: pagano. PORRO - Pagano. SANTOU - Tremi? J'ORRo - No, non tremo: guarda (stende la mano) SANTOLr - Perchè tremi? T'ubriachi? PORRO (accoglie l'idea) - M'ubriaco? Qualche volla si. SANTOLI (al fratello che ha girato) - Traccie? FRATELLO - Si. Tacchi di donna nella polvere, ma entrano, escono. SAt1.TOL1 - Attorno nulla? FRATELLO - Nulla. SANTOLI (li Porro) - Dormivi? PORRO - Anche dormivo. SANTOLI - Avevi bevuto? l'OkRO - Bevuto?! Tutta una notte... Ho bevuto tanto... Una sbornia! Tanto, tanto! SANTOLI - Ca.Imati, Porro. E hai veduta una donna? PORRO - Una donna? 'SANTOLI - Una bella donna. PORRO - Una bella donna? E' là dentro (it1dica, pausa) 'SANTot.1 - Smettila Porro! PORRO - Bella è: ti dico. Bella tanto. (e i11dica) 'SAN·rou - Troppo hai bevuto: calmo! E trcrni. PORRO - E tremo. Ma è bella. Tanto, e fa schifo: tanto! e l'ho messa lì. Messa li dentro perchè sono spazzino - io Porro! e fa schifo e sono spazzino! SANTOLI - Tanlo hai bevuto! PORRO - Ed è vero. (e si gira attorno al mucchio: gli altri sta11110fermi: pietosi, ammutoliti; e solleva il coperchio) Eccola: \'Ccli come trema? Vedi? SAi'.TOLI - Tanto hai bevuto, Porro! l'ORRO - Bella è: gli occbi ha belli e nn10: ma fa schifo. Io la porto adesso qui a destra, cento passi. C'è la botola undici. Sopra metto l'automaLico, e la leva mello a • scarico II poi al pedale premo fonc: · dentro! L'acqua se la porta colle cose sudice. SANTOLl - Porro! PORRO - Vuoi vederla? E' qui. SANTOLI - Smelli Porro! PORRO - Porro?! (ammette e si fa avanti /,er dire) Spazzino. Una ramazza abbiamo che la punta ha di ferro. Nella strada spesso incontriamo sull"asfalto lucido cose varie, cose strane, sono il sole scmbran sino belle: iniclcsccnti! Ma se sopra scopi a liberare sotto è lercio. Il primo colpe piano a liberare, gli ahri colpi forte per pulire, gli allri piano piano per far liscio. S1CNORE M 101>E (inla11lo è sgusciato dietro il mucchio di centro, ha indosso il camice a.uurro degli spauini, e il berretto: /Jia11issimo spinge alla porta di fondo l'autonuaico, quasi al limitare corre, sulla soglia da in u11) - Tuùh (ebro e 1,ie110). PORRO (C interdetto e desto, scaglia diet,·o al fuggitivo una ramazza e un secchio) - Va col wo diavolo! SA~ rou (che 110n caJ,isce ed è stranito) Cos'è Porro?! FRAn:1 ..LO - E" una gabbia di briachi! PORRO- Quello? Il più ,·ero il pi,1 strano degli sp:izzini. (ride e ghig11a) Scappa col suo fischio e col suo destino. (li ha aljerrt1ti e li tiene colle braccia tese e trema). CuRZ10 (r. ,.) - E che fate: Un! Notte · <l'inferno. Un! PORRO - CurLio s'è svegliato. i1 guardiano. SAN rou - T'accompagno a casa. PORRO - ~O. SANTOLI - A casa vieni: Lrcmi, sei pal• lido. sfiniLo. PORRO - Si. (i tre si auviano, vanno) Cu1:210 (è comparso sulla soglia del recin lo, si stropiccia gli occhi pesti) - Un inrerno. Un! Noue!... Un! (e sputa ai suoi f,irdi, col /Jiede destro pesta lo sputo: fa /1<:r enlr11ff, ma si volta, sputa, avauza f1er peslt1re ancora: fa una spallucciata: non ne vr.le la pena) Io dormo! (entra). TELA ,·--------NOTA A "UN CIELO,, "UN CIELO ". è un breve dramma che, senza essere dichiarata espressione di una scuola, rappre• senta certo, per arditezza di ambiente, per originalità di linguaggio, per bizzarra impostazione di personaggi un'attività estremista, ma con una finitezza ed un vigore quali raramente si trovano in opere consimili. E' bene perciò proporlo quale esempio di concretezza di stile, giacchè non sarà mai ripetuto abbastanza a coloro che tentano nuove vie nel teatro, quanto rischi di restar vano anche lo sforzo più intelligente, se dimentichi quei principi assoluti dell'arte che sono la correntezza del mondo rappresentato e. il legame d'una sia pur fantastica necessità fra i membri di esso. Genericità ed arbitrio non han mai fatto arte e tanto meno in teatro dove è impossibile ali' attore sia di camminare sui pollici delle mani come di giustificare con la voce una parola che non possa essere strappata al bianco della pagina stampata. Qui c'è un ambiente che vive, d'una sua· vita credibile anche al di fuori di ogni effettivo realismo; ci sono personaggi a cui crediamo, anche attraverso modi d' espréssioni stravaganti e pazzi, perchè a questi modi rimangono fedeli ; vi sono situazioni, che, pur ridestandosi d~ll'apparenza d' inganni lunari, si sostengouo snll' incontro di sentimenti strani quanto si vuole, ma difesi con continui'tà di stile. E c'è anche un gusto di gioco teatrale, scoperto, funambolico, persino meccanico, che tenta di riscoprire nel virtuosismo d'una tecnica la magia, o la stregoneria, per cui la parola scritta riuscirà a trasformarsi in spettacolo. ORAZIO COSTA \ ____________________________________ _) anno di vita incerta nella quale hanno visto la luce due soli numeri Dopo un della rivista, " Spettacolo ,, riprende regolarmente le pubblicazioni. Affidato ad una nuova reda;ione l' organo mensile dei Cine Teatri Radio Guf intende svolgere con tutta onestà la sua opera necessaria e vorrà effettivamente significare quanto si costruisce di valido nel settore dello spettacolo italiano. Il desiderio di portare al più presto il teatro, il cinema e la radio all' altezza ed alla coscienza delle altre arti anima il nostro lavoro e ci convince ad una re.sponsabilità alla quale non intendiamo assolutamente sottrarci. * 35 Fondazione Ruffilli - Forlì

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