Spettacolo : Via Consolare - anno III - n. 2-3 - mar.-apr. 1942

S1MON Vecchie stampe: nascita della farsa (dal trat. 26 di G. Hess) "ANTOLOGIA,, a cura di Gerardo Guerrieri I!. ~r Et\ TftO secondoKIERKEGtulRO Forse nessuno immaginò tante possibilità al teatro, quante Kierkegaard. I personaggi che egli inventò come romanzeschi sosia di se stesso, hanno parte in uno spettacolo simbolico e finule. Il suo è davvero " il gran teatro del mondo ,,, dove Kierkegaard muove lucidamente le sue maschere, si compiace di gesti fittizi. Ma ogni suo atto e pensiero provoca una nuova rappresentazione, o meglio wia prova : tanto in lui ha valore il saggio, tanto le sue finzioni si riducono a una serie di prove sttlla conoscenza. Portato a uno schema, a ttna ripetizione minuziosa, paziente e variata, il teatro si fa assidua ricerca, il dramma è proprio 1m esempio, una scia illuminante, non essenziale per sè. L'impegno di una psicologia ai limiti dell'anima, e di un'anima disperatamente sfiorata e godttta con il pensiero, fa di tale teatro lo scatto, il moto iniziale, l' avvio a un gioco spontaneo e attentissimo. Il palcoscenico di Kierkegaard è una vera scena sperimentale. Ogni personaggio scende a provare nella stanza ermeticamente chiusa, illuminata da lampade, che mantiene le illusioni e delusioni di Kierkegaard, sotto la sua lenta analisi. Ogni storia ricomincia daccapo, in cerca di una ttmanità non generica, via dalle FondazioneRuffilli- Forlì formule, ma particolarissima, precisa nel turbamento di ogni istctnte. Ed ecco ancora per la strcida insistere il dissùnufonte sgttardo di questo spettatore implacabile. Ma le " occasioni,,, gli incontri col tecitro, appaiono già prossimi nel gusto di nascondersi negli pseudonimi, di affidarsi alla vitalità di un personaggio diverso, creatttra intellettuale. Così, sia il Faust che il don Juan di Mozart, lo avvicinarono al suo protagonista, a Johannes, seduttore impassibile e virgineo. In esso sta la sua crudele volontà di conoscersi, di sottoporsi ci prove continue. Colui che meditò una storia dell' anima, ci lasciò, nelle. misure estreme dell' immaginazione, le portentose ripercussioni di un unico avvenimento. Il tempo, inf atti, che egli trascorse a giustificare, a modificare, a dissimulare la grave frattura del suo fidanzamento, a inventarne la_ storia segreta prese tutta la vita di Kierkegaard ; certo un esempio unico di eroica dissimulazione. Questo principio di accensione teatrale lo sostenevci nella difesa delle proprie _ragioni. Voleva infatti diventare un attore per po• tere quasi, entrando in un' altra persona, avere ttn succedcineo alla propria esistenza. Ancora, avrebbe studiato diritto, con l' intenzione di aguzzare il proprio ingegno, essen• do il suo ideale costruirsi ttna duplice esistenza di ladro genti/uomo ... E accresceva il nttmero delle pro• prie controfigure, tormentandosi nelle piu immaginarie reazioni, moltiplicando di sè espressioni ttttte false, pseudonimi. Sempre pitì chiara la vici di ttn teatro dove senza scene nè dialoghi egli potesse, e non per vanità, rap• presentarsi. Con simili camuff amenti, Kierkegaard risolveva il problema quotidiano di allontanare da sè proprio le vane apparenze, le tinte posticce. Com' è lunga lei via per la verità, lo provò esplorando vie traverse, cittardandosi, adulterandosi per COf!,lieredietro l'inganno l' immagine indifesa: falsandosi insom• ma per comprendersi. La sua dissimulazione, il suo cinico sacrificarsi, ci mostra qui il segno ideale di una sacra rappresentazione : al modo del paziente sterrare di uno zappatore, egli si liberava di tutte le possibilità proprio col suscitarle, e con lo sgominarle, ·cupido di un vuoto ideale, che alla fine l' avrebbe portato, solo, davanti a Dio. In lui il teatro assolve questo compito rischiaratore , se è apparentemente privo di interessi, è in sostanza di un interesse decisivo. Folla di luoghi, di persone, di fatti, appaiono sempre pitì scarni e spogli, sotto un tiro crudelmente preciso. A una ricerca di libertà, per sempre, tende il palcoscenico di Kierkegaard. Se i testi di lui mancano alle scene di ogni sera, la stta presenza ci pare di bastevole forza. Del resto forse è bene che ci restino soltanto indicazioni, per completarle, e un canovaccio ampio e indefinito ; forse 11

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